carcere(ASI) Perugia – Tra le priorità della nuova programmazione della Regione Umbria relativa alla distribuzione delle risorse del Fondo Sociale Europeo “2014/2020”, c’è anche il supporto alla realizzazione di progetti che consentano alle persone sottoposte ad esecuzione penale, una reale integrazione nella società: oggi 30 dicembre, su iniziativa dell’Assessorato regionale alle Coesione sociale e al Welfare, è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione un avviso rivolto a soggetti del terzo settore e dell’associazionismo, per la realizzazione di interventi di presa in carico multi professionale finalizzati all’inclusione lavorativa di persone in esecuzione penale esterna.


“Attraverso la pubblicazione dell’avviso pubblico finanziato con 1 milione 160 mila euro nel biennio 2016/2017 – ha spiegato l’assessore Luca Barberini - si potranno presentare progetti destinati alla presa in carico multidisciplinare di 157 soggetti - di cui 80 segnalati dall’Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna Umbria, e 77 dall’Ufficio di Servizio Sociale per Minorenni dell’Umbria - attraverso attività di orientamento individuale che prevedono un bilancio delle competenze, formazione e accompagnamento al lavoro, nonché l’attivazione di percorsi di inclusione lavorativa attraverso tirocini extracurricolari”.
L’assessore Barberini ha evidenziato che “il sostegno al percorso di inclusione sociale e lavorativa, unitamente all’adozione di modelli di vita socialmente accettabili, svolge un ruolo primario nel percorso di reinserimento alla vita sociale dei detenuti, diventando un elemento qualificante del percorso rieducativo e del recupero sociale delle persone sottoposte ad esecuzione penale, con una ricaduta positiva in ordine alla riduzione della reiterazione del reato”.
“La Regione Umbria – ha aggiunto - in linea con le raccomandazioni e le risoluzioni europee e con la normativa nazionale e gli accordi in Conferenza Stato-Regioni, ha promosso un processo di cambiamento culturale nei confronti della tematica dell’esecuzione penale contribuendo a garantire uno dei più alti principi di civiltà contenuti nella costituzione italiana, ovvero l’umanizzazione della pena. Il percorso è reso possibile anche grazie a un confronto costante tra le amministrazioni che, a vario titolo, sono impegnate nella promozione di iniziative di inclusione sociale”.
“In particolare – ha proseguito l’assessore Barberini - nella programmazione delle risorse comunitarie destinate all’inclusione sociale e al contrasto alle povertà, la Regione ha voluto individuare come destinatari finali delle risorse le persone sottoposte ad esecuzione penale esterna, in particolare i minorenni e i giovani adulti con età compresa tra i 18 e i 25 anni, inclusi i prossimi adulti tra i 15 e 18 anni presi in carico dall’Ufficio di servizio sociale per minorenni del Centro di Giustizia minorile.
I progetti, che potranno essere presentati da soggetti del terzo settore e dell’associazionismo attraverso domanda in forma singola o associata sotto forma di associazione temporanea d’impresa o associazione temporanea di scopo, dovranno prevedere attività individualizzata di orientamento e bilancio delle competenze, tirocinio formativo extracurriculare con accompagnato da servizio individualizzato di tutorship, attività di sensibilizzazione del contesto economico locale per il miglioramento delle opportunità occupazionali e dell’incontro domanda-offerta di lavoro.
Per i minori fra i 15 ed i 18 anni non compiuti, prossimi adulti, in assenza di assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, dovrà essere costruito un progetto di accompagnamento ad hoc attraverso un’offerta formativa integrata, in grado di rispondere alle esigenze del giovane sulla base dei propri interessi e delle capacità. Ciò vale anche per i giovani adulti.
Le domande dovranno essere presentate entro 60 giorni, a partire da oggi, data della pubblicazione dell’avviso sul canale bandi del sito istituzionale.


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