IMG 20250509 WA0017(UNWEB)- Perugia  Con l'avvio del programma IRIDELab, la Regione Umbria entra concretamente nella nuova stagione della pubblica amministrazione digitale, puntando su competenze avanzate, dati satellitari e innovazione per affrontare in modo efficace sfide cruciali come il cambiamento climatico, la pianificazione urbana sostenibile, la gestione dei rischi ambientali e il governo del territorio.

È in questo quadro che oggi venerdì 9 maggio, si è svolta a Perugia, pressola sede regionale del Broletto, la prima giornata formativa rivolta anche ai dipendenti regionali, nell'ambito di un'iniziativa strategica del programma europeo IRIDE, promosso da ASI – Agenzia Spaziale Italiana e ESA – Agenzia Spaziale Europea.

L'evento, a cui ha preso parte il vicepresidente della Regione Umbria con delega all'Innovazione Digitale, Tommaso Bori, segna l'inizio di un percorso innovativo volto a preparare la Pubblica Amministrazione regionale all'uso consapevole e avanzato dei dati satellitari di Osservazione della Terra (EO).

Nel corso della mattinata si sono alternati gli interventi di rappresentanti istituzionali e tecnici: il Direttore regionale del Governo del Territorio Gianluca Paggi ha portato i saluti istituzionali; Simona Zoffoli, responsabile dell'Unità Earth Science and Applications di ASI, ha approfondito il ruolo dell'Agenzia all'interno del programma; Marco Casucci, per ESA, ha illustrato la struttura del progetto IRIDE; mentre Marcello Maranesi e Chiara Clementini, rispettivamente CEO e CPO di Gmatics, hanno presentato le potenzialità applicative di IRIDELab per la pubblica amministrazione.

Nel suo intervento di apertura l'assessore Bori ha dichiarato: "Vorrei innanzitutto ringraziare i nostri uffici, troppo spesso non si sottolinea abbastanza quanto, nell'immaginario collettivo del dipendente pubblico, non rientri l'enorme e prezioso lavoro che viene svolto quotidianamente, soprattutto nel campo della formazione. Credo fermamente che ci stiamo dirigendo verso un mondo in cui i dati e il digitale rappresenteranno una risorsa sempre più centrale. Stiamo vivendo e vedendo come molti degli scontri attuali si stiano spostando sul piano immateriale e digitale, anche se, va detto, le infrastrutture materiali restano fondamentali. Per questo dobbiamo prepararci – ha proseguito l'Assessore - e dimostrare capacità non solo sul fronte della sicurezza, ma anche cogliere le opportunità offerte da strumenti innovativi come IRIDE, la costellazione satellitare europea, che garantisce un accesso autonomo a una risorsa strategica di enorme valore. In passato, il controllo dei mari e degli stretti determinava le sorti degli imperi. Oggi, sul piano geopolitico, diventa sempre più centrale il controllo del cielo – ha sottolineato Bori - dello spazio e, soprattutto, del flusso e della gestione dei dati. Come Regione abbiamo cercato di dare un segnale forte, mettendo il digitale al centro delle nostre azioni. Vogliamo costruire una trasversalità tra tutte le direzioni regionali, e proprio per questo è importante che questo momento venga condiviso con tutti i dipendenti. È fondamentale cogliere l'opportunità formativa offerta dal deep training di IRIDELab, ma anche, e forse prima di tutto, promuovere quella che chiamo powerness, ovvero la consapevolezza, tanto del decisore politico quanto del funzionario o dirigente pubblico, rispetto a questa progettualità innovativa. Sono molto felice di essere qui oggi, seguirò i lavori fino alla fine – ha concluso l'Assessore – e voglio ringraziarvi sinceramente per il vostro impegno, per la partecipazione e per questo bellissimo progetto che vede una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato, al servizio di obiettivi comuni e strategici".

A portare il punto di vista tecnico e operativo è stato Francesco Longo, Responsabile dell'Unità "Osservazione della Terra ed Operazioni" dell'Agenzia Spaziale Italiana, che ha illustrato l'evoluzione della tecnologia radar e il potenziale delle immagini satellitari anche in condizioni critiche: "Il radar, essendo un sistema attivo, integra sia la sorgente di illuminazione sia la capacità di acquisire il segnale riflesso. Questo gli consente di operare indipendentemente dalle condizioni di luce – quindi sia di giorno che di notte – e, soprattutto, anche in presenza di copertura nuvolosa. Tradizionalmente, l'Italia ha investito meno nella tecnologia radar a sintesi di apertura, prediligendo l'osservazione ottica. Tuttavia, entrambe le componenti presentano vantaggi specifici e complementari."

La giornata ha dato ufficialmente avvio alla formazione IRIDELab, articolata in tre livelli – Awareness, Light Training e Deep Training – che coinvolgeranno decision-maker, funzionari e tecnici con approcci differenziati: dalla sensibilizzazione strategica, fino all'uso operativo di software avanzati come QGIS, SNAP e strumenti di intelligenza artificiale per l'analisi geospaziale.

Gli ambiti di applicazione sono molteplici: pianificazione urbana intelligente, gestione del rischio idrogeologico, monitoraggio dell'inquinamento e della deforestazione, gestione agricola sostenibile, oltre al supporto alle strategie regionali di adattamento climatico. Il progetto punta a colmare il divario tra le potenzialità offerte dalle infrastrutture spaziali europee e il loro effettivo utilizzo da parte delle pubbliche amministrazioni locali, aprendo un nuovo fronte di governance territoriale basata sui dati.

La Regione Umbria, con questo investimento formativo, si posiziona tra i primi enti regionali a riconoscere il valore strategico dell'integrazione tra dati satellitari e politiche pubbliche. A testimoniare la portata nazionale dell'iniziativa, si segnala la partecipazione al progetto IRIDE Lab di numerosi enti pubblici. Tra le Regioni figurano Campania, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta e Veneto. Tra i Comuni partecipano Roma, Milano, Bollate, Bari e San Giuliano Terme, insieme alla Città Metropolitana di Milano. Partecipa infine anche l'Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino Settentrionale.

Un'alleanza istituzionale ampia e convinta, che ribadisce quanto il futuro della pubblica amministrazione – efficiente, resiliente, digitale – sia sempre più legato alla capacità di osservare, comprendere e governare la realtà anche attraverso lo sguardo avanzato della tecnologia spaziale.


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