(UNWEB)– Perugia, La presidente della Regione Stefania Proietti, a nome personale e della Giunta regionale, saluta con speranza l'accordo firmato tra Israele e Hamas che si auspica segni la fine della guerra in Medioriente.
"E' un passo che il mondo attendeva da tempo, un segnale di speranza che auspichiamo si traduca in una pace duratura che faccia cessare per sempre le armi e gli atti di violenza atroce che fino a oggi si sono consumati nella Palestina in seguito all'attacco terroristico del 7 ottobre di due anni fa", ha dichiarato la presidente Proietti.
"Certa di interpretare il comune sentire della comunità regionale, dell'Umbria, terra vocata alla pace e al dialogo, alla vigilia della marcia PerugiAssisi - ha affermato la presidente – non possiamo che gioire per questo primo risultato raggiunto che permetterà di guardare al futuro con altri occhi. Finalmente è stata ascoltata la voce di chi, come le piazze di tutta Italia, da tempo a parole e con gesti sta chiedendo la fine delle ostilità, la fine della violenza contro gli innocenti, la fine di un genocidio in favore finalmente della pace 'disarmata e disarmante'".
"La pace di oggi non è un punto d'arrivo – ha aggiunto la presidente - ma l'inizio di un percorso di riconciliazione che richiede coraggio e responsabilità da parte di tutti. Di fronte a una tragedia che ha causato decine di migliaia di vittime e distrutto un intero territorio, è tempo di restituire centralità alla dignità umana, al diritto internazionale e al dialogo fra i popoli. Nessuna vittoria militare potrà mai compensare il dolore di un bambino, di una madre o di una popolazione a cui è stata negato il diritto di esistere".
La presidente ha sottolineato come l'Umbria, terra di San Francesco e San Benedetto, "continuerà a farsi portavoce di un messaggio di pace autentico, fondato sulla giustizia e sul rispetto reciproco in cui il riconoscimento della Palestina sarà essenziale. La nostra regione è pronta a contribuire con le proprie reti di solidarietà, con le scuole, le università e le associazioni umanitarie, affinché il silenzio delle armi apra la strada alla ricostruzione morale e materiale di Gaza e del popolo palestinese tutto anche in Cisgiordania".
"L'auspicio – ha aggiunto la presidente - è che le parti rispettino i termini dell'accordo con il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani, il cessate il fuoco a Gaza e finalmente lo stop alla grave crisi umanitaria, e che tutto questo sia propedeutico alla soluzione di due Stati per due popoli".