Tofi(UNWEB) – Perugia   La Regione Umbria con l'assessore alla Salute, era presente a Todi alla serata organizzata al Teatro della città per celebrare i 20 anni del Centro di Palazzo Francisci per la cura dei disturbi alimentari.

Era il 1991 quando una donna affetta da anorressia, Fabiola De Clercq, con grande coraggio scrisse un libro intitolato "Tutto il pane del mondo" rompendo pubblicamente il velo e il tabù attorno ai disturbi del comportamento alimentare di cui soffrivano silenziosamente molte donne, ha detto l'assessore a margine dell'iniziativa.

In quel periodo infatti, nell'immaginario collettivo si riteneva che ad essere colpite da questa patologia invalidante fossero solo le donne, ma non è così.

Come ha confermato la dottoressa Laura Dalla Ragione attraverso i suoi studi e le sue importanti pubblicazioni che hanno rappresentato un faro per conoscere e orientare le cure di questi disturbi, in Italia ormai sono oltre 3 milioni i cittadini affetti da anoressia e bulimia: si tratta di uomini e donne di età sempre più giovane.

Una vera e propria emergenza che, come testimonia questa serata, vede l'Umbria all'avanguardia nel nostro paese con un centro di eccellenza importantissimo, la residenza Palazzo Francisci appunto, che ogni anno accoglie decine di ragazze provenienti da tutta Italia sostenendo anche le loro famiglie nell'affrontare un cammino verso la guarigione che è spesso in salita e diverso da persona a persona.

Palazzo Francisci infatti, rappresenta un esempio quasi unico di personalizzazione delle cure che garantisce il miglior percorso possibile per ciascuna ospite del centro.

Nel panorama italiano il servizio dell'Usl1 si colloca quindi, come una delle strutture più accreditate nel settore, prima struttura pubblica italiana completamente dedicata al trattamento dei DCA.

I servizi dell'Usl1 dedicati a queste patologie infatti, dal 2007 sono Centri Pilota del Ministero della Salute e della Presidenza del Consiglio e sono sede del Numero Verde Nazionale SOS Disturbi del comportamento alimentare.

In Umbria quindi, è stata sperimentata la matrice che poi ha portato alla nascita di servizi dedicati alla cura dei DCA in molte regioni italiane e poi a Malta, così come sono tante le collaborazioni avviate con grandi centri di studi che fanno riferimento oltre che alle buone pratiche internazionali e alle indicazioni ministeriali, anche alle Linee Guida della Regione Umbria che hanno disciplinato un metodo di cura centrato sul recupero della persona nella sua interezza e negli anni ha sviluppato, implementato, cambiato e trasformato un metodo originale e innovativo diventando in poco tempo un modello di buona pratica.

Per il futuro la Regione Umbria punta a sostenere questo percorso e a mettere in atto azioni di prevenzione e integrazione tra i servizi sanitari territoriali per migliorare o modificare stili di vita che, soprattutto tra bambini e adolescenti, provocano danni alla salute.

Un ringraziamento va alla dottoressa Dalla Ragione, a tutti i medici e a tutti gli operatori che, ognuno per le proprie competenze, contribuiscono ogni giorno a ridare il sorriso, la forza e la speranza alle persone prese in cura e alle loro famiglie.

E la presenza numerosa in questa sala di persone che sono uscite dal tunnel dimostra che questa grande fame che si sente dentro e che fa diventare il cibo un nemico, con le giuste cure si può saziare.

 

Foto: Dal sito della Regione Umbria


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