Il tema affrontato da Fp Cgil Usl Umbria 2 e dalle segretarie generali Fp Cgil Umbria, Desirèe Marchetti, e Perugia, Donatella Renga
(UNWEB) – Perugia, "Il sistema sanitario territoriale umbro sta attraversando una crisi profonda, aggravata anche da una serie di fattori demografici ed epidemiologici che richiedono una riorganizzazione efficace, che invece sono stati affrontati con decisioni estemporanee, calate dall'alto, in assenza di una vera programmazione e prive di un reale coinvolgimento degli operatori". È quanto sostengono le segretarie generali di Fp Cgil Umbria, Desirèe Marchetti, e Perugia, Donatella Renga, unitamente alla Fp Cgil Usl Umbria 2.
"La nostra regione – proseguono dall'organizzazione sindacale – sta registrando un aumento significativo della popolazione over 65, con un conseguente incremento delle patologie croniche e degenerative. Contestualmente, si assiste a un progressivo isolamento sociale e alla difficoltà crescente delle famiglie nel garantire il supporto necessario ai propri cari. La figura del caregiver, essenziale in questo contesto, è sempre più difficile da individuare e sostenere, lasciando gli infermieri e gli operatori sanitari a gestire situazioni sempre più complesse e delicate senza le risorse adeguate. Queste criticità si amplificano nelle aree periferiche dove la conformazione del territorio rende difficile garantire un'assistenza capillare ed efficace". "I Centri di salute – denunciano ancora dalla Fp Cgil – sono chiamati a erogare molteplici prestazioni ambulatoriali e domiciliari, oltre a doversi occupare, a turno, anche delle sedi scoperte. Il moltiplicarsi delle prestazioni richieste, sia in termini numerici che di complessità, stanno portando al limite della sostenibilità fisica ed emotiva gli operatori coinvolti. Una delle situazioni più critiche riguarda la condizione dei bambini con gravi disabilità, la cui assistenza necessita di competenze avanzate e una formazione costante degli operatori". "Dobbiamo rimettere al centro – concludono dal sindacato – un fattivo potenziamento della sanità di prossimità, come previsto dal DM 77/2022, fondamentale per una reale integrazione fra servizi territoriali e ospedalieri. È indispensabile un cambio di rotta, serve una pianificazione attenta che tenga conto delle reali esigenze della popolazione e delle difficoltà anche operative dei professionisti, coinvolgendoli attivamente nelle decisioni e garantendo le risorse necessarie per un'assistenza efficace ed equa".