Per il Sindaco Romizi "tutte le risorse sono destinate a cambiare il volto della nostra città e, soprattutto, il nostro modo di viverla”
(UNWEB) Perugia. “Abbiamo davanti una sfida epocale che va ben oltre l’aspetto economico, pur rilevante. Le città avranno un ruolo chiave: non solo nella costruzione di progettualità tecnicamente adeguate, ma, prima ancora, nella presentazione di proposte convincenti per le proprie comunità, così da innescare un nuovo, vero ‘progetto di convivenza civile’, come lo ha di recente definito Papa Francesco”. E’ quanto affermato dal sindaco di Perugia, Andrea Romizi, in occasione di “Italia Domani – Dialoghi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, l’iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, questa mattina ospitata nel capoluogo umbro, per comunicare con cittadini, imprese e amministrazioni locali su contenuti e opportunità del Pnrr.
All’incontro nella sala dei Notari di Palazzo dei Priori, moderato da Simonetta Nardin, dell’Ufficio per la comunicazione istituzionale e le relazioni con i media della Presidenza del Consiglio, e da Fabrizio dell’Orefice, portavoce del sottosegretario della Presidenza del Consiglio, hanno partecipato il Ministro dei trasporti e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il sindaco Andrea Romizi e il presidente dell’associazione I Borghi più belli d’Italia, Fiorello Primi. Un dialogo a più voci che ha presentato i progetti per la città, i vantaggi per il territorio, il ruolo degli enti locali nell’attuazione del Pnrr e le modalità per accedere alle risorse.
La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha affermato che “il Pnrr rappresenta, come abbiamo più volte sottolineato, una grande opportunità per invertire la rotta che, per anni, ha visto la nostra regione in sofferenza, e costruire un’Umbria all’avanguardia in termini di mobilità, sviluppo, lavoro, occupazione per i giovani e per le donne. Un’opportunità – ha continuato – che noi abbiamo cercato di cogliere sin dall’inizio, che si sta concretizzando e si realizzerà nel tempo, grazie a un lavoro straordinario fatto di progetti validi e interlocuzione continue e costanti con i Ministeri interessati”.
Secondo la presidente, “l’occasione è quella di poter far crescere l’economia in maniera sostenibile e rendere l’Umbria una terra attrattiva, collegata con il mondo in maniera materiale e virtuale, dove fare impresa, lavorare, formarsi e creare una famiglia. Il nostro lavoro in merito al Pnrr ora sta procedendo su un doppio binario: da un lato l’attuazione degli interventi finanziati e dall’altro la prosecuzione del lavoro negoziale e di partecipazione ai bandi su progettualità coerenti con il Pnrr regionale”.
Il sindaco Andrea Romizi ha quindi richiamato un dato per sottolineare il carattere eccezionale della fase segnata dalle opportunità del Pnrr: “L’importo degli investimenti previsto nel piano triennale delle opere pubbliche del Comune di Perugia per il 2022 ammonta a 227 milioni, cinque volte tanto rispetto ai piani degli ultimi sette anni e dieci volte tanto rispetto a quelli precedenti”. Tutte risorse “destinate a cambiare il volto della nostra città e, soprattutto, il nostro modo di viverla”.
Romizi ha poi tracciato un quadro delle principali progettualità già finanziate dal Pnrr (Perugia, al momento, conta su 145 milioni).
Una parte cospicua delle risorse consentirà di dare attuazione al Piano urbano della mobilità sostenibile, approvato, tra i primi in Italia, nel 2019. Su questo fronte, 87 milioni, cui si aggiungeranno 5 milioni cofinanziati tra Comune e Regione, sono destinati alla realizzazione di una linea (Castel del Piano-Fontivegge) di Bus Rapid Transit: un percorso di 13,5 chilometri, in parte su corsie riservate, che toccherà importanti poli di interesse comunale e regionale (ospedale, sedi universitarie, stazione ferroviaria, minimetrò, zone industriali e commerciali, stabilimento della Perugina). Si prevede di impiegare bus elettrici snodati a elevata capacità di trasporto.
Di quasi 8,5 milioni è poi il finanziamento per l’acquisto di nuovi mezzi di cui tre elettrici e per la realizzazione delle relative infrastrutture di ricarica. “I fondi Pnrr – ha ricordato il sindaco – completano quelli a valere sul Piano nazionale strategico della mobilità sostenibile, che ha già destinato a Perugia oltre 16 milioni per l’acquisto di bus elettrici. Così potranno diventare realtà le navette a servizio del centro storico e ulteriori bus ad alta capacità utilizzabili nelle linee Brt, come previsto nel Pums”.
Di 2,6 milioni è il finanziamento per la realizzazione di 10 chilometri di piste ciclabili urbane e metropolitane di collegamento tra i nodi ferroviari o metropolitani e le sedi universitarie presenti nel territorio.
