(UNWEB) “La Giunta si impegni a ridurre le disparità di genere predisponendo un piano straordinario di misure che finanzi i progetti che valorizzano il ruolo e la capacità delle donne nel mondo economico e produttivo”. Lo chiede, con una mozione rivolta all’Esecutivo di Palazzo Donini, il consigliere regionale Paola Fioroni (Lega - vicepresidente dell’Assemblea legislativa).

“L’obiettivo finale - spiega il consigliere leghista - è di sostenere l’apporto delle donne all’economia e nella società come componente fondamentale dei processi di sviluppo e promuovere le politiche di conciliazione tra vita lavorativa e familiare, al fine di consentire alle donne lavoratrici di dedicarsi alla famiglia senza correre il rischio di perdere il lavoro e senza incorrere in atteggiamenti discriminatori, anche attraverso il rafforzamento dei servizi interni alle aziende a supporto dei bisogni conciliativi espressi da persone e famiglie”.

“Il lavoro è fonte di sostentamento, di relazioni sociali e di dignità, oltre ad essere un diritto - commenta Fioroni - e come recita l’articolo 37 della Costituzione italiana ‘La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore’. Purtroppo, ancora oggi, nonostante gli adeguamenti normativi, nel mondo del lavoro si assiste, tra uomini e donne, ad una disparità di salario, di possibilità e di condizioni e ciò fa comprendere che un’effettiva pari opportunità di genere nel lavoro è ancora lontana. Anche nella nostra Regione, da un recente studio dell’Aur, si evince che persistono situazioni di divario fra uomini e donne nel mondo del lavoro e, pur aumentando le posizioni lavorative femminili, queste sono per lo più legate al precariato e squilibrate dal punto di vista reddituale. Molto di ciò è dovuto alla mancanza di adeguati sistemi di welfare lavorativo ed aziendale che creino opportunità e valorizzino il lavoro femminile”.

“Attraverso la mia mozione – prosegue Fioroni - chiedo quindi alla Giunta regionale di sostenere l’inserimento lavorativo di donne vittime di abusi e di violenza e di donne disabili, di incentivare e finanziare i progetti delle imprese finalizzati a favorire un incremento della presenza femminile nelle posizioni di rilevanza strategica e di sostenere e supportare la genitorialità, sia in termini di congedi che di modalità di lavoro flessibili e welfare aziendale, oltre ad incentivare i processi di riconoscimento delle cosiddette ‘soft skills’, cioè di quelle competenze e capacità che sono considerate non specializzate e non specializzanti, ma descrivono le attitudini delle persone che possono essere consolidate in ambito familiare. Infine, si richiede l’impegno della Regione per promuovere percorsi e progetti con le associazioni di categoria per valorizzare la maternità nell’impegno lavorativo, anche attraverso corsi di riqualificazione professionale e per istituire un premio annuale per le aziende che si sono distinte per avere applicato sistemi e tutele innovative in tema di welfare, in particolare nei confronti delle donne lavoratrici madri”.


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