LeggeMediaTerni(ASI) Perugia– Si è svolta oggi a Terni, nella sede di “Umbria Servizi Innovativi” una prima lettura della Legge (n.125 del 2015) delega al governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, detta “Legge Madia”. L’iniziativa, che fa parte del Corso di formazione organizzato dalla Scuola umbra di amministrazione pubblica, è stata aperta da Alberto Naticchioni, Amministratore unico della Scuola.

“La Legge Madia è una Legge delega che prevede numerosi decreti attuativi – ha spiegato il docente Arturo Bianco, esperto formatore – tra cui quello sulla riforma del lavoro pubblico, la riforma della dirigenza ed iniziative di snellimento e semplificazione delle disposizioni in materia di anticorruzione e trasparenza. Vi sono due fondamentali parti del provvedimento che sono già operative. La prima riguarda il silenzio-assenso nei rapporti tra le pubbliche amministrazioni: se una pubblica amministrazione non risponde alle richieste di un’altra pubblica amministrazione entro 60 giorni si considera il suo silenzio come un consenso alle richieste dell’altra amministrazione. La seconda tratta le disposizioni in materia di autotutela, viene fissato il termine massimo di 18 mesi per iniziative di annullamento in autotutela di atti amministrativi illegittimi.
E’ in programma un’ulteriore giornata di studio, dal titolo “Verso le nuove riforme amministrative (la c.d. Legge Madia)”, promossa dall’assessore alle riforme della Regione Umbria, Antonio Bartolini, in collaborazione con l’Università degli studi di Perugia e la Scuola umbra di Amministrazione Pubblica, che4 si terrà il prossimo 16 novembre 2015 alla Sala dei Notari – Palazzo dei Priori. Nel corso dell’iniziativa interverranno, tra gli atri: Giorgio Pagliari, Presidente Commissione contenziosa Senato della Repubblica; su “Genesi e ragioni della riforma Madia”; Bernardo Giorgio Mattarella, Capo Ufficio legislativo Ministero per la semplificazione e la P.A.; Cesare Lamberti, Presidente Tar dell’Umbria; Angelo Canale, Presidente sezione giurisdizionale Corte dei Conti dell’Umbria e Giuseppe Morbidelli, Università degli Studi di Roma – La Sapienza.


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