PHOTO 2024 09 09 18 54 20 8(UNWEB) Perugia. Nel pomeriggio di lunedì 9 settembre si è tenuta in piazza del Bacio a Fontivegge, la seduta del Consiglio comunale. Nel corso dell’incontro la sindaca Vittoria Ferdinandi ha illustrato le linee programmatiche di mandato 2024-2029.


La riunione è stata aperta dalla presidente del Consiglio, Elena Ranfa, che ha dato il benvenuto ai cittadini presenti dopo aver espresso la vicinanza di tutta l’amministrazione al vicepresidente del Consiglio Simone Cenci, colpito da un lutto. “Siamo riuniti qui dopo la decisione presa a maggioranza dall’ufficio di presidenza il 2 settembre, ai sensi del regolamento consiliare che prevede che l’adunanza possa avvenire anche in un luogo differente da Palazzo dei Priori. Questa è la prima delle quattro sedute riservate alle linee programmatiche, secondo quanto deciso in maniera unanime dalla conferenza dei capigruppo il 12 agosto”.
L’INTERVENTO DELLA SINDACA FERDINANDI
La sindaca Ferdinandi ha definito le linee programmatiche come “un momento istituzionale importante che chiude l’iter democratico di insediamento della nuova giunta”. Il relativo documento, sottoposto all’esame del Consiglio, è “frutto di una visione collettiva, il prodotto di uno straordinario percorso di partecipazione che ci ha visto attraversare il territorio per ascoltare le comunità assumendoci l’impegno di ridurre le distanze tra la politica e la città”. “La nostra intenzione oggi – ha sottolineato Ferdinandi – è compiere un atto simbolico per testimoniare la vicinanza della politica alla città, e, anzi, a una delle zone più ferite”. Rispetto alle obiezioni sollevate nei giorni scorsi dalla minoranza, la sindaca ha concordato sul fatto che la seduta in piazza del Bacio non potrà esaurire il significato che la nuova giunta assegna alla partecipazione (anche perché dedicata solo all’intervento della prima cittadina in base al regolamento). La partecipazione, infatti, richiederà un impegno complesso per “costruire momenti ben più strutturati, e non una tantum, di confronto con le persone”.
La seduta in piazza del Bacio, dunque, va intesa come “il momento inaugurale di una nuova fase politica ove il nostro impegno sarà rendere la politica un luogo orizzontale, attraversabile”. Tra i diversi momenti dell’iter che porterà all’adozione delle linee programmatiche, inoltre, proprio quello dell’illustrazione del documento – ha ancora spiegato Ferdinandi – poteva essere organizzato più facilmente e con costi più contenuti. A tal proposito, la sindaca ha ringraziato i consiglieri di minoranza che rinunceranno al gettone di presenza per evitare che i costi ricadano sul bilancio comunale.
La sindaca ha anche ribadito che il tempo della campagna elettorale è finito ed è iniziato “quello del lavoro”, che chiama tutti a una responsabilità aggiuntiva: ridurre la distanza fra la politica e le persone che hanno deciso di non votare. “Se la politica diventa ripetizione stanca di sé stessa, se è sempre lo stesso teatro di parti, ci troveremo a portare avanti uno spettacolo a cui parteciperanno sempre meno persone – ha detto la sindaca -. Questo il senso di essere qui oggi, in un quartiere in cui la sicurezza è un problema di diritto alla vivibilità negato: dobbiamo costruire un cammino di collaborazione reale per far sì che i cittadini pensino che c’è una squadra pronta ad affrontarlo”. Sotto questo profilo sarà fondamentale, secondo Ferdinandi, l’attuazione della prima linea programmatica “Vince la partecipazione”, “cuore e sostanza del nostro metodo di governo”. L’obiettivo è costruire un modello di amministrazione partecipata restituendo ai cittadini spazi e strumenti che li rimettano davvero al centro con un coinvolgimento attivo nel governo della città. In primo luogo, attraverso una riorganizzazione della macchina comunale e la creazione di un ufficio della partecipazione con funzionari adeguatamente formati rispetto alle dinamiche e alle procedure dei processi partecipativi. Sarà un iter lungo, che probabilmente andrà a pieno regime solo dopo il terzo anno di mandato. Il primo anno i funzionari dovranno costruire e coordinare tre strumenti fondamentali: le Case della partecipazione, il consiglio di cittadinanza e il bilancio partecipativo. Questa