Alluvione(UNWEB) Perugia, - “Se non si conoscono le procedure previste obbligatoriamente dalla legge si rischia di fare inutile allarmismo dando informazioni non esatte in merito a chi lavora per cercare di fare tutto il possibile, spesso l’impossibile, per supportare i comuni colpiti da nubifragi ed altre emergenze meteorologiche”.

L’assessore regionale alle infrastrutture e protezione civile, Enrico Melasecche, risponde così al Sindaco di Pietralunga in merito alla mancanza di fondi per il ristoro dei danni provocati dall’alluvione. “Ricordo innanzitutto – afferma Melasecche - che l’attenzione della Regione è sempre stata massima, nella mia persona quale assessore per quanto ho potuto e nella presenza fisica dei funzionari della Protezione Civile sui luoghi dell’alluvione proprio mentre i fenomeni avvenivano, comprese tutte le allerte. La mattina immediatamente successiva sono andato, per l’intera giornata, a verificare sul posto frane, fiumi, aziende, parlando con gli amministratori, i volontari e le famiglie. Constatando anche situazioni in cui l’inopportunità di collocare aree industriali in riva ai fiumi, da molti decenni non consentite, moltiplica i danni in caso di calamità. Sono state coordinate le squadre di volontari in affiancamento dei tecnici comunali che hanno provveduto a rimuovere materiali e fango per liberare le strade e le aree private alluvionate. Immediatamente – sottolinea l’assessore - è stata inviata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la richiesta dello stato di emergenza, poi dichiarato il 4 novembre 2022 in quanto la coincidenza del cambio di governo non ha consentito di far passare prima il provvedimento, pur se sollecitato, durante le consegne fra vecchio e nuovo. Il limite dei soli comuni individuati per l’emergenza, Gubbio, Scheggia e Pietralunga non è dovuto a scelte tecniche regionali ma a decisioni dei tecnici nazionali. Nel frattempo – prosegue Melasecche - la Regione, a soli quattro giorni dall’evento, ha messo a disposizione le somme per le prime spese in emergenza, mano a mano che le richieste pervenivano dai comuni e, una volta pervenute, successivamente assegnate ad inizio di ottobre ai comuni che ne avevano fatto richiesta, quantificando le somme spese e le relative causali. Solo ieri, 23 novembre, è arrivata l’Ordinanza che individua le modalità di gestione dei fondi messi a disposizione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e detta le modalità per il loro utilizzo, individuando la Presidente Tesei come Commissario delegato.

Diversi sono gli adempimenti di nostra competenza - spiega l’assessore Melasecche. In primis disporre un piano degli interventi, per la somma assegnata di 600.000 euro, contenente misure volte al soccorso ed all’assistenza alla popolazione, alla rimozione di pericolo per la pubblica e privata incolumità al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche. Si potrà comprendere anche attività di gestione dei rifiuti, delle macerie, del materiale vegetale o alluvionale o delle terre e rocce da scavo prodotti dagli eventi. Tale piano avrebbe dovuto essere redatto nei prossimi 30 giorni per essere sottoposto all’approvazione del Dipartimento, ma gli uffici su mio diretto input, sollecitando i tre comuni interessati, lo hanno già definito e così ho disposto immediatamente l’invio a Roma. Nel frattempo, a quadro chiaro dei primi interventi nazionali, si sta provvedendo all’assegnazione di ulteriori somme regionali ai comuni che sono stati colpiti dall’evento ma che non sono rientrati nella dichiarazione dello stato di emergenza. Ciò al fine, quanto meno, di ristorare gli altri comuni delle spese vive sostenute per una ragione di evidente equità. Entro 45 giorni inoltre – continua l’assessore - il Commissario dovrà anche identificare le ulteriori misure necessarie per il superamento dell’emergenza, nonché gli interventi più urgenti sia per le prime misure economiche di immediato sostegno nei confronti della popolazione e delle attività economiche e produttive direttamente interessate dall'evento, sia per la riduzione del rischio residuo nelle aree colpite dagli eventi calamitosi. Su questo l’attività di intermediazione dei comuni è indispensabile in quanto, al fine di valutare le prime misure, il Commissario dovrà definire la stima delle risorse necessarie, secondo criteri e massimali già fissati. Per attivare le prime misure economiche di immediato sostegno al tessuto sociale nei confronti dei nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa risulti compromessa, a causa degli eventi in rassegna, nella sua integrità funzionale, nel limite massimo di euro 5.000; per l'immediata ripresa delle attività economiche e produttive sulla base di apposita relazione tecnica contenente la descrizione delle spese necessarie, nel limite massimo di euro 20.000. Gli stanziamenti a copertura di queste somme dovranno essere individuati con una nuova specifica delibera del Consiglio dei Ministri mentre il Commissario delegato provvederà a riconoscere i contributi ai beneficiari secondo criteri di priorità e modalità attuative fissati con propri provvedimenti, inviandone gli elenchi per presa d'atto al Dipartimento della protezione civile. Per quanto riguarda le opere strutturali – conclude Melasecche - necessarie a riparare il complesso dei danni ed evitare maggiori futuri dissesti idrogeologici, in queste ore si sta predisponendo una relazione tecnica dettagliata per mettere la Presidente nelle condizioni di esercitare consapevolmente il ruolo che le è stato conferito. La macchina della Protezione Civile Regionale ed il Servizio che si interessa della mitigazione del Rischio Idrogeologico sono sempre a disposizione dei sindaci per chiarimenti e confronti anche per le vie brevi”.


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