(UNWEB) L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha deciso di rinviare in Commissione la proposta di legge del consigliere Andrea Fora (Patto Civico) relativa agli interventi a sostegno della natalità, della famiglia e del welfare aziendale, con la motivazione che la norma finanziaria dell’atto risulta non più aggiornata.

In Aula, Fora ha ricordato che “c’è anche una proposta presentata successivamente alla mia da parte della Lega, ma quello che serve è dare risposte e servizi, non piantare bandierine politiche, occorre costruire il futuro di una regione che per troppo tempo non ha sostenuto la natalità e le famiglie. Avevo chiesto quindi di trattare tali tematiche in Commissione, confermando il mio approccio collaborativo perché è urgente intervenire in favore della famiglia. Eppure il giorno dopo che la mia proposta, ormai da lungo tempo presentata, è stata iscritta in Aula, la Lega ha indetto le audizioni in Commissione sulla loro proposta di legge, con la conseguenza che ci ritroveremo a condurre audizioni simili sugli stessi contenuti e convocando due volte gli stessi soggetti, perché le due proposte non sono state riunite in una trattazione unica, in quanto la Lega non vuole un percorso condiviso. Una decisione sbagliata perché, con un percorso di condivisione, l’intera Aula sarebbe stata coinvolta, invece anche il tema della famiglia diventa divisivo. Sarete dunque giudicati sulla vostra reale capacità di incidere su questi temi”.

Sulle procedure da seguire, la vicepresidente Paola Fioroni (che oggi ha guidato l’Assemblea in assenza del presidente Squarta, impegnato nell’elezione del Presidente della Repubblica) ha specificato che il voto in Aula non sarebbe stato possibile a causa della norma finanziaria che risulta non più aggiornata, poiché si riferisce a un bilancio precedente. Da qui il rinvio in Commissione.

Illustrando la legge in Aula, Fora ha spiegato che l’atto “si focalizza sul tema della natalità legato a quello della famiglia. Una proposta che intende arginare il drastico e costante calo delle nascite in Umbria sostenendo le famiglie con interventi economici e legislativi. Insieme ad esperti ed associazioni ho elaborato le misure e gli interventi per provare ad invertire il trend negativo regionale. Appare necessario uno strumento normativo che disciplini interventi a sostegno della natalità ed in particolare impegni la Regione a perseguire: la valorizzazione delle funzioni sociali della famiglia; il riconoscimento e sostegno delle funzioni svolte dalla famiglia; il riconoscimento dell’alto valore della maternità e paternità coscienti e responsabili; la rimozione degli ostacoli di ordine sociale, culturale ed economico che impediscono le nuove nascite, l’adozione e la vita della famiglia, prevenendo situazioni di particolare disagio, povertà o esclusione sociale, ivi comprese quelle conseguenti a provvedimenti giudiziari afferenti la separazione o il divorzio, perseguendo una inclusione attiva volta al superamento delle varie situazioni di disagio; la tutela e promozione della vita fin dal concepimento e in tutte le sue fasi offrendo, alle famiglie e in particolare ai genitori, sostegni economici, servizi e un contesto socio-culturale idoneo; la tutela del diritto di un minore ad una famiglia tramite interventi a sostegno della genitorialità adottiva; il sostegno alla famiglia nell’opera di educazione dei figli e nella formazione della loro personalità in tutti i suoi aspetti psicologici, sociali, relazionali e culturali; la promozione e sostegno della genitorialità in tutte le sue forme; la promozione nel territorio sportelli informativi capaci di essere dei punti di riferimento per i vari bisogni delle famiglie, in collaborazione con le aziende unità locali socio-sanitarie e con i consultori familiari, valorizzandone i servizi di assistenza a famiglie e futuri genitori”.

