spoleto(ASI) Perugia - “Siamo in presenza di un progetto innovativo di ricerca e risanamento delle perdite nelle reti acquedottistiche che contribuirà efficacemente al miglioramento del servizio idrico che viene fornito alle famiglie ed alle imprese del territorio”.

L’assessore regionale all’ambiente Fernanda Cecchini, partecipando questa mattina, nel Chiostro di San Nicolò a Spoleto, all’incontro promosso dall’Ati Umbria 3 ed Hitachi, con il patrocinio del Comune di Spoleto, sul tema “Preservare il valore delle risorse idriche con un approccio industriale” ha voluto sottolineare la sua soddisfazione per i risultati conseguiti nel percorso che la Regione sta incentivando per ridimensionare le perdite nelle reti idriche dell’Umbria e contemporaneamente per mettere in campo tutte quelle azioni necessarie per giungere ad un migliore utilizzo delle risorse idriche che “costituiscono un patrimonio prezioso per il nostro ambiente. La Regione – ha affermato l’assessore – ha stanziato circa dieci milioni di euro che sono stati assegnati ai quattro Ambiti proprio per incidere su queste problematiche. E dobbiamo constatare con soddisfazione che il finanziamento di 1 milione e mezzo all’Ati 3 Foligno Spoleto Valnerina è stato utilizzato in tempi rapidi e con grande efficienza ed efficacia visto che si è riusciti a portare a termine un progetto di ricerca delle perdite, delle riparazioni e ripristino delle reti. Lo stesso Ambito sta peraltro lavorando anche ad un progetto di risparmio energetico sulle reti di pompaggio (che in media costituisce il dieci per cento della spesa del servizio idrico). Il lavoro compiuto – ha aggiunto l’assessore - sarà utilissimo anche in vista della costituzione del nuovo soggetto unico regionale, l’Auri, che assorbirà la gestione dei quattro Ambiti attualmente esistenti. Contiamo nel fatto che i sindaci procedano velocemente nel compiere tutti gli adempimenti necessari per giungere all’avvio del nuovo soggetto e contiamo anche che l’Umbria, piuttosto rapidamente, possa arrivare ad avere un unico gestore del suo servizio idrico, sempre ovviamente salvaguardando le peculiarità di ciascun territorio. Però è ormai assodato che uno dei punti di debolezza del nostro sistema è proprio la grande frammentazione delle gestioni esistenti. Arrivare ad una gestione unitaria significherebbe fare un salto di qualità e di efficienza nel servizio, con un marcato risparmio di spesa. E questo avrebbe un ritorno positivo anche sulle tariffe a carico dei cittadini”.

“La Regione – ha concluso l’assessore Cecchini - ha avuto sempre grande attenzione al problema del contenimento dei consumi e delle tariffe, visto che l’acqua è un bene comune e dunque deve essere accessibile per tutti, anche se in una visione di “consumo consapevole” che permetta di mantenere intatto questo patrimonio ambientale”.


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