(ASI) Perugia– La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’Assessore alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, ha approvato la proposta di disegno di legge che prevede modificazioni ed integrazioni alla legge regionale 9 aprile 2015, n. 11 (Testo unico in materia di Sanità e Servizi sociali) e alla legge regionale 30 marzo 2015, n. 8 (Disposizioni collegate alla manovra di bilancio 2015 in materia di entrate e di spese – Modificazioni ed integrazioni di leggi regionali.


“L’intervento – ha spiegato l’assessore Barberini – trova una giustificazione nell’esigenza di armonizzare il Testo Unico regionale con il nuovo assetto organizzativo istituzionale ed in particolare con il processo relativo al riordino degli enti territoriali”.
“Nell’ambito delle politiche sociali, abbiamo ritenuto opportuno fare un ulteriore passo avanti nel percorso di riforme avviato con la legge regionale n. 10/2015, che punta a ridisegnare e semplificare gli assetti istituzionali e le funzioni amministrative regionali, con l’obiettivo di migliorare il rapporto tra le amministrazioni pubbliche e i cittadini. In pratica – aggiunge Barberini - la modifica legislativa introdotta nel campo del sociale prende atto della definitiva cancellazione degli Ambiti Territoriali Integrati (ATI) e riconferma il protagonismo dei Comuni, titolari della funzione sociale, obbligatoriamente associati nella Zona sociale, quale livello ottimale della programmazione territoriale e della progettazione ed erogazione dei servizi e degli interventi nel welfare”.
“In questo modo – ha detto l’assessore –, in linea con quanto previsto dalla proposta di nuovo Piano sociale regionale, si è voluto rilanciare una nuova e incisiva stagione di programmazione territoriale per innovare profondamente i servizi sociali e per rispondere ai mutati bisogni espressi dalla comunità regionale, mettendo al centro le persone”.
“In questo contesto – continua - risulta fondamentale l’autonomia programmatoria e di gestione delle Zone sociali che, riuscendo a cogliere più da vicino le esigenze del territorio e quindi i bisogni che espressi, possono dare risposte più efficaci attraverso una programmazione mirata e calibrata”.
“Nella proposta di disegno di legge viene, inoltre, chiarito – puntualizza Barberini - che le zone sociali non sono un nuovo ente e, pertanto, non comportano maggiori costi di gestione. Al contrario – evidenzia - ottimizzano le risorse dei Comuni e riducono le spese amministrative promuovendo, a livello territoriale, anche grazie allo snellimento di procedure previste dal disegno di legge, la partecipazione e il coinvolgimento del Terzo settore e del privato sociale grazie ai tavoli zonali di concertazione e di coprogettazione”.
L’assessore Barberini evidenzia che inoltre, nell’ambito delle modifiche apportate con il disegno di legge, “la Giunta regionale ha ritenuto opportuno rivisitare e rimodulare tutta la materia relativa al benessere animale, alla tutela degli animali da affezione e alla prevenzione e controllo del randagismo, tenendo conto delle esigenze proprie della comunità locale, nonché dell’evoluzione normativa e attivando percorsi di partecipazione delle associazioni”.
In particolare, la proposta di legge, oltre a riconoscere lo status di essere senziente a qualunque specie animale, tra i tanti aspetti previsti, promuove e valorizza il ruolo degli animali di affezione nella vita della collettività e del singolo individuo, sostiene l’accesso degli animali di affezione ai luoghi pubblici, ai mezzi pubblici, alle strutture ricettive e sanitarie, ovviamente nel rispetto delle norme igieniche e di sicurezza. Vengono anche favoriti la conoscenza e l’utilizzo degli animali di affezione per interventi a valenza terapeutica, riabilitativa, educativa e ludico-ricreativa, tutelandone il rispetto e il benessere. Inoltre, viene promossa l’adozione degli animali ospitati nei canili rifugio e in quelli privati convenzionati, anche mediante intese con l’Università degli Studi di Perugia e campagne di sensibilizzazione da realizzare in collaborazione con i Comuni, con i servizi veterinari e con le associazioni di volontariato per la protezione degli animali. Vengono, infine, individuati gli interventi di medicina veterinaria erogati agli animali di affezione e inasprite le sanzioni a carico di chi contravviene le disposizioni della legge.
“La Regione Umbria – riferisce l’assessore Barberini - ha sempre seguito con attenzione il tema della protezione degli animali, dal 1986 si è dotata di una legge per la prevenzione del randagismo ed ha istituito l’anagrafe canina. Nel 1994, l’Umbria, tra le prime in Italia, ha emanato una legge regionale che disciplina in maniera organica in materia di tutela degli animali da affezione”.


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