prima fase sarà dedicata all’ascolto, con il coinvolgimento delle 52 frazioni, nel tentativo di individuare le persone di riferimento. Il percorso di ascolto dovrà portare a individuare le 13 case della partecipazione, che ricalcheranno una nuova stagione delle circoscrizioni, al termine del quale redigere un regolamento (le case della partecipazione non si baseranno su una mediazione elettorale). Esse saranno i luoghi dei consigli di quartiere: la giunta vorrebbe aprirle già a metà del secondo anno. In parallelo, si costituirà il consiglio di cittadinanza, con i rappresentanti delle 13 case e delle consulte settoriali e territoriali. Il consiglio di cittadinanza sarà un organo consultivo per l’amministrazione e anche di coprogettazione. In parallelo, sarà sperimentata l’introduzione del bilancio partecipato che consentirà ai cittadini di vigilare sull’utilizzo delle risorse comunali. All’interno delle case della partecipazione si penserà anche a momenti di formazione ed educazione civica rivolti ai più giovani per costruire anche un consiglio dei ragazzi e degli adolescenti.
“Vogliamo una città che rimetta al centro una persona, che sia di tutti e tutte, e per questo la seconda linea (‘Vince una nuova idea di città e di mobilità’) riguarda la costruzione di una nuova visione di città e mobilità – ha continuato Ferdinandi -. Anzitutto ripensando gli spazi perché il modo in cui una città è pensata, progettata e realizzata incide sulla qualità della vita dei suoi abitanti. Gli spazi, infatti, danno forma alle nostre abitudini e ai nostri gesti quotidiani. Per questo vogliamo redigere un documento strategico territoriale all’interno del quale pianificare una visione urbanistica che vada nella direzione della riqualificazione della città limitando al contempo il consumo di suolo. Anche se dal 2016 la città ha perso quasi il 2% della popolazione, si è infatti continuato a costruire troppo. Il nostro impegno deve essere prima di tutto pensare alla riqualificazione degli spazi esistenti. Ci impegneremo a portare avanti i tanti progetti di riqualificazione urbana lasciati in eredità dall’amministrazione precedente per realizzarli nei tempi necessari a non perdere i finanziamenti del Pnrr e apportando le modifiche che li renderanno rispondenti alle esigenze delle comunità. Al contempo sarà fatta una ricognizione dei vuoti urbani che costellano la città, che rappresentano non solo punti di non decoro, ma anche di ostacolo alla sicurezza e alla vivibilità come nel caso della palazzina Inps in cui siamo intervenuti col Pronto intervento sociale qualche settimana fa”. La riqualificazione dovrà essere condotta in favore della vivibilità, della socialità e della mobilità dolce, adottando un design urbano che valorizzi apertura e trasparenza e quindi la vigilanza naturale, e in favore dell’accessibilità, che renderà gli spazi pubblici più fruibili per tutti. Per questo nel piano strade si terrà debitamente conto delle esigenze di ristrutturazione dei marciapiedi. Per riportare una qualità urbana diffusa oltre alle opere di riqualificazione sarà necessaria anche la manutenzione ordinaria. A tal fine si sta cercando di potenziare il cantiere comunale anche con la dotazione di nuovi macchinari. Si metterà mano, inoltre, al regolamento comunale per i beni comuni in modo da poter offrire a tutte le associazioni e proloco che da anni si occupano della cura degli spazi pubblici maggiore aiuto sia in termini economici sia organizzativi. Pensare a una città per tutti, ha rimarcato Ferdinandi, significa anche curare altri aspetti, come la dislocazione più funzionale dei servizi, secondo il modello della città in 15 minuti. Affermare un nuovo modello di mobilità, poi, significa rimettere al centro non le auto ma le persone e fare in modo che il trasporto pubblico sia l’asse portante della mobilità cittadina. “Una buona mobilità – ha detto la sindaca – è anche quella che favorisce strutture leggere e investe nella pianificazione e gestione”. La sindaca ha affermato che si punterà a redigere un modello integrato di gestione che individui gli assi nobili della mobilità e provi a metterli in interconnessione. Un modello, quindi, che definisca aree di interscambio tra ferro, gomma e sistemi