(UNWEB) La Terza commissione consiliare, presieduta da Eleonora Pace e con la presenza dell’assessore Roberto Morroni, ha ascoltato in audizione i rappresentanti di Fipsas Pesca, Enal pesca, Liberacaccia, Arci pesca e Caccia Pesca Ambiente sulle problematiche inerenti l’attività di pesca sportiva.
Le associazioni hanno chiesto una soluzione per il problema del divieto di immissione della trota non autoctona nei corsi d’acqua, stabilito per decreto, o almeno una deroga per un periodo di transizione in cui si possa proseguire l’attività della pesca come previsto dal vecchio Piano ittico e nel contempo si possa determinare con maggiore chiarezza quale sia la specie autoctona da immettere. Altre Regioni, è stato detto, si sono mosse per ottenere deroghe. Lo stato scadente nella qualità e nella quantità dell’acqua ha modificato gli ecosistemi acquatici, la semplice maggiore trasparenza dell’acqua ha modificato la vegetazione dei fondali e conseguentemente la vita dei microrganismi e degli ecosistemi. Tra i pericoli maggiori per la fauna ittica locale anche i predatori che si nutrono di pesce, come i cormorani, giunti a migliaia sul nostro territorio e con una crescita fuori controllo, e lo stesso pesce siluro, altra specie alloctona che ha colonizzato molti fondali e distrugge le specie autoctone. Chiesta anche una maggiore opera di vigilanza e controllo sia a contrasto dei bracconieri che rispetto alle fonti inquinanti.
L’assessore Morroni ha premesso che il giorno 10 marzo è in programma in Commissione Politiche agricole un incontro con il Ministro per la transizione ecologica. La Regione Umbria ha dimostrato la volontà di affrontare le numerose questioni sollevate e condividere con le associazioni, non solo attraverso la Consulta ma anche sul Tavolo Blu appositamente istituito, i percorsi attuabili, posto che la competenza su questa materia è in capo allo Stato, non alle Regioni. Dal confronto con il ministro, ha detto, ci aspettiamo che alle Regioni sia dato un ruolo più congruo, sia fatta chiarezza sui ripopolamenti. Alle associazioni che hanno lamentato una carenza di risposte sui temi che affliggono il settore della pesca, l’assessore ha ricordato che prima il Tavolo Blu nemmeno esisteva mentre ora sono stati fatti passi avanti. Sul problema dei cormorani non ci siamo limitati ad ascoltare ma abbiamo fatto un piano di contenimento e lo abbiamo inviato a Ispra nel novembre scorso. A febbraio è arrivato il parere negativo di Ispra, perché non sono stati ritenuti sufficienti i dati di monitoraggio sui danni prodotti, non è provato che derivino dal cormorano, questa la risposta dell’autorità in materia. Noi dobbiamo attrezzarci per dare elementi concreti e poter avanzare con autorevolezza le nostre richieste. Sul problema pesce siluro non è stato fatto niente per anni, mentre con la determina del 2022 vengono impegnati fondi di bilancio per la cattura e lo smaltimento dei siluri nell’area indicata dalle associazioni nel tavolo blu, il che conferma le scelte di discontinuità con il passato e la bontà del tavolo stesso. Fino a ieri c’è stata solo indifferenza, per anni, sul problema siluro, ora una svolta. Lavoriamo nell’interesse della pesca sportiva affinché si sviluppi in armonia con il quadro normativo, nell’ottica di un confronto serio e costruttivo, senza superficialità per risolvere le questioni. Non vorrei che sulla pesca replicassimo il brutto esempio della caccia, dove tutti erano meglio di noi ma poi l’unico calendario venatorio salvaguardato dal Tar è stato il nostro”.