273701128 3208754406028242 6009521986734701402 n(UNWEB) “È una proposta di legge che cambia la prospettiva del supporto alle politiche familiari, in un momento in cui è necessario porre in essere un intervento strutturale per contrastare il calo demografico, la denatalità e la fuga dei giovani verso altri territori. Ribadisce che la famiglia è soggetto sociale fondamentale del nostro tessuto socioeconomico.

Non ci sono misure spot ma tanti interventi per le famiglie e per il potenziamento dei servizi quali welfare aziendale, prevede l’introduzione del fattore-famiglia, una agenzia per la famiglia come collettore delle necessità e delle risposte da dare alle famiglie, con il coinvolgimento delle associazioni”: così Paola Fioroni ha illustrato agli intervenuti la proposta di legge di iniziativa della Lega Umbria per introdurre politiche rivolte alla famiglia nel Testo Unico Sanità e Servizi sociali.

Livia Bindella (Associazione Aquila famiglie per l’affido) ha posto l’accento sull’affido familiare: “è l’estrema ratio quando ci sono difficoltà tali che non si riesce a mantenere il minore nel suo contesto – ha detto – ma deve avere una sua specificità e una forza attrattiva sia per la famiglia in difficoltà che per quella che accoglie, entrambe da supportare nel momento del distacco del minore. Ha un valore straordinario, come testimoniano esperienze che ho raccolto negli anni, che parlano anche di bambini tolti a famiglie nomadi, dietro intervento del giudice, che con l’affido ad altra famiglia hanno cambiato approccio alla scuola e cambiato la prospettiva di sposarsi in età adolescenziale e di non lavorare, preferendo l’idea di costruirsi una vita diversa dopo avere avuto accesso a una visione diversa. Sono potenzialità da far emergere a livello sociale, serve una campagna informativa che manca da molti anni. Manca anche una banca dati regionale”.

Alessia Marta (assessore alle politiche familiari del Comune di Todi) ha ricordato l’esperienza dell’amministrazione tuderte, che dal 2017 ha aderito al progetto trentino del “Network per le famiglie” ottenendo, nel 2019, la certificazione che solo altri cinque Comuni italiani hanno, istituendo un manager territoriale con un suo apposito ufficio. Migliorando i servizi all’infanzia migliora anche il tasso di occupazione femminile. Ben venga un'agenzia per le famiglie e giusto puntare sul welfare aziendale perché quello tradizionale non risponde del tutto ai bisogni attuali, come visto con la pandemia. L’apporto delle associazioni è fondamentale, così come il coinvolgimento delle amministrazioni comunali. Serve un intervento della Regione per mettere a sistema le varie misure che, a volte, sono scoordinate”.

Claudio Iacono (Nova civitas Umbria) ha esortato a “ricominciare a pensare alla famiglia come nucleo principale, passare da un sostegno non organizzato a cambiare mentalità. La legge dà l’opportunità di mettere la famiglia come nucleo centrale della società e la sostiene. Una nuova legge introduce anche un importante cambiamento culturale. Fino agli anni Settanta un figlio era considerato una risorsa, adesso è divenuto un costo. Ad ogni modo, più ancora del sostegno economico serve quello domiciliare, perché le famiglie sono in difficoltà e servono persone che le aiutino. Prima c’era una rete familiare, oggi non più, serve ricostruire questa rete”.

Maria Rita Castellani (Garante per l’infanzia e l’adolescenza regione Umbria) ha espresso “soddisfazione per un impianto legislativo innovativo che vede la famiglia portatrice di ricchezza e promotrice di benessere per la società. Si riconosce il valore sociale delle reti di famiglie e associazioni familiari, bene la rete di vicinato e solidarietà, forme di autorganizzazione. La famiglia è il primo vero presidio di welfare e di cura e con la pandemia si è caricata ogni peso sociale, diventando scuola, palestra, spazio ricreativo. Con le istituzioni ferme, la famiglia è andata avanti, ha fatto fronte a tutte le necessità, è la famiglia che ha sostenuto lo Stato e non viceversa. La famiglia e il capitale umano restano risorse insostituibili”.


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