(UNWEB) “Seppur apprezzabile nello spirito e nelle finalità, forse un po' meno per le scarse risorse messe a disposizione, la proposta di legge sulla promozione e la diffusione della lettura, promossa dai consiglieri della Lega Paola Fioroni, Daniele Nicchi e Stefano Pastorelli, rischia di essere macchiata da un’ombra vagamente discriminatoria che ci auguriamo venga ben presto superata”. Lo dichiara il consigliere regionale del Partito democratico (e vice presidente dell’Assemblea legislativa) Michele Bettarelli.
“Al punto f dell’articolo 2 - spiega Battarelli - si legge che la norma mira a ‘favorire la lettura multilingue con particolare attenzione alle lingue straniere occidentali’. Appare del tutto evidente che questa formulazione tenda a penalizzare, di fatto, la promozione delle altre lingue straniere, a partire da quelle afro-asiatiche, slave e orientali, parlate diffusamente da tanti studenti stranieri e dalle loro famiglie d’origine. Riteniamo dunque che introdurre il concetto di ‘lingue occidentali’ in una legge regionale, con una mescolanza impropria e sbagliata di natura linguistica e antropologica, sia totalmente da rigettare e per questo - ricorda Michele Bettarelli - nell’ambito dei lavori della Commissione, abbiamo chiesto che questa espressione venga prontamente riformulata”.
Per Bettarelli “è paradossale che in una legge che mira, testualmente, ‘a promuovere la lettura come valore, in una fondamentale azione di contrasto all’omologazione culturale ed alla marginalizzazione nell’analisi collettiva di istanze complesse ed attuali come l’accesso alla cultura’, possa rischiare a sua volta di diventare un emblema di discriminazione. Una legge di civiltà – afferma Michele Bettarelli - dovrebbe assumere un valore più alto e concreto e aiutare a prevenire episodi come quello successo recentemente a Fighille (Citerna), dove un’insegnante è stata attaccata pubblicamente da alcuni esponenti della Lega per aver promosso la lettura in classe di un libro scritto in arabo”.
“Ci auguriamo - conclude il consigliere regionale di opposizione - che questa legge aiuti invece tutta la società umbra a far in modo che la scuola e, in particolare la lettura e le lingue, servano a creare ponti e non certo nuovi muri”.