mozione non ammessa(UNWEB) L’ha presentata in Aula Laura Pernazza (FI), 12 voti contrari della maggioranza e 8 a favore dell’opposizione 

 

Non ammessa (12 voti contrari della maggioranza e 8 a favore dell’opposizione) la mozione urgente presentata da Laura Pernazza (FI) con cui si voleva impegnare la Giunta a “sospendere con effetto immediato l'iter legislativo relativo al disegno di legge approvato con DGR n. 260/2025; a ritirare formalmente il disegno di legge recante ‘Disposizioni in materia di tributi regionali’, in attesa della produzione di una relazione tecnica analitica e dettagliata che motivi la necessità e la sostenibilità degli interventi proposti; a non procedere ad alcun aumento della pressione fiscale regionale (IRPEF, IRAP, Tassa automobilistica) fino a quando non sia disponibile un quadro completo e verificabile degli impatti previsti e non sia stata effettuata un'adeguata valutazione alternativa; a promuovere, contestualmente, un confronto pubblico e trasparente, coinvolgendo i rappresentanti delle imprese, delle associazioni di categoria, delle parti sociali e degli enti locali, al fine di individuare soluzioni condivise e sostenibili per il riequilibrio del bilancio; a riferire in tempi rapidi in Commissione e in Aula in merito all'identità, agli affidamenti, alle pec di ricezione dei risultati e ai termini contrattuali dell'advisor incaricato; ai documenti eventualmente prodotti; alle basi tecniche e metodologiche adottate per la definizione della manovra”.

“L'aumento del carico fiscale deciso dalla Giunta - ha spiegato Pernazza - ricade su famiglie, lavoratori e imprese umbre, già gravate dall'inflazione, dal caro energia e da una stagnazione economica preoccupante; tale scelta impatta in modo significativo anche sui redditi medio-bassi, in particolare sulla fascia tra 15.000 e 28.000 euro, colpendo una larga parte dei lavoratori e delle famiglie umbre. considerato che: la Giunta ha dichiarato di aver nominato un advisor esterno per elaborare la relazione in premessa della manovra, ma a oggi non è conosciuta alcuna relazione tecnica, né è stata approvata una determina dirigenziale che giustifichi l'impegno economico per tale incarico. Riteniamo che ci sia la concreta possibilità di esaminare scenari alternativi. L’assenza di troppi elementi sta impedendo un reale approfondimento tecnico e politico e un intervento fiscale di questa portata richiederebbe una riflessione più ampia e trasparente, con il coinvolgimento delle categorie produttive, dei rappresentanti dei cittadini e di tutta l'Aula”.

Come da regolamento, la presidente dell’Assemblea legislativa, Sarah Bistocchi, ha chiesto un intervento a favore e uno contro la messa in votazione della mozione. A favore, per l’opposizione, Enrico Melasecche (Lega): “non ricordo un atto in cui la maggioranza nega ai cittadini dell’Umbria documenti da cui si fanno dedurre provvedimenti di una tale gravità, una vergogna. Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per impedirvi di continuare ad agire così, senza trasparenza, senza democrazia, tradendo il voto di chi vi ha dato fiducia. Questo documento che certifica c'è o non c’è?”.

Per la maggioranza ha espresso contrarietà la presidente della Giunta Stefania Proietti (presidente Giunta regionale): “Rimettiamo ordine nelle cose. avevamo detto di voler fare un’operazione verità, subodorando che qualcosa non andasse nei conti della Regione. Un ente terzo ci ha consegnato la relazione sulla base della quale è emerso un disavanzo di 243 milioni perpetrato da cinque anni. Cerchiamo di risolvere il problema ma c’è anche il taglio di 40 milioni del Governo. Al tavolo del Mef del 1 aprile si va con questo dato. Possiamo rendere pubblico il documento con i dati anche con una conferenza stampa. Negli anni precedenti con fondi straordinari e poste di bilancio straordinario. Con questo disavanzo il Mef porterà a un aumento delle aliquote fiscali per tutti, anche per i meno abbienti. Stiamo provando a fare una manovra dal minore impatto possibile, evitando il commissariamento. Il 15 aprile è il termine ultimo per evitare il commissariamento e aliquote che graverebbero su tutti. Il sistema non regge più perché il passivo ha continuato a crescere senza adeguati interventi correttivi. Non avete mai fatto una verifica dei conti. Proveremo a ripianare il buco, se no la manovra la farà il Governo, falcidiando tutti. Sono pertanto contro la mozione presentata”.


 AVIS

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