sanita3(UNWEB) – Perugia - Sul recupero delle prestazioni sanitarie rimaste inevase durante l'epidemia la Regione Umbria si contraddistingue con una delle migliori performance nel panorama nazionale, con il recupero del 94% delle prestazioni ambulatoriali, del 74% degli interventi chirurgici ed unica regione italiana ad aver recuperato tutti gli esami dei tre screening oncologici entro l'anno 2021: è quanto emerge dal report della Fondazione GIMBE pubblicato il 22 giugno.

"I lunghi tempi di attesa per l'esecuzione delle prestazioni sanitarie rappresentano una delle principali criticità del Servizio Sanitario Nazionale, con ripercussioni negative per la salute dei cittadini, costretti a disagi che arrivano persino alla rinuncia alle cure. Come regione abbiamo affrontato il problema in maniera organica - afferma l'Assessore alla salute Luca Coletto - e ciò è testimoniato dai dati del Ministero della Salute elaborati dalla Fondazione GIMBE: siamo l'unica regione italiana che durante l'epidemia Covid-19 ha mantenuto inalterati gli alti livelli di inviti e di adesioni ai programmi di screening oncologici (tumore del seno, della cervice uterina e del colon-retto), recuperando tutte le prestazioni entro il 2021. Nel 2022 inoltre, abbiamo recuperato la quasi totalità delle prestazioni specialistiche ambulatoriali pregresse, il 94%, quarto miglior risultato tra le regioni e il 74% degli interventi chirurgici, quinta regione italiana. È chiaro che nel frattempo le nuove richieste di prestazioni sanitarie dei cittadini non consentono rallentamenti nella nostra azione di riduzione dei tempi di attesa, ma grazie agli ultimi provvedimenti adottati stiamo costantemente incrementando l'offerta e riducendo le attese in tutti i territori della regione, anche grazie al coinvolgimento delle strutture private accreditate, come previsto dalla normativa nazionale e come avviene in tutte le altre regioni. Colgo l'occasione per ringraziare tutti i professionisti che, a vario titolo, si stanno adoperando per fornire risposte concrete a bisogni di salute fondamentali dei cittadini".

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