(UNWEB) "Da atti ufficiali, apprendiamo che sono usciti da Umbria Mobilità ATC parcheggi e ATC S.p.A. la cui compagine sociale abbracciava la Provincia di Terni, il Comune di Terni ed altri 30 comuni della provincia ternana. Forse lo hanno fatto perché preoccupati dall’indebitamento verso le banche di Umbria Mobilità S.p.A., con un piano di rientro pendente?
Al contempo, come riportato in un suo recente documento, Umbria Mobilità si preoccupa di: “Assicurare una maggiore contendibilità della Gara (per la gestione del Tpl in Umbria, ndr), grazie alla minimizzazione degli investimenti che l'aggiudicatario dovrebbe sostenere, a parità di condizioni per tutti i concorrenti, nonché ridurre i tempi di subentro del nuovo o dei nuovi gestori’’. Come anche di: “Anticipare gli investimenti che l'attuale gestore in assenza di un contratto a lungo periodo avrebbe difficoltà a realizzare soprattutto se con un cofinanziamento significativo”.
I punti dolenti della situazione di Umbria Mobilità, come noto, sono la riscossione degli affitti da Roma TPL e il rientro entro giugno 2022 di circa 14 milioni da ATAC, per un contenzioso che nasce nel 2009 e che nel 2013 ammontava a circa 50 milioni di euro, come da bilancio ritualmente depositato.
Il Tribunale di Terni in data 10/09/2021 ha dichiarato che, alla data della sua presentazione, non risultava nessuna opposizione alla chiusura del bilancio di liquidazione di ATC S.p.A.. Nel piano di fattibilità e di risanamento si esigeva il rispetto di tutti i requisiti che, secondo il nostro modesto parere, non appaiono soddisfatti, altrimenti non si spiegherebbe come mai ad inizio novembre Umbria Mobilità S.p.A. non abbia ancora presentato il proprio bilancio. Speriamo di essere smentiti, ma come organizzazioni sindacali è nostro dovere richiedere questi fondamentali chiarimenti.
Il fatto che tutta la zona di Terni sia uscita dalla società inciderà sulle garanzie verso le banche? A quanto ammonta il capitale sociale dopo questi recessi? È stato fatto un piano di riparto per la restituzione del capitale sociale? L’Agenzia unica Regionale che si basa su Umbria Mobilità S.p.A. come farà ad espletare la gara ed eventuali acquisti di autobus?
Questa società dovrebbe avere i conti in ordine per poter accedere ai requisiti essenziali, onde predisporre la gara per il futuro del TPL in Umbria ed assolvere a qualsiasi altro mandato da parte dei soci: cosa ci rispondono a riguardo gli enti proprietari e l’assessorato ai Trasporti?
Bisogna anche considerare che ISHTAR Società consortile a.r.l., che sta gestendo da anni il Tpl in Umbria, ha chiuso gli ultimi 3 bilanci a zero ed è in credito verso gli enti pubblici che usufruiscono del servizio.
Come è possibile in questa situazione garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali ed un adeguato e funzionale servizio pubblico all’utenza?"
COsì, in una nota, Filt Cgil e Faisa Cisal
Perugia li 18 novembre 2022