(UNWEB)"Il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Nicola Volpi segnala forte preoccupazione a seguito della decisione della maggioranza di sinistra di aderire alla rete RE.A.DY (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere), soprattutto per ciò che concerne alcuni aspetti che inciderebbero sull'educazione scolastica.
"In particolare - dichiara in una nota il consigliere comunale FdI - "molto controverso appare il punto 7 della carta di intenti che il Comune sarà chiamato ad adottare, dove si parla specificamente di mettere in campo per la sua competenza territoriale "azioni informative e formative rivolte al personale impegnato in campo educativo, scolastico, socio-assistenziale e sanitario".
Ci teniamo a ribadire come ”La libertà di educazione è un valore fondamentale e non negoziabile. Un diritto umano inviolabile sancito chiaramente dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (art. 26) “I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli” dalla Convenzione Europea sulla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (art. 14) “Lo Stato, nel campo dell’educazione e dell’insegnamento deve rispettare il diritto dei genitori di provvedere secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche” e dalla Costituzione Italiana che riconosce solo ai genitori “il diritto – dovere di istruire i propri figli” (art. 30), strettamente collegato con la libertà di pensiero e di coscienza.
"Ci chiediamo quali siano gli interventi e soprattutto le argomentazioni che si rifletteranno sull'educazione dei bambini in una fascia delicatissima, quella 0-6 anni, dove parlare di sessualità e orientamento sessuale appare sbagliato ed oltremodo prematuro e che in ogni caso, come i dettami costituzionali sanciscono, spetta unicamente ai genitori."
"Il principio di rispetto ed inclusione di tutte le persone, che condividiamo, non può però diventare un'arma di propaganda sulla pelle dei bambini. Siamo, oltremodo stupiti e dispiace constatare, che parte della maggioranza, che in campagna elettorale professava principi opposti, ora si sia piegata al pensiero unico."