tizi2(UNWEB) Perugia - Per la rubrica "A tutto campo" di Umbria Notizie Web abbiamo intervistato in esclusiva la Consigliera del Comune di Perugia, Francesca Tizi del M5S. L'esponente politica è stata candidata a Sindaco del Comune di Perugia per le elezioni amministrative del 26 maggio 2019. Attualmente ricopre l’incarico di capogruppo del Movimento 5 Stelle.

 

1) Finisce il 2022, può fare un bilancio della svolta dal Movimento 5 Stelle nel Comune di Perugia?

Finisce il 2022 che è stato per me il terzo anno di mandato in Consiglio comunale. Questi tre anni di attività come consigliera del Comune di Perugia sono stati tre anni incredibili, tre anni di intenso lavoro, ma anche di contatti e vicinanza con i cittadini, nonostante il lungo e buio periodo della pandemia. Si è lavorato su atti importanti per lo sviluppo della nostra città e si sono portati avanti temi centrali quali la disabilità, le pari opportunità, l'ambiente e la tutela del verde urbano, la sicurezza, l'adozione di misure per la ripresa dalla pandemia, lo sviluppo economico, la mobilità sostenibile.

Ma questi tre anni sono anche stati anni di grandi cambiamenti. A livello nazionale molte cose sono cambiate e di questi cambiamenti si è risentito fortemente anche a livello locale, dove da due consigliere elette sono rimasta solo io nelle fila del M5S.

Immediatamente dopo la scissione di giugno ho avuto il forte sentore di un cambiamento di tendenza. Erano allora, ormai quasi tre anni che rivestivo il ruolo di consigliera comunale, tre anni in cui i cittadini mi avevano, in più occasioni, contattata per i tanti problemi legati alla città. Ma mai come dopo la scissione, l'entusiasmo è stato alto: c'era voglia di un contatto con chi rappresentava il M5S nelle istituzioni, di essere coinvolti nell'attività politica, di partecipazione, di entrare a far parte del M5S, ma anche semplicemente di far sentire la propria presenza e vicinanza ad un Movimento che si stava rinnovando.

2) Lei si è particolarmente distinta, anche in sede comunale, per sensibilizzare l'attenzione pubblica sul fenomeno, tristemente in crescita, della violenza contro le donne. Come secondo Lei si potrebbe fare per contrastare meglio questo crimine?

Il tema del contrasto alla violenza sulle donne è un tema molto complesso che investe più ambiti dalla sensibilizzazione, alla denuncia dei maltrattamenti, alla necessità di creare un tessuto socio culturale che permetta l'effettiva e reale parità di genere.

Molti sono gli atti che in questi tre anni ho presentato in materia. A cominciare dall'ordine del giorno “panchine rosse” per mantenere un faro acceso sul drammatico problema della violenza sulle donne e per non dimenticarne le vittime, per continuare con l'ordine del giorno finalizzato alla diffusione negli scontrini delle farmacie comunali e degli esercizi commerciali del numero verde, 1522, di aiuto alle donne in difficoltà. Si tratta di iniziative di facile realizzazione e di modesta spesa, ma di grande significato in termini di memoria e sensibilizzazione, perchè la sensibilizzazione, soprattuto delle nuove generazioni, è il primo passo per poter affrontare in maniera seria il problema della violenza sulle donne.

Il tema della violenza sulle donne è, però, un tema che investe più ambiti e per contrastarne il diffondersi  occorre creare un tessuto socio-culturale che permetta l'effettiva e reale parità di genere. In proposito ho voluto aprire anche a livello cittadino una riflessione per dare voce all’esigenza prioritaria di parità uomino/donna a cominciare dalla parità salariale, perché il problema della violenza contro le donne affonda le proprie radici innanzitutto nella disparità economica uomo-donna, disparità che spesso, creando una sudditanza, limita la libertà della donna ed alimenta le diverse forme di violenza.

Credo, dunque, che per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne occorra a tutti i livelli, a comunicare, per il principio di sussidiarietà, dal Comune che è l'ente più prossimo ai cittinadini, portare avanti questa battaglia di civiltà, una battaglia finalizzata a dare la misura dell’emancipazione sociale e culturale di una comunità capace di valorizzare qualità individuali e differenze di genere.

