PorziTesei(UNWEB) L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso, durante l’odierna seduta di question time, l’interrogazione a risposta immediata presentata dalla consigliera del Partito democratico Donatella Porzi e relativa alla “effettiva   azione della Regione Umbria e alle attività svolte dalla cabina di regia politica e della task force tecnica per il Pnrr”.

Illustrando l’atto in Aula, Porzi ha rilevato la necessità di chiarire “quale sia stata l’attività fino ad ora espletata dalla cosiddetta ‘Cabina di regia’ costituita a seguito della deliberazione di Giunta numero 715 del luglio 2021. Quali sono le azioni che ha effettivamente attivato per favorire il dialogo con le amministrazioni responsabili degli interventi, con il partenariato socio- economico, nonché con i diversi livelli di governo nazionale. Quali azioni ha intrapreso per assicurare il coordinamento con la programmazione europea e con gli altri strumenti di programmazione. Quali sono le attività fin qui svolte dalla cosiddetta ‘Task Force operativa’ costituita secondo quanto definito nella medesima deliberazione di Giunta ed in particolare quali attività ha effettivamente svolto il personale assunto per il rafforzamento dell’Amministrazione regionale nella gestione dei fondi comunitari 2014-2020.

La Giunta Tesei - ha ricordato Porzi - la scorsa primavera ha proposto, presentando tutti progetti già elaborati negli anni dalle precedenti Giunte, una sorta di PNRR regionale, basato su una ipotesi di riparto delle risorse che avrebbe portato all’Umbria oltre 3 miliardi di euro di cui purtroppo al momento non si ha la benché minima traccia. Quella ipotesi era dubbia, come infine riconosciuto dalla stessa Giunta nel DEFR 2022, così che il PNRR regionale, privo di base finanziaria, resta casomai un indirizzo di massima per la predisposizione dei progetti che gli Enti locali umbri presentano ai vari bandi emanati dai diversi Ministeri. A distanza di oltre un anno ora emerge quello che a tutti era palese: la Giunta Tesei ha ostinatamente annunciato ai quattro venti e pubblicizzato le iniziative di singole Amministrazioni locali facendole passare come progetti regionali. Il PNRR infatti non prevede riparti tra le Regioni. Sarebbe opportuno che la Giunta chiarisse come mai la mancata semplificazione, il mancato supporto e la mancata programmazione stiano facendo arrivare in Umbria poche risorse. A fronte degli oltre 200 miliardi di euro destinati all’Italia all’Umbria dovrebbero arrivare circa 1,5 miliardi, cioè lo 0,75 per cento. C’è un Pil umbro che segna 13,3 per cento. L’Agenzia Umbria ricerche dice che è in forte crescita, a ritmo doppio in Umbria, il fenomeno delle dimissioni volontarie dal lavoro, con accentuazione del problema sui rapporti a tempo indeterminato. Occorre andare oltre l’uscita dall’emergenza e portare l’economia regionale oltre quelle condizioni di debolezza produttiva che negli anni l’ha caratterizzata. La Giunta ha proposto progetti che ha trovato già con i piani esecutivi, progetti nazionali portati nelle dinamiche di interesse regionale e quindi finanziati, ma quali sono i progetti proposti dalla Giunta, c’è concertazione su di essi da parte della cabina di regia? Con Anci c’è un accordo firmato ma si sta rivelando efficace? I piccoli comuni devono entrare in una programmazione di risorse che mai più avremo a disposizione”.

La presidente della Giunta, Donatella Tesei, ha risposto “lei sottolinea la debolezza della nostra regione, il taglio del Pil, che siamo l’ultima regione italiana, ma dice anche che ciò è dovuto alla struttura e alla particolare conformazione della nostra regione. Ne prendo atto, non potremo cambiare la conformazione della regione, ci stiamo attivando per renderla accessibile, toglierla da un isolamento colpevole, perché in precedenza non avete realizzato i progetti, sono stati tenuti in un cassetto, il problema dell’Umbria è connesso a questo. Abbiamo fatto un'azione forte per ottenere questi primi risultati, li abbiamo elencati poco fa, conto di riportarne anche degli altri. Ci siamo mossi da subito, da prima della pandemia. Il Pnrr è un’immensa possibilità di rilancio, un cambio di passo nella politica economica europea che ci rende tutti europeisti adesso, non prima. Anche un debito immenso, ne siamo consapevoli, non si è potuto progettare finora abbastanza per i giovani, e con questo spirito dobbiamo vivere il Pnrr, facendo uno sforzo unitario per realizzare qualcosa di valido per tutta la comunità. Non capisco come non si riesca a unirci su risultati che sono buoni per la nostra regione. Invito tutti a dare una mano. In ballo c’è il presente e il futuro drammaticamente compromesso della nostra regione, visti i dati impietosi. Preciso che con Anci è stata sottoscritta una convenzione, i comuni sono al corrente della situazione. A proposito della Cabina di regia, ricordo che l’Umbria è stata in difficoltà dal 2000 al 2019. E nel 2020 e nel 2021, con la pandemia, l’Umbria ha retto bene rispetto ad altre regioni. Nostro obiettivo è rendere la crescita strutturale, non solo con il Pnrr, abbiamo anche utilizzato i fondi non spesi della passata amministrazione, o spesi male, visto che non c’è stato un effetto. Il nostro operato lo condividiamo con gli stakeholder, questa condivisione di percorso c’è tutta. Ora ci vuole un grande senso di responsabilità da parte di tutti e non disperdere le opportunità. Sono stati intercettati i primi finanziamenti per i progetti del Pnrr e la struttura sta assolvendo egregiamente a questo compito, visto che sono stati intercettati 1,57 miliardi di euro, un risultato rilevante, e altri ne arriveranno. La situazione è in divenire, gli aggiustamenti sono ancora in corso, i bandi stanno uscendo adesso e su questo lavoriamo. La task force sta portando avanti progetti già finanziati e continua a farlo, anche con risorse delle partecipate, che per la prima volta sono state risistemate e vengono ora percepite come realmente utili nella fase di accompagnamento alla realizzazione del Pnrr che stiamo realizzando. Il Ministero fa un bando e noi rispondiamo, come stiamo facendo, su agricoltura, ambiente, infrastrutture, con una logica che ci deve vedere tutti uniti”.

Nella replica finale, Porzi si è dichiarata “contenta delle risposte, ma vorrei puntualizzare che nel mio atto non c’è riferimento ai progetti che la consigliera Puletti ha elencato nell’interrogazione precedente e che avete detto sono arrivati grazie alla vostra interlocuzione. Ad ogni modo vi siete trovati nei cassetti progetti in fase molto avanzata, non finanziati perché era un’altra era politica, con stringenti vincoli di bilancio, regole che oggi non esistono più. Per uscire dall’isolamento dell’Umbria non c’erano i soldi. Sui fondi non spesi, dico che su quei fondi con voi c’è stato lo svincolo totale dalla destinazione d’uso e non vi era obbligo di cofinanziamento e ci si potevano fare molte cose, da qui le nostre critiche. Sulla sanità bene ribadire che siamo zona bianca ma l’assessore Coletto ha detto che c’è un debito consistente da coprire con risorse nazionali. Quindi sollecitavo il buon funzionamento della task force per capitalizzare al meglio le risorse. I progetti elencati nell'interrogazione precedente riguardano ambiti nazionali. La mia interrogazione verteva su semplificazione e sburocratizzazione; facciamo in modo che il tempo ancora a nostra disposizione si possa capitalizzare al massimo per il bene dell’Umbria”.


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