di mobilità attiva e leggera e all’interno del quale mettere a valore anche il progetto del metrobus facendolo dialogare con gli altri sistemi di mobilità per aumentare la domanda potenziale. Parlare di modello di gestione integrata della mobilità, tuttavia, significa anche far dialogare le informazioni. Più in particolare, sarà necessario individuare un unico canale digitale ove far convergere tutte le informazioni utilizzabili dai cittadini per pianificare gli spostamenti, pur continuando ad avere cura di altri strumenti analogici (ad esempio la cartellonistica tradizionale). Altra sfida sarà la mobilità a chiamata, servizio necessario specie nelle zone a domanda debole per garantire il diritto alla mobilità delle fasce più fragili come gli anziani. In risposta ai grandi obiettivi europei, sarà necessario anche investire sulla mobilità elettrica.
Altra linea programmatica definita “fondamentale” è la terza: “Vince l’ambiente”. Se la città deve essere di tutti, per la sindaca è infatti necessario pensare anche alle generazioni future: per questo la cura del verde va interpretata non come un costo ma come un investimento sul futuro. Si apre una sfida che impone un “piano strategico per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici”. La mitigazione implica anzitutto una “strategia di tutela delle risorse esistenti”, come quella idrica. Sul fronte delle energie rinnovabili, andrà colta la grande opportunità della comunità energetiche. Il Comune implementerà i propri sistemi per la produzione energetica e lavorare all’efficientamento degli edifici pubblici, ma anche al monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico (già iniziata una interlocuzione con Arpa). Altra sfida sarà l’implementazione del sistema di raccolta differenziata dei rifiuti, tenendo conto degli obiettivi dell’Agenda 2030 e puntando al sistema della tariffa puntuale. L’adattamento ai cambiamenti climatici, infine, impone di investire nelle cosiddette “soluzioni basate sulla natura”, come corridoi verdi e orti urbani, che possono costituire una difesa contro le calamità legate ai cambiamenti climatici, oltre a rivelarsi opportunità di sviluppo economico. L’amministrazione tributerà la giusta attenzione anche alla cura delle aree verdi e all’innalzamento della qualità delle progettazioni
In merito alla quinta linea (sociale) la sindaca ha parlato di ambito fondamentale per una città che vuole essere di tutti, capace di rispondere ai bisogni di cura dei più fragili.
Siamo di fronte – ha detto – a sfide sociali importanti che un’Amministrazione deve poter affrontare con risposte non solo assistenziali, ma strutturali perché investire sul sociale significa investire su una città più solida e sicura.
L’ambito del sociale è un ambito su cui la giunta intende lavorare per un welfare di comunità che offra risposte strutturali in coprogettazione e coprogrammazione con gli attori istituzionali, stakeholder e comunità locali; per farlo si opererà una rivoluzione di metodo lavorando in termini di prevenzione e non più di emergenza.
Arrivando alla quinta linea (salute) Ferdinandi ha parlato di tema che riguarda un diritto costituzionale sia del singolo che della collettività. La salute è un prodotto complesso che deve far capo ad ogni altra politica dell’Amministrazione. Secondo Ferdinandi, inoltre, il sindaco, come primo responsabile della salute pubblica, deve svolgere il suo ruolo di controllo e valutazione dei servizi offerti dalla gestione dei servizi sanitari del territorio di competenza. Ciò andrà in due direzioni: rafforzamento delle funzioni di controllo e potenziamento dei sistemi socio-sanitari territoriali.
La sindaca è poi passata alla sesta linea (lavoro) incentrata, ha detto, sul valore su cui si fonda la nostra Repubblica. In tal senso occorre invertire il trend dovuto al modello economico che troppo spesso ha portato a lavori con salari inadeguati, contratti precari, ecc.
Per farlo l’Amministrazione si muoverà su due direttrici: lavorare sull’aumento dell’attrattività della città (finanziamenti ed imprese) e su politiche generative che sappiano creare occupazione sicura.
Ci faremo quindi portatori di un patto sul lavoro tra Amministrazione, istituti di formazione il mondo delle imprese e le Università.