3) Lei, la scorsa giornata elettorale era candidata a Sindaco, se fosse lei il primo cittadino, quali sarebbero le priorità da affrontare ed i primi provvedimenti da prendere per la città?

Sicuramente tra le priorità di Perugia ci sono la mobilità, intesa anche come collegamento fra centro e periferie, la sicurezza cittadina e poi anche il rilancio di Perugia come città universitaria.

Invero, l'idea di città che ho sempre avuto in mente è quella di una Perugia capace di garantire una qualità della vita più alta per tutti. Una città più fruibile, accessibile ed inclusiva, che tiene conto anche delle disabilità. Una città in cui importante è l’ambiente e il verde e, quindi, lo sviluppo eco-sostenibile. Una città accogliente e quindi meta turistica. Ma anche una città più sicura e ricca.

Di fondamentale importanza appare, innanzitutto, rafforzare il legame tra il Comune e le due Università perugine, cercando anche di migliorare l'accoglienza degli studenti e risolvere i problemi che attualmente si presentano in termini di alloggi per gli studenti. Gli studenti sono una ricchezza per la nostra città e la sua economia e, quindi, occorre intrapredere una politica che favorisca il potenziamento di Perugia come città universitaria.

I cittadini chiedono una mobilità migliore per poter vivere e lavorare a Perugia. Perché Perugia sia una città competitiva e fruibile, accessibile e inclusiva, ma anche importante meta turistica, occorre farla uscire dall’isolamento in cui si trova, favorendo essenzialmente il trasporto pubblico e quello su rotaia. Chiaro è in ogni caso che la mobilità dovrà essere orientata all’eco-sostenibilità. Quindi moltiplicazione in maniera esponenziale delle colonnine di ricarica elettrica in tutta la città e previsione di mezzi pubblichi che possano in maniera soddisfacente collegare la città, ma anche strade più sicure e prive di buche.

Un'altra azione importante riguarda la sicurezza. Non è possibile minimizzare il problema della sicurezza e dire che non esiste. Si deve prendere coscienza della realtà ed evitare il diffuso senso di insicurezza presente sopratutto in alcune aree della città, ma per fare questo, serve non solo puntare sui “Patti di sicurezza” che prevedono un maggior coordinamento fra istituzioni e forze dell’ordine, ma anche riqualificare alcune zone di Perugia e creare dei momenti di aggregazione con i più giovani in modo da scoraggiare forme di micro criminalità.

Infine, importante appare restituire a Perugia una definita identità tale per cui i suoi attratori che si trovano, sopratutto nel centro storico, le diano una specifica impronta. Un esempio per tutti: il Mercato coperto. Il Mercato coperto al momento è opera incompleta e priva di specifica destinazione. È ormai chiaro come l'amministrazione comunale sia priva di idee ed agisca senza una visione chiara del bene comune cittadino. Da quando, ad agosto 2022, l’Associazione temporanea di imprese «Nuovo Mercato coperto», aggiudicataria della gestione del Mercato coperto, ha annunciato il passo indietro chiedendo la risoluzione dell’affidamento, nulla è trapelato da Palazzo dei Priori, nonostante l'attenzione dell'opinione pubblica, sulle sorti di questa importante opera per la nostra comunità ed identità cittadina. Solo, in risposta all'interrogazione del M5S dello scorso ottobre, che ha rappresentato per l'amministrazione anche la prima occasione pubblica per indicare la destinazione del Mercato coperto, la posizione di chi amministra Perugia è apparsa confusa, poco chiara e soprattutto priva di idee. Si è parlato di un “nuovo bando di gara ad evidenza pubblica di durata più lunga” e finalizzato “alla valorizzazione patrimoniale” del Mercato coperto. In pratica l'unica premura dell'Amministrazione appare essere quella di allungare i tempi dell'affidamento, ma per il resto nessuna idea è trapelata. Perché chi oggi sta amministrando Perugia ha deciso di delegare al privato che dovrà rispondere al bando cosa fare nel e del Mercato Coperto. Insomma il Comune, come al solito, delega la scelta. Ma questo atteggiamento di non scelta non sembra essere la carta vincente e appare solo capace di raffigurare una città in cerca di autore.

4) Ci dia un giudizio sull'operato della giunta del sindaco Romizi.

