(UNWEB) – Perugia, Da oggi, lunedì 4 agosto, la bandiera della Palestina è esposta all'esterno di Palazzo Donini, sede della giunta regionale dell'Umbria.
Un gesto fortemente voluto dalla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, e dall'assessore alla Pace, Fabio Barcaioli, per testimoniare la profonda preoccupazione dell'istituzione regionale di fronte alla tragedia umanitaria in corso nella Striscia di Gaza.
L'esposizione della bandiera è avvenuta al termine della prima riunione del Cantiere della Pace, presentato ufficialmente questa mattina durante una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Donini. Il Cantiere è un nuovo spazio permanente, partecipato e condiviso, aperto a cittadini, associazioni, enti locali e organizzazioni internazionali, che diventerà punto di riferimento per l'elaborazione di proposte, percorsi educativi, progetti di cooperazione e politiche pubbliche ispirate ai valori della nonviolenza e della giustizia sociale.
"La pace è un processo quotidiano che richiede strumenti, luoghi e persone pronte a costruirla insieme" – ha dichiarato la presidente Proietti aprendo la conferenza stampa. "Con l'istituzione del Cantiere della Pace, la Regione Umbria intende rafforzare il proprio impegno attraverso un luogo di lavoro stabile in grado di tradurre i valori della nonviolenza in azioni concrete e durature: uno strumento operativo per rendere strutturale l'impegno dell'Umbria sui temi della cooperazione, dell'educazione alla pace e del dialogo tra i popoli.
L'Umbria sceglie di non rimanere in silenzio – ha sottolineato la presidente – per questo, oggi, abbiamo deciso di esporre la bandiera della Palestina sulla facciata di Palazzo Donini. Non è un gesto contro qualcuno, ma un gesto per qualcuno: per le vittime civili, per i bambini, per chi non ha voce. È un atto simbolico che rivendica con fermezza il rispetto del diritto internazionale, il dovere umanitario e la necessità che anche l'Italia si unisca ai Paesi che chiedono il riconoscimento dello Stato di Palestina. La nostra Regione – ha aggiunto – ha radici profondamente francescane. Da Assisi al resto del mondo, l'Umbria ha sempre parlato il linguaggio della pace. Ma oggi, questo patrimonio va rinnovato e rilanciato, perché la pace non può essere data per scontata. Serve una nuova alleanza tra istituzioni e società civile per contrastare ogni forma di violenza culturale e sociale".
"Abbiamo deciso di esporre la bandiera della Palestina perché sentiamo il dovere di dare un segnale chiaro, un gesto di responsabilità e vicinanza – ha sottolineato l'assessore Fabio Barcaioli. Non pensiamo certo di poter fermare una guerra, ma vogliamo affermare con forza il nostro auspicio che anche l'Italia scelga di unirsi ai Paesi – come Francia, Regno Unito e Canada – che hanno già annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina in vista della prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite, a settembre. Vorremmo che anche il nostro Paese fosse tra questi". L'Umbria, prima Regione in Italia ad aver esposto la bandiera palestinese nella propria sede istituzionale, ha scelto di stare dalla parte dei diritti e della dignità dei popoli. "Nel frattempo – ha aggiunto Barcaioli – proseguiamo il nostro impegno. Dopo aver accolto una prima famiglia proveniente da Gaza, ci stiamo preparando ad ospitare altri minori. Con il Cantiere della Pace intendiamo costruire uno spazio stabile e condiviso, dove associazioni e istituzioni possano confrontarsi e contribuire insieme a definire il ruolo dell'Umbria in una nuova visione internazionale basata sul dialogo e sulla pace".
Durante la conferenza stampa, la presidente Proietti ha ribadito la responsabilità delle istituzioni nel mantenere viva una cultura fondata sulla solidarietà e sul rispetto dei diritti fondamentali.
"Oggi siamo qui – ha dichiarato – per riaffermare con forza che la pace è l'unico destino possibile per l'umanità. L'Umbria sceglie di stare dalla parte delle vittime, sempre. Delle vittime del terrorismo, ma anche delle vittime della fame, dei bombardamenti, della distruzione sistematica di intere comunità civili. Il nostro gesto non è schierarsi contro qualcuno, ma dalla parte di chi soffre: i bambini, le donne, i più fragili, le persone private dei diritti più essenziali".
La presidente ha poi letto alcuni passaggi del recente intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, richiamando l'attenzione sull'inaccettabilità delle violazioni del diritto umanitario internazionale e sull'urgenza di un'azione politica più incisiva.
"Quelle parole ci rappresentano come italiani e come umbri. L'Italia, come ha ricordato il Capo dello Stato, sta facendo qualcosa, ma può e deve fare molto di più. Oggi – ha proseguito la presidente – chiediamo ufficialmente al Governo nazionale di riconoscere lo Stato di Palestina. L'Umbria lo ha già chiesto attraverso tre mozioni approvate dall'Assemblea legislativa. Questo riconoscimento renderebbe più efficace l'attivazione dei corridoi umanitari e rafforzerebbe il nostro ruolo nell'accoglienza. La risposta della nostra comunità è stata straordinaria: in tanti hanno voluto offrire aiuto, ospitalità e collaborazione. Questo ci dice che l'Umbria non gira lo sguardo. E oggi, esponendo la loro bandiera diciamo: noi riconosciamo la Palestina come Stato sovrano, come comunità con diritti umani da tutelare".
Il Cantiere della Pace, istituito formalmente dalla giunta regionale, sarà anche un centro di documentazione e osservatorio permanente, coordinato dall'assessorato alla Pace in collaborazione con il Centro regionale per la cooperazione internazionale e i garanti regionali.
Tra le azioni già avviate: un calendario di incontri pubblici su scala regionale, un protocollo d'intesa con i Comuni umbri, un bando per progetti di educazione alla pace e la programmazione dell'incontro dell'8 ottobre tra le istituzioni umbre e i sindaci della Giordania, nell'ambito della Marcia per la Pace Perugia–Assisi.
"La pace non può essere data per scontata – ha concluso la presidente. Serve una nuova alleanza tra istituzioni e società civile. Oggi possiamo dirlo con chiarezza: l'Umbria c'è, e continuerà a fare la sua parte, con coraggio e determinazione".