Un altro asset fondamentale per la costruzione di un’identità ed un brand della città è contenuto nella linea n. 7 (nuovo paradigma alimentare) legata al tema del cibo. Come Amministrazione – ha spiegato – vogliamo lavorare alla costruzione della politica del cibo, verso un paradigma giusto, sano e rispettoso dell’ambiente.
L’ottava linea ci parla dell’identità e dell’anima più profonda della città, ossia la cultura; essa rappresenta il motore più grande nella costruzione delle nostre identità individuali e collettive. Lo sguardo che come Amministrazione si porrà sulla cultura sarà duplice: tutela del patrimonio storico, culturale ed artistico; dall’altro lato uno sguardo rivolto al futuro volto a valorizzare le grandi capacità di produzione artistica che il territorio è in grado di produrre.
Si lavorerà quindi per completare i progetti di riapertura dei contenitori culturali del centro storico, come ad esempio il Turreno, nonché per rilanciare spazi identitari della città come palazzo della Penna. Sarà fondamentale in questo contesto costruire un sistema strutturato di promozione della cultura in stretta correlazione con chi, istituzioni ed associazioni, se ne occupa giornalmente.
Anche la linea programmatica 9 (Sport) riguarda un diritto costituzionale che deve essere garantito a tutti. Parlare di sport – ha detto la sindaca – significa parlare di inclusione, di socialità, comunità ed, in definitiva, di città. Visti i dati non esaltanti del settore, l’impegno dell’Amministrazione andrà in due direzioni: promozione della cultura sportiva con contestuale candidatura di Perugia a capitale europea dello sport, riqualificazione dell’impiantistica sportiva “di base” fondamentale per il territorio. Non mancherà l’attenzione sugli impianti sportivi principali, partendo dallo stadio Curi su cui l’Amministrazione interverrà animata da due principi: tutela della vocazione sportiva di Pian di Massiano e riqualificazione dell’impianto che rappresenta un monumento della città. A tal proposito si proseguirà con il progetto di ristrutturazione già avviato tramite accensione di un mutuo per 5,3 milioni, ma si lavorerà per reperire ulteriori finanziamenti utili per valorizzare ulteriormente lo stadio.
La decima linea “scuola ed istruzione” si occupa di un ecosistema che riguarda migliaia di persone. Al centro della visione dell’Amministrazione c’è l’idea di una comunità educante e, quindi, di una scuola profondamente legata al territorio, una scuola che possa contare sull’appoggio di enti locali, di associazioni, del terzo settore in una pianificazione che cerchi di creare una scuola diffusa. Ciò avverrà tramite lo strumento dei patti educativi territoriali.
In tema di edilizia scolastica l’obiettivo è di intervenire per la riqualificazione degli istituti cittadini.
L’undicesima linea parla di buona amministrazione, ossia un’amministrazione che è capace di promuovere trasparenza, efficienza ed accessibilità. Per farlo c’è bisogno di intraprendere un percorso serio, utilizzando le opportunità offerte dalle tecnologie digitali e da un uso responsabile dell’intelligenza artificiale finalizzata a decostruire la burocrazia autoreferenziale. Ciò senza rinunciare al capitale umano del Comune da valorizzare e tutelare, investendo su una riorganizzazione della macchina anche tramite l’apporto della figura del direttore generale.
Si sta procedendo quindi ad una mappatura dei servizi digitali offerti dal Comune in modo da individuare gli altri processi da poter digitalizzare, partendo dagli archivi e dal suape. Si lavorerà anche sull’accessibilità dei sistemi digitali tramite alfabetizzazione dei soggetti fragili e razionalizzazione degli strumenti.
Ultima linea è quella che riguarda i territori: vogliamo cercare di ricucire le tante comunità che compongono la città di Perugia, restituendo spazi di governo utili per garantire dignità e pari opportunità a tutti.
Concludendo l’intervento la sindaca ha spiegato che si è scelto di non riservare una parte del programma alla sicurezza, perché nella visione dell’Amministrazione la sicurezza è il frutto di un sistema complessivo (urbanistica, cultura, sociale, salute, ecc.), non demandabile solo alle forze dell’ordine.