Il mio giudizio, come quello dei numerosi cittadini e associazioni che sto incontrando in questi anni di consiliatura, è quello di trovarci in una città bloccata. L’amministrazione che sembrava dover fare grandi cose, a sentirne i programmi elettorali, non ha avuto poi invece la forza di svolgere azioni di impatto per il rilancio della città. La sensazione è che Perugia abbia perso 8 anni di tempo, in cui poteva cogliere molte opportunità per ripartire. Problemi annosi come le buche e i trasporti esasperano i cittadini. La trasformazione più importante che ha subito la città riguarda il cemento dei centri commerciali, di cui nessuno sentiva il bisogno e che hanno inferto un colpo letale al nostro commercio locale.   

Infine il grande tema della sicurezza di cui questa amministrazione ha parlato tanto, è rimasto irrisolto, come vediamo dagli episodi di violenza e dallo spaccio ancora presente in gran misura, purtroppo, nelle nostre strade.

Il fatto è che per amministrare un Comune serve un progetto di fondo, serve lungimiranza, serve prevedere e serve programmare. Caratteristiche queste che mancano all'attuale Giunta. Quando si presenta un problema si cerca un rimedio, ma non si programma e non si prevede. Una per tutte il problema delle buche che tanto sta in questi giorni alimentando il dibattito pubblico. La città che doveva avere “strade come tavoli da biliardo”, dopo 8 anni di governo cittadino, ha manti stradali completamente da rifare. Ma quando ci si accorge di questo? Non durante l'estate o la primavera, ma alle soglie dell'inverno dopo una settimana di piogge intense. Le strade sono pericole per l'incolumità delle persone: chi va in motorino richia la vita e chi va in auto rischia danni e l'Amministrazione cosa fa? Mette cartelli con limite di velocità 30 km orari. Che vanno bene per 15/20 giorni, ma poi occorre intervenire.

È per tutti questi motivi che nel 2019 avevo deciso di candidarmi. Per puntare sulla città di Perugia, per riposizionarla al centro dell’Umbria come un possibile traino dell’economia regionale e, perchè no, dell'economia italiana. Questo è ciò che avrei voluto realizzare: avrei voluto una Perugia che uscisse dall’immobilismo ed iniziasse a correre, grazie a proposte concrete, senza slogan, con moderazione e senza agitare problemi che in realtà non sono primari e che servono solo a raccogliere facile consenso, come spesso tende a fare il centrodestra.

 

5) Le elezioni politiche del 2022 hanno segnato una radicale svolta nazionale all'interno del MoVimento 5 Stelle che è stata premiata dagli elettori con il 15% dei consensi. Questo chiarimento interno era necessario farlo? Quali equilibri interni e alleanze politiche ha cambiato il riposizionalmento del M5S a Perugia e in Umbria?

È vero dagli elettori è arrivata una chiara indicazione, abbiamo compiuto una grande rimonta. Tutti ci davano per morti e ci volevano fuori dal Parlamento e, invece, il M5S è risultato essere alle elezioni dello scorso settembre la terza forza politica e ora sta andando anche meglio.

Come ho detto anche prima, già dalla scissione di giugno l'entusiasmo nei cittadini era alto e il risultato elettorale è stato una conferma. Probabilmente ormai i cittadini ci stanno chiedendo una linea politica chiara che vada sempre più verso la tutela delle persone e dei loro diritti e che si ponga come argine all'avanzare di una politica di governo incapace di rimettere al centro la persona e il bene comune, la salute e la sanità ecc. La manovra di bilancio di questi giorni, una manovra fortemente ideologica, che nulla concede alle fasce più deboli e che non riesce neanche a realizzare le promesse fatte in campagna elettorale, ci sta mostrando in maniera sempre più netta quale sia la cifra politica del governo Meloni.

È chiaro che il cambiamento di tendenza porterà delle novità anche nei territori, ma è ancora presto per avere un'idea definita di quelli che saranno gli equilibri locali a Perugia come in Umbria.

Quello che è certo è che all'indomani delle elezioni politiche del 25 settembre il M5S vuole rimettere al centro della propria linea politica una proposta progressista che possa costituire una reale opposizione alla destra di governo. Quello che ci interessa più di tutto sono i temi, quello ambientale e sociale in primis. Inimmaginabile sarebbe, dunque, costruire un percorso politico con chi vota insieme alla destra invece di dare voce ai cittadini, a tutti i cittadini anche a chi una voce non ce l'ha.

Redazione ASI Umbria Notizie Web


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