Risorse, queste, che si aggiungono agli altri importanti finanziamenti statali e regionali con i quali, sempre in attuazione del Pums, “si è inteso dare un forte impulso alla diffusione della mobilità attiva pedonale e ciclistica: circa ulteriori 8 milioni previsti nel nostro programma triennale delle opere pubbliche”.
Con fondi del Pnrr (29 milioni), sono stati finanziati anche due progetti nell’ambito del Programmi Innovativo per la Qualità dell’Abitare (PInQUA), grazie ai quali “un’ampia area dismessa di Ponte San Giovanni si trasformerà in un eco-quartiere, dando corpo a un modello dell’abitare proprio di una città intelligente, inclusiva e sostenibile”.
Finanziato per 10 milioni anche il piano che riguarda l’asta del Tevere, destinato a incidere sui centri che si affacciano sul fiume, con interventi volti alla manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione di aree e di strutture edilizie esistenti, quali gli antichi mulini, con lo scopo di ridurre i fenomeni di degrado sociale, accrescere servizi sociali e culturali, educativi e didattici e promuovere attività sportive.
“Le opportunità del Pnrr – ha aggiunto Romizi – non si esauriscono qui. Non potevamo in questa sede che offrire una breve carrellata di una parte delle nostre progettualità che, nel loro complesso, riguardano molti altri ambiti di assoluta rilevanza quali il sostegno alle persone vulnerabili e agli anziani non autosufficienti, la digitalizzazione, la realizzazione di interventi di edilizia scolastica, la realizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti e la valorizzazione di parchi e giardini storici.”
“Non possiamo poi trascurare gli altri importanti attori pubblici e privati del territorio che stanno lavorando sulle missioni e sugli obiettivi trasversali del PNRR, con sicuro beneficio per la nostra città. Tra questi l’Università degli Studi di Perugia, con la quale sinergicamente collaboriamo in molti ambiti (PINQUA), e chiaramente la Regione Umbria, che ringrazio oltre che per l’opera di coordinamento ed il supporto offerto ai Comuni umbri nelle diverse programmazioni, per l’impegno direttamente profuso in ambiti strategici (FCU, Orte-Falconara, stazione di Collestrada, riorganizzazione della sanità territoriale), soprattutto nella determinazione di superare ataviche criticità infrastrutturali, per le quali anche in questa sede chiediamo, attenzione e impegno da parte del Governo. Tra queste il tema dell’alta velocità è il tema dell’Umbria”.
Secondo il ministro Enrico Giovannini, “le risorse del Pnrr e del Piano complementare, alle quali si aggiungono quelle della Legge di bilancio, del Fondo Sviluppo e Coesione e quelle previste dai fondi strutturali europei, offrono una opportunità irripetibile per investire nei territori in progetti infrastrutturali e sui sistemi di mobilità improntati alla competitività economica, alla riduzione dei divari territoriali, alla transizione ecologica e digitale, con una prospettiva di dieci anni. In Umbria – ha proseguito – sono molti e molto consistenti i progetti per migliorare l’accessibilità delle aree interne, per potenziare la mobilità ferroviaria e stradale, ma anche quella ciclistica. Tali investimenti consentiranno di stimolare attività manifatturiere oltre che valorizzare a fini turistici un territorio di grande rilievo naturalistico, storico e artistico. La collaborazione delle istituzioni territoriali e il coinvolgimento delle comunità locali agevoleranno l’attuazione degli interventi già avviati e consentiranno di identificarne di nuovi, finanziati a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027 e sui fondi comunitari, la cui programmazione spetta proprio agli enti territoriali”.
Fiorello Primi, presidente dell’associazione I borghi più belli d’Italia, ha sottolineato che quello attuale è un momento drammatico, visto che ci troviamo al centro di una “tempesta perfetta” che nessuno si sarebbe aspettato a causa di crisi economica, pandemia, guerra e, ora, anche siccità.
“In questo contesto – ha continuato – la questione dei borghi a livello nazionale assume grande importanza perché si è capito che, se non si riconnettono, all’interno del Paese, le città alle periferie e ai territori, difficilmente si riuscirà a prefigurare il futuro”.
Primi ha quindi auspicato che molti dei capitoli del Pnrr riguardanti i borghi possano presto diventare realtà, soprattutto con riferimento ai temi dell’accessibilità fisica e digitale, alle aree interne e al contrasto allo spopolamento dovuto anche alla mancanza di servizi.
Per questo, l’associazione I borghi più belli d’Italia si sta battendo affinché, alle parole “promozione dei borghi”, venga aggiunto il termine “strategica”. Il Pnrr, infatti, ha gettato le basi per una pianificazione importante con circa “1.585 progetti presentati dai Comuni. Di questi, 583 sono stati selezionati, ma ne saranno finanziati 229”. Per questa ragione, Primi ha lanciato un appello a Governo e Regioni affinché si faccia di tutto per finanziare anche i progetti finora rimasti esclusi.