La legge prevede “interventi a sostegno della natalità mediante assegni, interventi a favore delle famiglie con figli minori di età rimasti orfani di uno o di entrambi i genitori; un intervento specifico a favore delle famiglie monoparentali e per i genitori separati o divorziati in situazioni di difficoltà economica; un intervento generale a favore delle famiglie monoparentali e di genitori separati e divorziati e gli interventi per la conciliazione dei tempi educativi e il lavoro. La proposta di legge inoltre promuove e rilancia il welfare aziendale indicando in maniera puntuale i membri dell’osservatorio regionale, e soprattutto prevedendo premialitá per le aziende che adottino politiche di welfare aziendale volte a sostenere la maternità e la conciliazione tra cura e lavoro”.

“Altra caratteristica molto innovativa - ha spiegato il promotore - è l’introduzione in Umbria della ‘valutazione di impatto familiare’, uno strumento molto importante per orientare le politiche familiari previste in ogni settore, secondo criteri di differenziazione e proporzionalità in rapporto alla composizione del nucleo familiare e alla sua condizione economica. La Regione, attribuendo a questo strumento un’importanza strategica per il perseguimento delle finalità della legge, promuove intese con gli enti locali per estendere la valutazione di impatto familiare alle politiche settoriali di loro competenza e ai relativi atti di programmazione, assicurando il pieno coinvolgimento dei sindaci tramite il Consiglio delle autonomie locali”.

INTERVENTI

Paola FIORONI (Lega): “Devo precisare che la richiesta di audizione della Lega è datata aprile 2020, mentre Fora non lo ha fatto. Le proposte di legge che escono dalla Commissione sono di solito condivise, mentre Fora ha manifestato la volontà di mandare in Aula la legge, non c’è stata nessuna forzatura. Quando richiederà le audizioni di suo interesse, saranno concesse. Noi non facciamo solo propaganda, come dice lei, gettando fango sulle iniziative della Lega, ma sono molte le misure messe in atto per sostenere le famiglie nei percorsi scolastici, nei centri estivi, nei corsi di studio. Il tema è che manca un sistema strutturato di risposta alle esigenze causate dal problema della denatalità, delle coppie che vanno via da questa regione. Il nostro progetto di legge è stato presentato in maniera diversa, il suo è a sé stante; noi proponiamo una modifica del Testo unico per quanto concerne le politiche familiari, non abbiamo copiato nessuno. Abbiamo svolto un proficuo confronto con le associazioni del territorio, la proposta nasce dalla condivisione con i portatori di interesse, un percorso che ha una sua forza, e continueremo ad andare avanti con il solo obiettivo di dare sostegno e supporto alle famiglie umbre e al tessuto sociale dilaniato dalla pandemia”.

Thomas DE LUCA (M5S): “Non importa chi ha presentato prima o dopo una proposta di legge. Sono stato eletto, non nominato, ma non posso presentare leggi perché, di fatto, mi viene impedito. La burocrazia sta impedendo l’esercizio della democrazia. Per presentare una legge devo fornire una copertura finanziaria, quella di Fora ha una quantificazione dei costi che neanche la Giunta specifica così bene, ma come consigliere non posso individuare dove prendere i soldi perché non ho accesso al bilancio, non posso sapere come vengono spesi, vedo solo missioni e programmi, ma non so quanto è stato speso, quanto è vincolato e quanto no. Dovrei ogni volta chiamare la presidente Tesei per chiedere dove trovare le risorse. Il controllato deve autorizzare il controllore, ma ho il diritto di correggere gli sprechi e ho il dovere di farlo. Di fronte a questo muro non si può fare altro che presentare le leggi lo stesso, con gli elementi che si hanno a disposizione. Gli uffici dovrebbero supportare il nostro lavoro, ma non abbiamo contezza delle risorse a disposizione. Passano i mesi, gli anni. Sono 9 mesi che due proposte di legge su rischio sanitario nelle aree contaminate e sulla emergenza energetica per le bollette devono ancora essere calendarizzate in Commissione. Quindi vengono portate in Aula, come ha fatto Fora. A questo punto è indispensabile fare così, visto l’ostruzionismo nei confronti dell’iniziativa legislativa dei consiglieri regionali. Ci impedite di avere una quantificazione delle risorse, le leggi non vengono calendarizzate e quando arrivano in Aula dite che non si conoscono le risorse a disposizione”.