LE LINEE IN SINTESI

Linea programmatica 1: vince la partecipazione
La partecipazione delle cittadine e dei cittadini al governo aperto della Città crea un’intelligenza collettiva: strumento democratico, razionale ed efficace per affrontare le sfide della società complessa. Il coinvolgimento attivo ai processi di governo favorisce la trasparenza, l’integrità e la responsabilità nei percorsi di crescita inclusiva della Città. Occorre individuare nuovi strumenti che consentano di valorizzare e mettere a sistema le tante forme di partecipazione e governo dal basso che esistono nel territorio perugino, mettendosi in ascolto dei territori.
Indirizzi strategici: 1) organismi di partecipazione territoriale ed amministrazione condivisa; 2) bilancio partecipativo; 3) amministrazione dei beni comuni; 4) altri strumenti di promozione della partecipazione.

Linea programmatica 2: vince una nuova idea di città e di partecipazione
Una diffusa qualità urbana degli spazi pubblici e un’adeguata gestione delle reti infrastrutturali sono tutti fattori imprescindibili per migliorare la vivibilità in città. Una città vivibile è una città accessibile, vivace dal punto di vista economico, accogliente ed ecologica. Accessibilità che deve essere garantita a tutte le persone, comprese quelle con disabilità che devono poter partecipare pienamente alla vita della comunità. Immaginiamo una città per le persone, che punta ad invertire la piramide della mobilità, attuando un riequilibrio modale per promuovere gli spostamenti sostenibili.
Indirizzi strategici: 1) accessibilità e sicurezza; 2) promozione e sicurezza degli spazi pubblici; 3) armonizzare la dislocazione dei servizi essenziali; 4) prevenire il degrado urbano attraverso la cura e la manutenzione; 5) ripensare le infrastrutture verdi e blu in città; 6) stop al consumo di suolo; 7) revisione e riorganizzazione dei sistemi di mobilità.

Linea programmatica 3: vince l’ambiente
La città è un ecosistema in equilibrio dinamico che deve essere tutelato e valorizzato attraverso un uso sostenibile delle risorse, contrastando lo spreco e l’inefficienza, favorendo la sensibilizzazione e il coinvolgimento di tutte le persone, l’efficientamento energetico, un‘attenta gestione dei rifiuti, il contrasto al consumo di suolo, il ripensamento del ruolo del verde urbano anche per favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici, la cura delle matrici dell’acqua, del suolo e dell’aria, la tutela della biodiversità. Una visione di servizi ecosistemici sani, strutturati e diffusi, che cerchi di rispondere alle esigenze di cittadini e cittadine.
Indirizzi strategici: 1) piano di mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici; 2) tutela delle risorse naturali (acqua-aria-suolo) e fonti di energia rinnovabili; 3) il verde urbano come sistema; 4) ottimizzazione del sistema di gestione dei rifiuti (estensione porta a porta, tariffa puntuale, prevenzione produzione rifiuti, efficientamento isole ecologiche, centri di riuso, sviluppo economie circolari).

