(UNWEB) – Perugia, – "È veramente triste continuare a leggere interventi copia e incolla, che ripetono le stesse parole trite dei primi comunicati, da parte di esponenti del PD: sindaci che parlano in modo folcloristico di "delitti", ex assessori comunali di venti anni fa che riappaiono improvvisamente per discettare sulla soppressione dei progetti di raddoppio della Orte-Falconara, addirittura ex segretari regionali del PD defenestrati e passati a formazioni parallele, noti per la totale vacuità di quanto hanno prodotto nelle loro funzioni, che ripetono a pappagallo frasi fatte, alcune basate sul nulla o su errori marchiani frutto di incompetenza".
È quanto afferma l'assessore regionale alle Infrastrutture e Trsporti, Enrico Melasecche, che prosegue: "All'elenco lunghissimo dei lamenti al cielo leggiamo adesso con piacere che si aggiunge anche la FILT CGIL dell'Umbria (come poteva mancare?) e, addirittura, il sindacato pensionati della CGIL di Terni. La pletora di coloro che nei decenni hanno governato e sgovernato Trasporti e Infrastrutture lasciando processi penali in corso, fallimenti clamorosi e debiti a profusione e che sulla Orte-Falconara hanno prodotto nulla se non ritardi disastrosi, adesso si esercitano in gorgheggi di varia natura. Si unisce in qualche modo al coro degli addolorati anche il simpatico vignettista del PD che a suo tempo era assurto con la Marini a direttore regionale del settore che oggi, maître à penser della sinistra, scopre le carte sul Nodino di Perugia su cui ha prodotto zero: piuttosto che tacere per la vergogna dei disastri di quel periodo, cui dobbiamo noi metter mano, sostiene la solita teoria del "benaltrismo degli inconcludenti", o si fa tutto subito, un giochetto da un miliardo e mezzo da Paperon dei Paperoni, oppure meglio non fare nulla, nella segreta speranza che l'attuale Giunta non riesca nel programma pesante delle nuove realizzazioni".
"Sono costretto a deludere tanti menagrami – dice l'assessore Melasecche - perché le cose stanno andando in modo molto diverso, sia sulla Orte-Falconara che sulla Foligno-Terontola e sulla FCU, prossima alla completa riapertura in modalità elettrica, sia a livello stradale: dall'apertura della Guinza sulla E78 con i progetti dei due lotti umbri finalmente in fase di predisposizione, dal raddoppio della Perugia-Ancona nell'unica tratta mancante della Valfabbrica-Casacastalda alla realizzazione della Mocaiana-bivio Pietralunga, il cui cantiere abbiamo da alcuni mesi consegnato, alla Tre Valli con il I stralcio che vede il cantiere in apertura nei prossimi mesi, dal Nodino alla Variante Sud Ovest di Terni, finanche alla rete estesa dei cantieri di manutenzione straordinaria ANAS che, con fatica ma con risultati altrettanto positivi, hanno visto e stanno vedendo nei quasi quattro anni di governo regionale di centrodestra completare un programma di rigenerazione che l'Umbria non ha mai conosciuto nel corso della sua storia".
"In particolare il tam tam odierno sulla Orte-Falconara attacca la Giunta Tesei che ha fatto e sta facendo il massimo. Su questa linea – rileva Melasecche - in Umbria finora due erano gli emblemi della inconcludenza dei nostri predecessori. Quello del cantiere del raddoppio ferroviario della tratta Campello-Spoleto che durava da oltre venti anni e a cui, grazie alla nostra determinazione, è stato finalmente impressa una velocizzazione che porterà alla inaugurazione entro il 2024. E quello della cattedrale nel deserto della Piastra Logistica di Terni e Narni in allacciamento proprio alla Orte-Falconara, finanziato per 12 milioni di euro, il cui progetto cantierabile, unitamente alla gara per la gestione (analogamente a quella di Città di Castello) stiamo conducendo in porto".
