(UNWEB) La Seconda commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Valerio Mancini, ha ascoltato questa mattina il direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, Vincenzo Caputo, in merito all’impatto sul territorio umbro della peste suina africana (PSA).
Dall’audizione è emerso che in Umbria e nelle Marche non ci sono ancora state segnalazioni rispetto a questa malattia. La principale problematica riguarda l’eventuale contagio dei cinghiali che renderebbe necessario l’abbattimento di tutti i capi presenti in Umbria (stimati in 70mila) prima di poter affrontare la questione dei suini di allevamento, che andrebbero a loro volta soppressi. La presenza accertata della Psa in Umbria porterebbe al blocco dell’attività di trasformazione delle carni crude e dei salumi di cinghiali e maiali (che potranno essere consumate solo dalle comunità locali) ed anche la sospensione delle attività umane come trekking e caccia, per limitare la diffusione della peste.