Donatella PORZI (PD): “Stiamo vivendo una criticità. Il regolamento va adeguato, ma bisogna usare anche il buon senso. Bisogna dare l’opportunità di svolgere il nostro ruolo di fare proposte di legge senza trovare questo ostacolo normativo. Siamo qui per fare il bene degli umbri, anche dalla nostra posizione di minoranza. Siete avvezzi alla pratica del copiare, va bene, votiamo quello che prendete dalle nostre proposte, ma negare una procedura congiunta è grave, volete fare solo le vostre cose. Spero agiate in tempi decenti perché il tempo delle promesse e degli annunci sta diventando imbarazzante, le cose non arrivano, rispetto alle promesse fatte. Nel 2010 fu fatta la legge sulla famiglia, fra le poche regioni italiane, ma evidentemente non è stato sufficiente, gli obiettivi non centrati: Sono state affrontate crisi profonde con risorse insufficienti, finanziati asili nido, disabilità, diritto allo studio, centri antiviolenza, ma negli ultimi due anni le ore domiciliari sono calate notevolmente, non state brillando nelle risposte che gli umbri aspettano. Continueremo a fare le nostre proposte, che magari diventeranno le vostre, con qualche lieve differenza. Atti che vengono messi da parte e sostituiti con il vostro marchio di fabbrica. Ricordo che i fondi Pnrr sono un’occasione unica di cambiare il volto di questa regione, dimostriamo di essere all’altezza”.

Valerio MANCINI (LEGA): “La Terza commissione deve seguire la cronologia della presentazione degli atti, ma se decide di calendarizzare atti ritenuti prioritari è una scelta politica, e gli umbri hanno deciso che questa maggioranza deve amministrare. La proposta di legge sul welfare aziendale da me presentata nel 2020, ha un aspetto fiscale notevole qualora l’azienda decidesse di sostenere i propri lavoratori per contribuire al loro benessere, assicurando prestazioni mediche, dando sostentamento per le mense scolastiche, flessibilità sugli orari di lavoro. Il Forum delle famiglie raccolse all’epoca 12mila firme per una legge sulla famiglia. Vediamo ora se con la nostra legge facciamo dei passi avanti. La maggioranza deve fare la maggioranza e assumersi le proprie responsabilità. Sia chiara la volontà politica di sostenere o meno questa e le altre leggi. La legge sull’Osservatorio, ad esempio, era pronta da tempo e la porterò avanti, chi la rifiuta si assumerà le responsabilità. Decide l’Aula con il voto”.

Simona MELONI (PD): “Qualsiasi atto presentiamo noi, siete voi della maggioranza a decidere quando verrà trattato, quindi i nostri contributi non servono a niente. Sarebbe opportuno darci regole più chiare, un diverso metodo di lavoro. Mi auguro che ci si possa trovare come capigruppo per discutere regole nuove, per essere più snelli e efficaci, altrimenti continuiamo a fare leggi che a fine anno devono essere aggiornate sul bilancio successivo”.

Andrea FORA (Patto civico): “In Aula è stato detto che non si capisce se sto in maggioranza o con l’opposizione: ne vado fiero, perché sto dalla parte dei cittadini umbri, non ho un capitano che mi dà gli ordini. Sto con chi è più debole e sono contro il metodo di questa maggioranza che non ascolta, non costruisce relazioni con il territorio, fa di tutto un’arma elettorale, come state facendo su questa legge sulla famiglia. Apprezzo la schiettezza di Mancini, che non adduce motivazioni tecniche, ma chiarisce che si vuole votare la legge della Lega e non altre. La Lega in Umbria non vuole costruire un percorso condiviso sulla famiglia perché vuole votare la sua legge. Di ogni cosa se ne fa una bandiera politica. Sarebbe bastato trasferire la copertura finanziaria agli esercizi 2022 e 2023”.


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