(ASI) Perugia, - “In un quadro di grave scadimento politico e morale prosegue l'ipersfruttamento dell'acqua minerale di Gualdo Tadino, un Comune che in decenni di prelievi ha guadagnato la bellezza di 15mila euro mentre le multinazionali hanno incassato fantastiliardi. I politici trattano i cittadini umbri come forse costoro farebbero con dei poveri straccioni”. Lo affermano i consiglieri regionali Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S) sottolineando la “sollecitudine da parte della Regione nello svendere i nostri beni comuni” in relazione all'autorizzazione all'incremento degli attingimenti “fino a 25 litri al secondo”, concesso dalla “Regione Umbria, suppostamente di sinistra e creduta vicina al popolo”.
Liberati e Carbonari, in una nota firmata anche da Stefania Troiani (consigliere M5S al Comune di Gualdo Tadino), osservano che “un cittadino normale impiega mesi e anni per farsi ascoltare da questa classe politica mentre trova immediata accoglienza una multinazionale che intende sottrarre per altri decenni una risorsa pubblica, pagandola un'inezia, ma conseguendo guadagni elevatissimi, spesso trasferiti altrove. L'interesse delle comunità è diffusamente tradito e l'acqua minerale di Gualdo Tadino, ricchezza del territorio e della comunità, ancora una volta è ridotta a merce di scambio. Come denunciato più volte dal M5S in Comune e Regione, è bastata una determinazione dirigenziale, senza alcuna democratica discussione in Aula, a prorogare e la concessione idrica alla multinazionale. Un saccheggio senza fine”.
Secondo i consiglieri regionali di opposizione “risultano ridicoli gli obblighi elencati nella determina, bellamente ignorati negli ultimi 20 anni, al punto da far scomparire il fiume Feo, inghiottito dall'avidità di taluni protagonisti e di distratti controllori. Il Comune di Gualdo Tadino, oltre a non ottenere vantaggi ambientali o economici, dovrà anche 'normare e limitare' gli spontanei e secolari attingimenti da parte dei cittadini alle fonti, mentre Rocchetta Spa continuerà indisturbata a privarci della nostra linfa vitale. Obblighi di legge e buonsenso passano ancora in secondo piano dinanzi ai diktat della multinazionale, che potrà depredare Gualdo Tadino della preziosa risorsa a prezzi da saldi di fine stagione. Così come si è ignorata finora la normativa vigente in materia di usi civici: troppo comodo ricondurre certe depredazioni a mero indennizzo economico, come si vorrebbe fare. Cos'altro dovranno sopportare ancora i cittadini – si chiedono infine gli esponenti M5S - per non contraddire il deleterio e patologico connubio tra politica e interessi economici? Sono ferite inferte alla nostra storia, ai nostri avi, che lasceremo in eredità ai nostri figli, privati di un diritto primario e inalienabile”.