(UNWEB) “Il caro energia, che con l’aumento delle bollette sta mettendo in ginocchio famiglie, imprese e pubblici servizi, sta assumendo i contorni di una vera e propria emergenza anche per tantissimi altri settori compreso quello dello sport, dove la crisi è particolarmente forte soprattutto per i gestori delle piscine”, lo afferma il consigliere regionale Michele Bettarelli (Pd-vice presidente Assemblea legislativa) annunciando la presentazione di una mozione e sottolineando come quello delle piscine rappresenti “un mondo tra i più colpiti dalle restrizioni legate al contenimento della pandemia ed ora, come altri importanti settori, si trova al centro dei forti aumenti del costo dell’energia che rende il mantenimento di queste strutture particolarmente difficile, con le utenze che arrivano fino al 40 per cento delle spese complessive per il funzionamento degli impianti”.
Bettarelli sottolinea che “grande è stata l’adesione delle piscine Italiane per la giornata di chiusura dello scorso 6 febbraio, in segno di protesta, organizzata dal Coordinamento nazionale delle Associazioni gestori impianti natatori. Un comparto – commenta il consigliere Dem - che ha sofferto e continua a soffrire. Si tratta – spiega – di luoghi ed attività centrali, oltre che per l’attività sportiva, anche per l’integrazione sociale all’interno di città e di piccoli borghi di cui è ricca la nostra regione. Attività importanti che riguardano corsi dedicati ai più piccoli, ma anche attività per i nostri anziani e comunque per utenti di ogni età. Parliamo di strutture che, da un lato risentono ancora delle restrizioni legate alle norme anticontagio limitanti la capienza, dall’altro, soffrono la difficoltà gestionale dovuta agli alti consumi energetici”.
Bettarelli rimarca la necessità,“come già previsto dalla Regione Piemonte”, di “garantire il proseguimento di un servizio pubblico essenziale capace di produrre occupazione, benessere e salute. Per questo – conclude – va predisposto un fondo di emergenza per sostenere i gestori delle piscine, alle prese con gli effetti delle restrizioni di questi ultimi due anni e del cosiddetto ‘caro bollette’, coinvolgendo le grandi aziende produttrici di energia. Tutto ciò al fine di tutelare questi importanti presidi sociali dei nostri territori”.