12650734 10207379075788518 1462934309 nRaccolta differenziata in forte ritardo: il traguardo del 60% nel 2016 e' una chimera. All'orizzonte il pericolo di ampliamento delle discariche esistenti / Dati e numeri che non coincidono: le schede o.r.so. Da chi vengono compilate? /In Umbria arriva la commissione parlamentare sulle eco-mafie

(ASI) Presenti all'incontro con la stampa il Sen. Stefano Candiani, Segretario della Lega Nord Umbria, Virginio Caparvi, Vice Segretario Regionale, Emanuele Fiorini, Vice Presidente della Commissione Regionale d'inchiesta sui Rifiuti, Valerio Mancini, Vice Presidente del Consiglio Regionale e Luca Briziarelli, Responsabile Regionale delle Aree Tematiche.

LUCA BRIZIARELLI (responsabile aree tematiche)
Il dossier presentato, che sarà ulteriormente arricchito nelle prossime settimane, dimostra il fallimento delle politiche regionali in materia di rifiuti. Dopo il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati dal piano Regionale e una percentuale di differenziata dichiarata che si attesta intorno al 50%, la Presidente Marini, che con Delibera regionale fissa l'obiettivo del 60% al 2016, prevede di fare in sei mesi quello che non è riuscita ad assicurare in sei anni. Persino le stime e le proiezioni degli uffici regionali la smentiscono.
Oltre a questo c'è un altro dato che testimonia il forte ritardo nella raccolta differenziata nella regione. Se prendiamo come punto di riferimento il comune di Bastia che ha raggiunto percentuali del 70% e l'evoluzione che ha avuto la raccolta differenziata negli ultimi anni, si può notare una forte discrepanza con altre realtà come Terni, Perugia, Città di Castello e Foligno, dove, in rapporto alla percentuale di copertura dichiarata e nonostante i contributi erogati dalla Regione basati su dati che sembrano non trovare riscontro nella realtà, notiamo risultati completamente fuori asse e una discrepanza di oltre 20 punti con il modello di riferimento. Tutto questo accade perché, mentre a Bastia la differenziata è capillare e ben studiata, negli altri comuni ancora possiamo notare la presenza dei “vecchi” cassonetti per i quali le linee guida della Regione prevedevano la rimozione con la sostituzione del sistema di raccolta porta a porta.
Da chiarire anche come e da chi vengono compilate le schede O.R.So. (osservatorio rifiuti sovraregionale) per il monitoraggio del flusso di rifiuti. Abbiamo fatto richiesta di queste schede e ci chiediamo se siano effettivamente i comuni a compilarle.

VIRGINIO CAPARVI (vice segretario Umbria)
In veste di assessore al bilancio del comune di Nocera Umbra posso dire che grazie ad attente verifiche, siamo riusciti ad abbassare i costi per la gestione rifiuti di quasi 50mila euro l'anno. Grazie al nostro impegno e al potenziamento della copertura del servizio, abbiamo incrementato del 66% i nostri livelli di differenziata. Ci sono tuttavia frazioni scoperte che difficilmente riusciamo a coprire. Quello che manca è una linea di indirizzo da parte della Regione che ancora non riesce a dirci come va gestito il ciclo dei rifiuti. Non conosciamo sindaci che dicono “no” alla differenziata, ma ancora ad oggi non è chiaro come farla. Dovremmo mettere i comuni nella condizione di poter controllare le pesate e il gestore, proprio attraverso le schede O.R.So. Ma non tutti lo fanno”.

EMANUELE FIORINI (consigliere regionale)
Sul sistema rifiuti in Umbria i cittadini devono avere ben chiaro quello che è successo e quello che sta accadendo . Proprio per fare chiarezza abbiamo richiesto e ottenuto con molta fatica la Commissione d'Inchiesta sulla gestione dei rifiuti. Il lavoro tuttavia è molto complesso e tortuoso. Il Pd sta cercando di far scivolare via la questione portandola a conclusione, ma questo non accadrà. Abbiamo depositato 10 domande a risposta scritta direttamente al dirigente di servizio della Regione Umbria, Andrea Monsignori, dal quale stiamo aspettando risposte. Abbiamo richiesto, inoltre, un'audizione con tutti i sindaci del territorio per capire se i dati sulla raccolta differenziata forniti alla Regione siano stati compilati direttamente dalle società di gestione anziché dai comuni stessi come dovrebbe essere per legge. Di recente la presidente Marini ha rilasciato un'intervista nella quale diceva che “la politica deve riappropriarsi delle decisioni e non lasciare le scelte alle società di gestione”. Ebbene, siamo quasi certi che questi dati, invece, venivano compilati proprio dalle società di gestione. Visto che la Regione ha stanziato 7 milioni di euro di soldi pubblici stanziati in 5 anni, perché non ha mai controllato la veridicità dei dati che gli venivano forniti?”.

VALERIO MANCINI (consigliere regionale)
Abbiamo solo scoperchiato il vaso di Pandora. In base ad una delibera di giunta saremmo dovuti arrivare al 65% di raccolta differenziata entro il 2012, invece la media umbra è attestata ad oggi intorno al 50% e questo vuol dire che siamo molto indietro rispetto agli obiettivi prefissati. Basta pensare che in una regione come quella dell'Umbria dove ci sono 890mila abitanti, abbiamo ben 4 discariche e prima erano addirittura sei. Cosa dovrebbe accadere allora nelle zone più popolose del nord Italia per far fronte alla situazione? Dovrebbero aprire 12 discariche? E' chiaro che qualcosa non va e che presto, per far fronte alle loro mancanze, la Regione sarà costretta a provvedere all'ampliamento delle discariche esistenti. Il risultato prodotto dalla gestione dei rifiuti del Pd è disastroso per l'economia e per l'ambiente.

STEFANO CANDIANI (senatore Lega Nord)
I numeri sono numeri e quelli dichiarati dalla Regione non corrispondono a realtà. I cittadini sono stati presi in giro ed è stato fatto pagare loro un servizio che non consentirà all'Umbria di fare a meno delle discariche nel prossimo futuro. La raccolta avanzata non è ai livelli dichiarati in quanto per anni è stato alimentato un sistema retto sulla non-gestione, basato su imbrogli e inganni. Basta vedere in che situazione sono oggi le discariche umbre. Da Belladanza a Le Crete, dovranno inventarsi qualcosa per raccogliere tutti i rifiuti che arriveranno. Vedrete che si arriverà al loro ampliamento oppure dovranno costruire un inceneritore. La Marini dice ai cittadini di stare tranquilli, ma visto quello che accadrà a breve c'è poco da sorridere. E' tutto un grande inganno e noi lo abbiamo scoperto. Ora vogliamo vedere le schede O.r.so. e capire chi le ha compilate, cosa è stato scritto e se tutto corrisponde a verità. Se il controllato si è sostituito al controllore allora sarà smascherato e qualcuno dovrà pagare. Anche le interdittive antimafia dicono che c'è qualcosa che non funziona. Vi annunciamo che dal 24 al 26 febbraio arriverà in Umbria una delegazione della Commissione bicamerale sulle Eco-mafie per controllare le discariche.

 

Dossier Rifiuti Lega Nord in pdf

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