(UNWEB) – Perugia, Tappa speciale ieri a Perugia per "CSR ... in cammino – Istruzioni per l'uso", il format partecipativo che l'Assessorato alle Politiche Agricole della Regione Umbria, in collaborazione con i Gruppi di Azione Locali (GAL) dell'Umbria, ha organizzato per promuovere il confronto sul Complemento di Sviluppo Rurale 2023/2027.
Il nuovo documento di programmazione regionale agricola, che prende il posto del PSR, il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022, è stato illustrato agli attori e i portatori di interesse dello sviluppo rurale proseguendo nella roadmap che ha coinvolto le maggiori città dell'Umbria (Città di Castello, Orvieto, Spoleto, Todi, Gubbio, Terni, Foligno, Città della Pieve, Amelia) e che ha visto una partecipazione notevole sul territorio, registrando oltre novecento partecipanti.
Sul palco di Perugia, terz'ultima tappa prima della chiusura a Norcia e Gualdo Tadino (rispettivamente il 16 e il 20 febbraio), il vicepresidente della Regione e assessore all'Agricoltura Roberto Morroni e Franco Garofalo, Autorità di gestione PSR per l'Umbria, hanno dato via alla tavola rotonda sulla futura programmazione agricola.
Tra i partecipanti, Paolo Ammassari, dirigente ufficio DISR 2 Programmazione dello sviluppo rurale, Ministero dell'Agricoltura della Sovranità alimentare e delle foreste, e Gaetano Martino, professore e direttore del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari ed ambientali dell'Università degli Studi di Perugia. Da Bruxelles, in collegamento video, è intervenuto Roberto De Giorgi, Country coordinator and programme manager della DG AGRI. Per i rappresentanti di categoria, si sono alternati sul palco Albano Agabiti, Presidente Coldiretti Umbria, Matteo Bartolini, Presidente CIA Umbria, Fabio Rossi, Presidente Confagricoltura Umbria. L'assessore ai Lavori pubblici, Infrastrutture e Ambiente del Comune di Perugia, Otello Numerini, ha portato i saluti istituzionali assieme al presidente del GAL Media Valle del Tevere, Eridano Liberti.
"Per una regione come la nostra – ha sottolineato l'assessore Morroni – il Complemento di Sviluppo Rurale costituisce una grande occasione per creare valore per le nostre imprese. Ma bisogna essere celeri, perché il mercato si sta muovendo molto velocemente. Come Regione Umbria abbiamo scelto di giocare questa partita dando indirizzi molto chiari e puntando su aggregazione, qualità, innovazione".
"Rispetto al primo indirizzo – ha proseguito -, abbiamo dato un forte impulso alle filiere. Questo perché siamo convinti che il nanismo non è un fattore di forza per le nostre imprese e che, per competere, non sia necessario pensare a stravolgimenti radicali. Va però inculcata una vera e propria cultura dell'aggregazione che può essere la strada attraverso la quale superare i limiti strutturali e potenziare il tessuto imprenditoriale, dando più efficienza".
"Il tema dell'aggregazione – ha aggiunto Morroni - si lega, poi, con quello della qualità. Per questo abbiamo posto l'attenzione sui punti di forza dell'agricoltura umbra. Abbiamo lanciato, unici in Italia, la filiera del tartufo; abbiamo rivolto il nostro sguardo anche a colture meno tradizionali, come quella del luppolo, ma in grado di creare valore per il nostro territorio. E continueremo su questa strada dando impulso anche alla zootecnia e alla produzione di vino".
"La terza parola chiave è innovazione. Stiamo vivendo – ha detto - un momento di straordinario progresso tecnologico che ridisegnerà la nostra vita e il nostro modo di produrre portando, come è successo in passato, una nuova stagione di crescita e di sviluppo. In questo quadro, la digitalizzazione costituisce un'occasione straordinaria per scoprire ancora meglio la qualità dei nostri prodotti per far sì che vi sia un uso sempre più attento, intelligente e sostenibile delle risorse".
Il Complemento regionale per lo sviluppo rurale 2023-2027 è il documento di programmazione dello sviluppo rurale per l'Umbria, elaborato nell'ambito del quadro di riferimento fornito dal Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-2027 (PSP).
Il PSP per l'Italia stabilisce, infatti, che siano le Regioni a programmare e a gestire gli interventi di sviluppo rurale (ad eccezione degli interventi sulla gestione del rischio, programmati e gestiti a livello nazionale) integrando, negli interventi di sviluppo rurale descritti nel Piano nazionale, le "specifiche regionali" e prevedendo la predisposizione di Complementi regionali per lo Sviluppo Rurale 2023-2027 (CSR) e la partecipazione finanziaria delle Regioni.
In particolare, nel Complemento, la Regione descrive e motiva, in coerenza con le esigenze del proprio territorio, la scelta degli interventi di sviluppo rurale da attivare tra quelli previsti dal piano nazionale, riporta l'articolazione delle risorse finanziarie assegnate, le opzioni che configurano ogni strumento di sostegno, selezionandole tra quelle nazionali (criteri di ammissibilità, impegni e obblighi, forme di sostegno, intensità degli aiuti e dei premi, principi di selezione).
In coerenza con le importanti strategie europee del "Green Deal", ed in particolare con quelle del "Farm to Fork" e della "Biodiversità" a cui la politica di sviluppo rurale contribuisce in maniera diretta, il CSR concorre alla realizzazione della più ampia strategia regionale i cui punti cardine sono: sostenere la qualificazione e rafforzamento della competitività dei sistemi produttivi locali e delle imprese promuovere processi di innovazione e ricerca valorizzare il territorio e le risorse naturali e ambientali migliorare il sistema di formazione, inclusione sociale e l'aumento dell'occupazione.
Gli indirizzi strategici del CSR per l'Umbria 2023-2027 sono quattro, all'interno dei quali sono articolati gli interventi che compongono il documento programmatico:
Strategie per la competitività e la resilienza: risorse previste euro 152.635.000
Strategia per l'ambiente e clima: risorse previste euro 194.490.000
Strategia per il rafforzare il tessuto socio-economico delle aree rurali: risorse previste euro 149.700.000,00
Strategia per il sistema delle conoscenze, dell'innovazione e digitalizzazione in agricoltura – AKIS: risorse previste euro 22.012.136,47
La dotazione finanziaria assegnata al CSR per l'Umbria, in termini di spesa pubblica, è pari a 518.602.137 euro. A tale importo si aggiunge un finanziamento nazionale integrativo di € 15.835.006 lo attribuito dallo Stato e che porta, di conseguenza, la dotazione complessiva del CSR per l'Umbria 2023-2027 a 534.437.143 euro.
Un contributo importante per il nostro territorio – evidenzia l'Assessorato regionale all'Agricoltura - che consentirà agli agricoltori di svolgere un delicato ma significativo ruolo nella società: produrre alimenti, proteggere la natura e salvaguardare la biodiversità oggi, domani e per le generazioni future.