Linea programmatica 4: vince il sociale
Ci impegniamo a mettere al centro della nostra politica il benessere delle persone e delle comunità, una città inclusiva per tutte e tutti, dalle periferie al centro, nella convinzione che salute e benessere possono crescere solo se esistono legami sociali ed una identità collettiva. La sfida è di costruire risposte strutturali a questioni sociali di portata inedita che richiedono tutto il nostro impegno: la povertà, la precarietà lavorativa dei giovani e delle categorie fragili, la vulnerabilità e l’isolamento delle famiglie e dei minori, le povertà educative, la violenza di genere, la solitudine ed il bisogno di cura degli anziani, il problema abitativo, l’emergere di problemi crescenti di salute mentale e di sofferenza dell’anima. Il metodo per farlo è la stretta connessione tra i diversi servizi e aree di intervento in un approccio di presa in carico multidisciplinare e multidimensionale.
Indirizzi strategici: 1) sistema di welfare (autonomia di vita per le persone con disabilità – supporto alle famiglie vulnerabili e tutela dei minori – anziani – povertà e grave emarginazione adulta – cura degli animali); 2) diritti civili, contrasto alle discriminazioni ed alla violenza di genere, e lotta alle diseguaglianze; 3) accoglienza e inclusione delle persone migranti e politiche per le nuove cittadinanze, 4) politiche abitative.

Linea programmatica 5: vince la salute
Il diritto alla salute è diritto del singolo e interesse della collettività: ogni persona, indipendentemente da dove vive e dalla sua condizione economica e sociale, ha diritto a ricevere le prestazioni e le cure necessarie fornite dal Servizio Sanitario Nazionale che si fonda proprio sui principi di universalità, uguaglianza ed equità. Il Comune ha intenzione di diventare un soggetto attivo a tutela dei propri concittadini, perché siano assicurati servizi sanitari di qualità, tempestivi ed accessibili.
Indirizzi strategici: 1) rafforzare i servizi socio-sanitari territoriali (case di comunità, consultori); 2) ruolo propulsore del comune nella gestione dei servizi sanitari; 3) rafforzare i servizi per la salute mentale; 4) ruolo delle farmacie comunali.

Linea programmatica 6: vince il lavoro e lo sviluppo sostenibile
Perugia deve attuare delle politiche amministrative in grado di invertire il trend economico e lavorativo degli ultimi anni. L’obiettivo di fondo da perseguire è l’incremento della attrattività della Città, così da favorire investimenti e attivazione di impresa e quindi generare opportunità di lavoro stabile e qualificato. Servono quindi politiche per un nuovo modello socio economico di sviluppo sostenibile
Indirizzi strategici: 1) patto per lo sviluppo e per il lavoro – promuovere il lavoro qualificato e sicuro; 2) promuovere condizioni per lo sviluppo economico sostenibile.
Linea programmatica 7: vince con un nuovo paradigma alimentare
Perugia, come Comune prevalentemente rurale e capoluogo di Regione, deve candidarsi ad avere un ruolo guida nella promozione di un nuovo paradigma del Sistema del Cibo Umbro. Ecologia, resilienza, biodiversità e sostenibilità economica e culturale saranno le parole guida di questa transizione.
Indirizzi strategici: 1) transizione verso un sistema del cibo più giusto, salutare, resiliente, democratico e rigenerativo dell’ambiente (atlante del cibo, comunità del cibo, promozione agricoltura biologica, e sociale, progetti di educazione alimentare, mense scolastiche).

Linea programmatica 8: vince la cultura
Attraverso l’impegno nella cura, conservazione e valorizzazione del nostro patrimonio storico, scientifico, artistico e monumentale da un lato, e con un robusto sostegno alle idee e talenti contemporanei dall’altro, il sistema culturale può e deve svolgere un ruolo cruciale nell’apportare innovazione, crescita personale, collettiva ed economica, nonché benessere alla nostra comunità. Nelle politiche del mandato, avrà quindi particolare importanza il rafforzare il lavoro sinergico tra amministrazione, istituzioni, fondazioni, soggetti privati, lavoratrici e lavoratori del settore, cittadine e cittadini. Aumenteremo i fondi dedicati alla cultura attraverso una revisione e ottimizzazione dei proventi generati dalla tassa di soggiorno. Lanceremo un piano straordinario per la valorizzazione degli spazi espositivi comunali e risponderemo al bisogno di nuovi spazi che la cittadinanza richiede con forza.
Indirizzi strategici: 1) potenziare gli spazi culturali cittadini e le risorse per la salvaguardia del patrimonio; 2) promuovere e supportare eventi culturali e azioni diffuse e continue, portando la cultura in ogni parte della città; 3) stimolare progetti di rete e scambi. rafforzare il ruolo delle istituzioni culturali; 4) sostenere il potenziale creativo diffuso e agevolare l’accesso alla cultura a tutte e tutti; 5) migliorare il sistema di accoglienza e informazione; 6) potenziamento e coordinamento dei servizi culturali.

