paolo leonardi(UNWEB) Perugia,  – "La causa della pressione nei Pronti soccorso e, purtroppo, la conseguente escalation di episodi di violenza nei confronti del personale sanitario, risiedono spesso nel mancato rispetto delle linee guida regionali da parte delle aziende sanitarie.

Provvedimenti allegati alla delibera 445 del 28 aprile 2023 e non completamente entrati in funzione. In quella sede la giunta regionale, infatti, aveva messo nero su bianco lo standard di personale necessariamente presente, h24, nelle strutture per fornire un'assistenza sanitaria in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini. Standard numerici e qualitativi che riguardavano il personale per necessario per il triage, diviso in base agli accessi del pronto soccorso. Indicatori per segnalare la necessità di non andare verso il sovraffollamento e anche per l'assegnazione di risorse umane sull'Obi (Osservazione breve intensiva). Tutti numeri e standard che non sono stati invece rispettati in diverse realtà ospedaliere dell'Umbria. Il caso più eclatante è quello dell'ospedale di Città di Castello e di quello di Gubbio – Gualdo Tadino per la Usl1, nei quali i livelli previsti dalla Regione sono ampliamente disattesi, lasciando così spazio ad una maggiore possibilità di congestionamento. Il tutto in presenza di una quota di accessi particolarmente alta come 26mila a Gubbio – Gualdo e 25mila a Città di Castello per il 2023. Questa condizione, dunque, non espone solo i cittadini ad un rischio per la propria salute, ma anche gli operatori sanitari, in balìa di qualsiasi reazione, comunque deprecabile e da condannare, dei pazienti in attesa. Il tutto in un contesto in cui la medicina di territorio soffre per la mancanza di personale e di strutture ed è quindi impossibilitata ad evitare l'afflusso di pazienti in cerca di risposte al Pronto soccorso. Urge dunque un adeguamento delle dotazioni del personale in tutte le strutture, in accordo con le linee guida regionali, per fermare l'escalation di aggressioni e di episodi di violenza al personale sanitario che, senza alcuna colpa, si trova a lavorare in condizioni non sempre favorevoli".

Così in una nota il neosegretario organizzativo regionale Uil Fpl Paolo Leonardi e il segretario regionale Uil Fpl Andrea Locchi.


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