(UNWEB) “Conoscere le azioni messe in atto dalla Giunta e i progetti per il futuro al fine di promuovere, tutelare ed incentivare la filiera suinicola umbra, anche per proteggere, difendere e potenziare il Made in Italy e le nostre eccellenze agroalimentari”. Lo chiedono, con una interrogazione a risposta immediata rivolta all’Esecutivo di Palazzo Donini, i consiglieri della Lega Paola Fioroni (vicepresidente dell’Assemblea legislativa) prima firmataria e Stefano Pastorelli (capogruppo regionale).

Nell’atto si ricorda “la mozione ‘Misure di promozione e sostegno per lo sviluppo della filiera suinicola umbra’ presentata dagli stessi Fioroni e Pastorelli ed approvata dall’Aula il 20 aprile 2021, con la quale si impegnava la Giunta regionale a porre in essere ogni azione volta a sostenere, tutelare e promuovere la filiera suinicola umbra”. E si spiega che “nel 2020 l’Italia ha elaborato un Piano di Sorveglianza nazionale contro la Psa e, nonostante in Umbria non siano stati ancora segnalati casi di peste, il 19 febbraio scorso, a Città di Castello si è svolta una simulazione per la ricerca di carcasse di cinghiale, così come previsto dal Piano regionale di sorveglianza e prevenzione della Psa”.

Fioroni e Pastorelli mettono in evidenza che “non è solo la peste suina a preoccupare il settore. Infatti la norcineria Made in Italy, comparto di punta dell’agroalimentare nazionale, è stata fortemente ridimensionata a causa della pandemia da Covid-19 e dei relativi limiti di apertura imposti alla ristorazione, che rappresenta uno sbocco naturale di tale mercato. La guerra in Ucraina e le sanzioni imposte alla Russia per l’attacco militare effettuato stanno avendo una forte ripercussione anche sull’export alimentare italiano, compreso quello umbro. E sulle imprese umbre operanti nella filiera suinicola sta gravando fortemente anche il vertiginoso aumento dei costi dell’energia e delle materie prime. Tra i settori maggiormente a rischio a causa della guerra in Ucraina, infatti, c'è proprio l'allevamento suinicolo. Gli aumenti dei prezzi di fertilizzanti e mangimi stanno mettendo in crisi la produzione e l'export oltre a causare un taglio fino al 10% delle razioni di cibo a mucche, maiali e polli negli allevamenti italiani”.

I consiglieri regionali della Lega rimarcano infine che secondo i dati e le analisi sulle prospettive agricole mondiali, “la carne suina sarà uno dei driver principali dell’aumento della domanda internazionale di carne e ciò suggerisce che investire sulla filiera suinicola in Umbria è assolutamente strategico”.


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