(UNWEB) – Perugia, - L'assessore al Welfare e all'Istruzione della Regione Umbria, Fabio Barcaioli, si trova oggi a Trento e Merano insieme a don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, a due docenti universitarie e ai rappresentanti della Casa Circondariale di Perugia. La visita nasce con l'obiettivo di approfondire il modello di giustizia riparativa sviluppato dalla Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol e dall'Università di Trento, e di raccogliere esperienze utili alla costruzione di un modello territoriale.
"Queste esperienze - spiega Barcaioli - sono preziose occasioni di conoscenza delle buone pratiche che possono aiutare la comunità umbra, che inoltre a Terni si sta per dotare della sede regionale del Centro della giustizia riparativa, a sviluppare percorsi capaci di generare trasformazione e coesione sociale. Un confronto diretto con istituzioni, professionisti e realtà territoriali che negli anni hanno costruito metodologie condivise e strumenti di dialogo efficaci".
Per l'assessore la giustizia riparativa "è un paradigma che va oltre la dimensione processuale. Pone al centro la persona e le relazioni, coinvolgendo autore e vittima ma anche la collettività che ha subito un danno indiretto. Non vuole punire, ma aiutare a comprendere e affrontare le conseguenze del gesto".
Barcaioli la descrive come "un linguaggio diverso, fatto di ascolto e di presenza, che restituisce forza alle vittime e chiede a chi ha ferito di sostenere lo sguardo dell'altro". Un approccio che affonda le radici in tradizioni antiche: "Le comunità Maori - ricorda l'assessore - la consideravano un modo per ristabilire l'armonia perduta, per rimettere in equilibrio i legami che un gesto aveva infranto".
"Un insegnamento che - sottolinea Barcaioli - continua a parlare al nostro tempo. La giustizia si misura anche nella capacità di generare responsabilità e cambiamento. Anche per noi sarà un lungo lavoro fatto di studio, confronto e ascolto reciproco ma serve coraggio per costruire percorsi che diano spazio alla verità delle vittime qualora lo dovessero volere. In questa ricerca di equilibrio - continua Barcaioli - la giustizia ritrova la sua funzione più alta di ricucire, con umiltà e con rispetto, la trama lacerata della comunità".
"Un ringraziamento va alla Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol per l'accoglienza e la disponibilità al confronto - conclude l'assessore - Creare un ponte di lavoro tra territori è un modo per crescere insieme valorizzando esperienze che diventano patrimonio condiviso. Un grazie soprattutto alla Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve e alla Casa Circondariale di Perugia per la costante collaborazione e per la capacità di costruire, con competenza e sensibilità, una rete di relazioni che tiene insieme istituzioni, comunità e persone".



