(UNWEB) – Perugia– "Il progetto di messa in sicurezza e riqualificazione dell'area Fonti della Rocchetta e Valle del Fonno, che prevede anche la realizzazione di un'oasi naturalistica di particolare attrattività ambientale e turistica a livello regionale e nazionale, rappresenta un'occasione preziosa per il rilancio del territorio della fascia appenninica che da anni vive una situazione di declino.
Con la sua presentazione, come Regione, vogliamo dare un segnale forte, insieme all'azienda Rocchetta Spa, affinché si torni a parlare di sviluppo. Auspichiamo, pertanto, che attorno al progetto si registri un'unità di intenti e la volontà di assicurare prospettive di futuro alla collettività gualdese e regionale". È quanto ha affermato il vicepresidente della Regione e assessore all'Ambiente, Roberto Morroni, illustrando questa mattina in videoconferenza i contenuti della proposta di recupero e valorizzazione della Zona Fonti della Rocchetta e Valle del Fonno, insieme ai vertici di Rocchetta Spa, l'amministratore delegato Maurizio Bigioni e la responsabile investimenti e sviluppo, Chiara Bigioni, e al direttore tecnico dello studio Sgai, che coordina il progetto, Filippo Forlani.
"L'intervento - ha ricordato il vicepresidente Morroni - rientra tra gli impegni sanciti nella convenzione del 2015 tra Regione Umbria e Rocchetta Spa nell'ambito della proroga della concessione, successivamente al centro di un contenzioso giudiziario che si è chiuso con il riconoscimento della legittimità degli atti della Regione da parte del Consiglio di Stato. Il nostro obiettivo è stato, quindi, quello di consentire, in tempi celeri, la realizzazione degli investimenti aziendali a beneficio del territorio, con particolare attenzione anche alla messa in sicurezza della zona interessata dall'alluvione del 2013".
"Il progetto – ha aggiunto Morroni – soddisfa gli obiettivi che la Regione persegue per voltare pagina e ricreare le migliori condizioni di rilancio di un sito importante. Sarà fondamentale, ora, il passaggio in Consiglio comunale di Gualdo Tadino, che auspico sia aperto al coinvolgimento dei diversi portatori di interesse. Sarebbe molto grave non cogliere il valore che il progetto riveste: invito pertanto a non avere atteggiamenti di chiusura e contrapposizione, ma a dare un segnale di maturità e responsabilità, affinché si colga la grande opportunità di crescita che questo intervento offre".
"Il progetto prevede un investimento di 4 milioni di euro – ha rilevato l'amministratore delegato di Rocchetta, Maurizio Bigioni – e verrà realizzato nell'arco di 9-12 mesi, a partire dall'ottenimento delle autorizzazioni. Stimiamo che si realizzi entro il 2023. L'obiettivo della valorizzazione dell'area reca con sé la creazione di nuovi posti di lavoro legati alle attività turistiche e ambientali".
"L'intervento di ripristino e qualificazione – ha dichiarato Chiara Bigioni – avrebbe dovuto realizzarsi fra il 2015 e il 2016, ed era proposto come primo nella richiesta di proroga della concessione. Ora è stato migliorato, alla luce del confronto con Regione e Comune, pertanto, vogliamo realizzarlo nei tempi più brevi possibili. Due gli obiettivi fondamentali: il recupero di un'area praticamente inaccessibile e la sua restituzione in sicurezza alla collettività e, allo stesso tempo, la valorizzazione di una risorsa naturalistica rendendola fruibile per varie attività quali quelle sportive, ludiche e ricreative. Prevista, tra l'altro, la demolizione dell'ex stabilimento Rocchetta, e la messa a disposizione di alcune nostre proprietà al Comune, a favore della comunità locale".
I diversi ambiti del progetto sono stati illustrati dall'ingegner Filippo Forlani, che si è avvalso anche del contributo di un video, a cominciare dal ripristino dei danni subiti dall'alluvione del 2013, sentieri e vie di accesso, la messa in sicurezza dal rischio idraulico e idrogeologico, la riqualificazione paesaggistica e naturalistica e le opere nell'ambito ricettivo-ricreativo. "Tutta l'area interessata sarà un'oasi naturalistica di eccellenza, per restituire alla collettività un territorio interamente recuperato".