(UNWEB) “Diciamo NO alla sanità a pagamento, NO al profitto di pochi, NO allo smantellamento e privatizzazione della sanità pubblica in Italia. E lo facciamo scendendo in piazza oggi, venerdì 26 maggio, a Perugia per partecipare alla manifestazione promossa dal Comitato di Strada per la Salute Pubblica. Perché la salute è un diritto di tutti i cittadini, non una merce di scambio politico”.

Così in una nota la Consigliere Comunale, Presidente del Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle del Comune di Perugia.
“Le scelte della Giunta Tesei hanno fatto cadere la sanità pubblica umbra in un baratro: servizi Territoriali e Ospedalieri tagliati, assunzioni bloccate, scandaloso allungamento delle liste d’attesa. Per non parlare di Ospedali chiusi e poi mutilati come quello di Spoleto e Pantalla o di Ospedali in tutta la regione depotenziati, privati di reparti fondamentali, senza personale, strumentazioni e posti letto. Una tematica cara al M5S, nella quale cerchiamo di portare avanti un impegno quotidiano”.
Aggiunge poi la Consigliera Tizi «due mesi fa, insieme ai colleghi del PD e Idee e Persone Perugia, abbiamo richiesto la convocazione di un Consiglio comunale Grande per trattare proprio il problema della Sanità in Umbria e in particolare, per parlare della grave questione delle carenze di organico, ormai purtroppo strutturali, che si stanno profilando nel territorio perugino, nel più grande ospedale dell'Umbria».
Tonando all'evento odierno Tizi continua: «la manifestazione promossa dal Comitato di Strada per la Salute Pubblica si terrà oggi dalle ore 17.00 in Piazza Italia, sotto Palazzo Cesaroni. Bisogna intervenire per fermare questa politica che sta favorendo solo l’espansione dell’offerta sanitaria privata, così negando a molti il diritto di prevenzione e cura, costringendo i cittadini a ricorrere a costose polizze sanitarie per poter sostenere i costi della sanità privata e permettersi le cure necessarie. Per questo oggi scendo in piazza al fianco delle organizzazioni sindacali e politiche che hanno deciso di aderire alla manifestazione, perché questo smantellamento della sanità pubblica sta facendo venire meno i principi della fondamentale legge 833 del 1978, che aveva portato l’Italia in prima linea nel mondo per l'applicazione del diritto costituzionale alla salute, sancendo l'universalità della copertura del Servizio Sanitario Nazionale. La sanità pubblica deve tornare a creare salute».


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