Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, interviene in merito al futuro dell’Elettrocarbonium ricordando “la solenne ‘parata di Narni’, quando Regione ed enti locali, Prefetto e alte cariche istituzionali presentarono la nuova proprietà”. Sul futuro dell'azienda Liberati formula dieci domande che spaziano dal nuovo piano industriale al pagamento degli stipendi.
(ASI) Perugia, - “Dopo la seduta del Consiglio comunale di Narni del 7 gennaio, dedicata al futuro della Elettrocarbonium, a cui abbiamo partecipato, riteniamo necessario rivolgere 10 domande ai protagonisti di una storia tipicamente italiana. E molto umbra”. Lo dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati, spiegando che “un anno e innumerevoli promesse dopo, inquieti ricordiamo la solenne ‘parata di Narni’, quando Regione ed enti locali, benedetti dal Prefetto e dalla summa istituzionale del genere umano, presentarono la nuova proprietà dell’Elettrocarbonium. Subito taciuti i pochi che espressero riserve in merito alla capacità tecnico-finanziaria degli acquirenti. Prevalse l’atteggiamento fiducioso di tanti, conformista di alcuni, asservito di altri ancora, elettoralistico dei soliti; le regionali erano alle porte”.
Liberati formula dunque i dieci interrogativi sull'azienda narnese: “Dov’è il piano industriale dell’acquirente Morex? Quali garanzie economiche e occupazionali offrì all’epoca Morex? Sono ancora valide le promesse di riassunzione del personale esposte allora, considerando che SGL Carbon ha richiesto recentemente a Morex la restituzione di immobili e impianti a causa 'del mancato avveramento delle condizioni sospensive nei termini previsti dagli specifici contratti stipulati tra le parti private'? Chi e perché non avrebbe rispettato il contratto? È vero che nelle settimane passate sono già stati licenziati tre giovani? (Jobs act? No, grazie!) È vero che i commensali abituali di alcuni protagonisti avrebbero ottenuto un più facile rientro? E cosa accadrà invece al personale ancora rimasto fuori, specie se alieno a certi convivii? È vero che Morex, già incentivato finanziariamente dalle istituzioni, avrebbe richiesto garanzie da Gepafin? Le ha ricevute? E quante risorse proprie avrebbe finora immesso Morex? È vero e opportuno che l’assessore comunale di riferimento e competente per materia sia la stessa persona che, in passato, è stata in aspettativa da SGL? È vero che, in questi mesi, gli stipendi sono stati a lungo impagati e/o liquidati in ritardo? Come mai il sindacato non ha levato parola in merito?”
Infine, Liberati annuncia una interrogazione sulla vicenda, evidenziando “sulla base del report della caratterizzazione prodotto dalla stessa Sgl e reso noto nel marzo 2015 dal M5S, che: un campione di acqua di falda (Non legata all’acquedotto) registrava valori di trielina 12.800 volte superiori alla soglia massima prevista; 18 campioni su 39 presentavano tenori eccedenti per il ferro, anche fino a 30 volte sopra il tasso di allarme; il manganese è risultato nove volte oltre il livello massimo ammesso, con superamenti anche per gli IPA; quale tempistica per la bonifica, considerando anche che una sapiente politica di riqualificazione ambientale potrebbe generare decine e decine di posti di lavoro, con l’impiego di ditte e maestranze in loco? Secondo alcuni spifferi ministeriali – aggiunge -, Sgl aveva lanciato l’idea di incentivare la mobilità con cifre pari a ben cinque volte quelle poi mediamente erogate (circa 100mila euro contro circa 20mila), ma a condizione di liquidare l’intero personale, comunque agevolando in tal modo coloro che erano più vicini alla pensione, fatta salva la doverosa bonifica. Perché tali voci spuntano solo adesso?