Linea programmatica 9: vince lo sport
Lo sport per tutte e tutti è la nostra idea di sport: dal professionismo al dilettantismo, dallo sport di base all’agonismo, dell’impiantistica allo sport in parchi e spazi aperti, dal sostegno alle attività delle società al sostegno alle famiglie.
Per quanto riguarda lo sport agonistico il Comune di Perugia si trova oggi di fronte a scelte non rinviabili rispetto ad interventi su alcune strutture presenti in città come lo stadio Curi per il calcio ed il campo di rugby. Per quanto riguarda la pratica sportiva intesa come promozione di uno stile di vita sano e di una partecipazione più inclusiva, l’amministrazione deve sforzarsi con progetti strutturati e lavorando in rete con tutti gli operatori professionali e volontari del settore.
Indirizzi strategici: 1) piano strategico per lo sport; 2) promozione della pratica sportiva; 3) regolamentazione della gestione degli impianti.

Linea programmatica 10: vince la scuola ed i giovani
Parlando di scuola per noi è centrale l’idea di “comunità educante”: una scuola integrata nella comunità attraverso il coinvolgimento di associazioni, enti locali, Terzo Settore e l’intero territorio di riferimento al fine di garantire il benessere e la crescita di bambini e bambine, di ragazze e ragazzi. Pensiamo quindi ad una scuola che sia fortemente in relazione con il territorio e che sia in grado di apportare un contributo alla comunità in termini di crescita, innovazione, miglioramento delle condizioni di vita e riduzione delle disuguaglianze. È di vitale importanza che il Comune si faccia promotore e interprete di una visione culturale e politica in cui la questione educativa, gli investimenti in istruzione e formazione e il contrasto alla povertà educativa siano azioni indispensabili allo sviluppo del territorio e a un futuro più giusto.
Indirizzi strategici: 1) comunità educante” – scuola integrata nella comunità attraverso il coinvolgimento di associazioni, terzo settore e intero territorio di riferimento; 2) potenziamento servizi 0/6 e supporto alla genitorialità; 3) diritto allo studio; 4) prevenzione e supporto per i giovani e i genitori; 5) accesso alla cultura.

Linea programmatica 11: vince la buona amministrazione
Occorre che l’Amministrazione comunale, in tutte le sue articolazioni, sia efficiente ed in sintonia con le cittadine e i cittadini, eliminando ogni forma di burocrazia autoreferenziale, promuovendo trasparenza e legalità. Un futuro che non può non passare dallo sfruttare le opportunità offerte dalla transizione digitale e dall’adozione consapevole dell’Intelligenza artificiale.
Indirizzi strategici: 1) servizi pubblici semplici e digitali; 2) il capitale umano del comune; 3) Perugia europea; 4) Perugia trasparente e contro le mafie.

Linea programmatica 12: vince Perugia con i territori
Perugia, con la sua natura policentrica e la presenza di numerose frazioni dislocate su tutto il proprio vastissimo territorio, deve vedere nell’interconnessione un pilastro fondamentale per la costruzione di uno sviluppo sostenibile e per la coesione sociale. C’è bisogno di ricucire, passo dopo passo, tutte le componenti di Perugia andando a costruire una rete delle frazioni integrata con il centro storico. Un comune a fianco delle cittadine e dei cittadini ovunque risiedano.
Indirizzi strategici: ricucire tutte le componenti di Perugia: rete di frazioni integrata con il centro (diritto ai servizi uguale per tutti i cittadini e le cittadine – un Comune a fianco delle cittadine e dei cittadini ovunque risiedano).


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