Il consigliere regionale Claudio Ricci (Rp) ha presentato una proposta di legge per la valorizzazione ed il sostegno delle imprese familiari dell'Umbria. L'iniziativa legislativa si basa principalmente su tre punti: “attivazione di un osservatorio regionale delle piccole imprese familiari; predisposizione di sostegni per lo sviluppo delle attività; formazione e apprendistato”. La proposta - precisa Ricci - “necessita dell'apertura di una specifica 'posta di bilancio', tecnicamente utilizzabile per sussidi diretti e/o credito d'Imposta, da alimentare con un totale (minimo) di 4 milioni di euro per gli anni 2017/18/19”.
(ASI) Perugia. “Attivazione di un osservatorio regionale delle piccole imprese familiari; predisposizione di sostegni per lo sviluppo delle attività; formazione e apprendistato”. Sono i tre punti dell'articolato normativo, “ispirato a grande semplicità ed essenzialità”, della proposta di legge presentata da Claudio Ricci (Ricci presidente) che mira a “valorizzare e sostenere le imprese familiari dell'Umbria”.
Ricci evidenzia come i dati statistici recenti indichino che “il 72 per cento del Pil (Prodotto interno lordo) italiano deriva dalle Piccole e Medie imprese, con una forte prevalenza di attività artigianali, a carattere familiare. Sono definibili come 'imprese familiari' che, in generale, includono nel profilo aziendale persone della famiglia, o parenti molto affini, capaci di unire alle mani creative, in certi casi artistiche, capacità di innovazione tecnologica e una disponibilità al lavoro, come tempi complessivi, in grado di ottenere flessibilità d'impresa e ottimizzazione dei costi fissi di gestione”.
Ricci spiega che, “tale prospettiva socio economica si riscontra, in forme ampie, anche in Umbria la cui evoluzione, dall'economia agricola ad artigianale, commercio, servizi e piccola industria, ha determinato lo sviluppo di un ampio e incisivo tessuto economico configurato da imprese familiari con pochi addetti a cui andrebbero garantiti adeguati sostegni”.
Secondo Ricci, questa iniziativa legislativa “necessita della apertura di una specifica 'posta di bilancio', tecnicamente utilizzabile per sussidi diretti e/o credito d'imposta, da alimentare con un totale (minimo) di 4 milioni di euro per gli anni 2017/18/19. L'auspicio – conclude Ricci -, è che sia a livello regionale che nazionale vengano, sempre più, sostenute le piccole imprese familiari, che rappresentano una parte fondamentale del tessuto produttivo del Paese, cercando di semplificare le forme di autorizzazione, creare incentivi all'innovazione, ammodernamento produttivo e commercializzazione dei prodotti (anche attraverso internet), nonché diminuendo, in modo incisivo, le tasse”.