(UNWEB) “L'Umbria nel 2021 è stata la regione con la più alta mortalità per overdose da sostanze stupefacenti. Una media impressionante di 35,6 decessi per milione di abitanti nella fascia 15-64 anni contro una media nazionale di 8,2. Un anno in cui ci sono stati sei morti per overdose, con un'età media di 40 anni, di cui cinque per utilizzo di eroina. Tutto questo mentre il referendum sulla legalizzazione della cannabis da pochi giorni è stato giudicato inammissibile dalla Corte Costituzionale e la Regione Umbria ha dato parere negativo alla nostra proposta di test antidroga su base volontaria per consiglieri e assessori regionali e comunali, rimandando la palla al Garante per la protezione dei dati personali”. Di questi argomenti, annuncia il consigliere regionale Thomas De Luca (M5S) “si parlerà stasera nel consueto approfondimento 'Dalla parte dell'Umbria' in diretta streaming dalle ore 21 sulla mia pagina Facebook”.
“Nel corso della puntata dal titolo 'Il Proibizionismo uccide - il contrasto alle dipendenze dopo la bocciatura del referendum cannabis' – informa De Luca - interverranno Antonella Soldo (promotore di E'Megliolegale), Antonio Metastasio (psichiatra del National health britannico all'Università di Cambridge), Luca Simonetti (consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Terni) e Marco Coppoli (operatore unità di strada). Il dibattito sulle dipendenze è spesso inquinato da un atteggiamento ipocrita e perbenista. Non esiste alcun motivo medico, scientifico, logico, economico o legale per non sostenere la battaglia sulla legalizzazione della cannabis. Viceversa i dati dicono che il 27,7% degli adolescenti umbri tra i 15 e i 19 assume droga o allucinogeni almeno una volta l'anno. Ed i ricoveri per abuso di sostanze stupefacenti per i giovani di questa fascia di età sono sopra la media nazionale. Il consumo di droghe a Perugia dal 2013 è cresciuto di dieci volte. A Terni solo dal 2017 è aumentato del 20%. In Umbria una persona su quattro tra i 18 ed i 69 anni ha una dipendenza da tabacco. Ed il 16,1% della popolazione fa un consumo a rischio di alcolici. Non è accettabile che si parli di dipendenze solo quando muore qualcuno o soltanto quando il dramma tocca i nostri giovani”.
De Luca sottolinea inoltre che “gli operatori del settore sono spesso lasciati da soli ad arginare un fenomeno complesso e spesso diventano anche il capro espiatorio di una retorica stucchevole. Un fenomeno quello delle dipendenze che invece andrebbe analizzato approfonditamente a partire dalla totale mancanza di servizi già carenti fino alla debolezza della prevenzione specifica e generale, dalle politiche urbane improntate prevalentemente alla repressione fino alla mancanza di ascolto verso i problemi delle persone. È arrivato il momento di ripartire dal confronto con gli addetti ai lavori lasciando da parte gli slogan o le azioni a spot. La crisi economica, l'assenza di supporto psicologico e di punti di riferimento ci pone dinanzi – conclude - a una sfida estremamente complessa. Il rischio concreto è quello di una crescita ancora più esponenziale di questi dati. Numeri eclatanti che obbligano la Giunta Tesei ad intervenire con molta più determinazione rispetto al vuoto messo in campo fino ad oggi”.