"Non solo, non esisteva uno straccio di progetto per il raddoppio della tratta Terni-Spoleto – aggiunge l'assessore -, perché il nulla cosmico prodotto negli ultimi quindici anni dalle Giunte di sinistra aveva partorito un topolino, cioè una ipotesi di canna unica dal costo di circa 500 milioni di euro che se fosse mai stata realizzata non costringerebbe oggi noi a dover lavorare, con la nuova normativa – evidenzia - che impone due canne da 19 chilometri l'una, quindi 38 chilometri di galleria dal costo salito alle stelle per responsabilità evidenti di chi si è gingillato in decine e decine di convegni inconcludenti con i treni che transitano a 50 km l'ora sulla gola di Giuncano".
"Nel frattempo – ricorda – con i fondi PNRR stanziati per la "velocizzazione e la messa in sicurezza" della Orte-Falconara con la tecnologia ERTMS, questo intervento sta procedendo regolarmente, non avendo subito il minimo definanziamento. Quando Trenitalia ci consegnerà dal 2025 i 12 nuovissimi treni da 200 km/h, che abbiamo difeso in tutti i modi, le cose andranno anche meglio".
"Va detto – dice ancora Melasecche -, per serietà di impostazione e perché una politica di Buon Governo non nasconde le difficoltà, e solo gli sciocchi la buttano in caciara, che l'intero completamento del raddoppio e della velocizzazione della Orte-Falconara da Terni a Fabriano comporta un finanziamento che, valutato parametricamente, in assenza di un progetto esecutivo delle singole tratte cui stiamo lavorando, si può stimare in circa 5 miliardi fra Umbria e Marche. Notizie queste che non ho mai né sottovalutato né nascosto. Conosciute da chiunque avesse mai voluto approfondire l'argomento".
"Quindi? Conviene gettare tutto alle ortiche – domanda -, come si augurano in cuor loro i non pochi coristi del PD e cespugli vari, in modo da gridare all'incompetenza e all'inconcludenza della giunta Tesei, unico vero motivo di questa azione di avvelenamento dei pozzi in vista delle prossime elezioni comunali e regionali, oppure proseguire indefessamente nel conseguimento di risultati inoppugnabili in modo da portare a casa il massimo possibile che il contesto politico, economico finanziario e di bilancio del Paese consente?".
"Noi proseguiamo su questa strada, senza se e senza ma – rimarca Melasecche -, certi dei risultati che stiamo producendo e che tutti gli umbri apprezzeranno".
Su quanto poi "dichiarato dal Ministro Salvini e cioè che tutti i progetti impossibilitati a concludersi nel 2026 con finanziamenti PNRR (anche un bambino comprende che forare montagne per decine di chilometri con opere di difficoltà superiore a quelle realizzate nell'arco alpino comporta la disponibilità di 'talpe' che non esistono in numero sufficiente in Italia e di finanziamenti pari a circa la metà del Ponte sullo Stretto di Messina) verranno rifinanziati con altri fondi negli anni successivi, ritengo ci sia solo da prenderne atto".
"La nostra Giunta – continua Melasecche - sta dimostrando con i fatti la propria visione strategica, che include il completamento del raddoppio di quella linea che riteniamo essenziale non solo per le regioni Umbria, Marche e Lazio, ma per l'intero Paese. È per questo che respingiamo ai mittenti una certa polemica da barzellettiere in questo scorcio post ferragostano che ricorda molto, mutatis mutandis, una nota canzone di Fabrizio De André, assai cara un tempo alla sinistra: 'si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio'. La banalizzazione strumentale di temi così importanti per il Paese e per la 'Italia di mezzo', nelle obiettive difficoltà tecniche e finanziarie da affrontare, vedono le forze di opposizione, piuttosto che unite nella richiesta di dare loro soluzione, una perenne polemica nel gioire degli auspicati fallimenti. Basta osservare il comportamento della FILT CGIL che dopo aver indetto il sesto sciopero per ricattare questa Giunta ad un comportamento illegale sui lotti della gara per il trasporto pubblico locale utilizza il tema delle infrastrutture per sfogare, non certo nell'interesse dei lavoratori, il proprio imbarazzo. Chi utilizza questi mezzi – conclude l'assessore Melasecche - si qualifica da solo e sottovaluta la capacità di giudizio dei cittadini".