(ASI) Perugia. Il Partito Democratico provinciale di Perugia si è riunito in assemblea il 10 febbraio scorso per discutere sul futuro della sanità umbra, in vista del processo di riorganizzazione in atto.
Dopo un confronto in cui non sono mancati i contributi, è stato approvato all’unanimità un documento dal quale è emersa, in particolare, la necessità di nuovo atteggiamento nell’organizzazione della sanità umbra, in linea con una societa’ che cambia costantemente e con essa i suoi bisogni,basato sull’innovazione, sulla valorizzazione delle competenze,perseguendo l’obiettivo di una sanita’ pubblica , di qualita’ , rispondente alle nuove esigenze.
Il Partito democratico provinciale ha, in questi mesi, avviato una fase di partecipazione sul territorio attraverso incontri con professionisti del settore, associazioni, cittadini. Da questo confronto è stato ribadito come la nostra sanità sia un bene prezioso che in questi anni è stato difeso, supportato e governato da politiche serie. Un settore che ha garantito nel corso degli anni importanti prestazioni, oltre alla possibilità di curarsi a tutti i cittadini, potendo avere accesso a servizi in grado di assicurare una buona qualità della vita. Sono emersi anche temi su cui agire, dai tempi di attesa troppo lunghi per alcuni esami, visite mediche e pronto soccorso, al rilancio della medicina del territorio piuttosto che ricorrere alle strutture ospedaliere, razionalizzare i servizi ed investire in prevenzione, affrontare con decisione il tema della non autosufficienza e dell' integrazione al reddito per le tante famiglie umbre che si sono trovate ad affrontare una crisi lunga e dura.
Alla luce delle solide basi del nostro sistema sanitario, da contestualizzare in una contin-genza storica decisiva per la nostra Regione, è quanto mai necessario aggiornare e quali-ficare la sanità umbra, bene imprescindibile e inalienabile, rimanendo capaci di essere al passo della velocita’ dei mutamenti attuali, con l’obiettivo di perseguire una qualita’ dei servizi per tutti e un costante miglioramento delle prestazioni garantite ai cittadini.
Di seguito si riporta integralmente il documento approvato.
“La sanità in Umbria ha garantito nel corso degli anni prestazioni importanti e la possibilità a tanti cittadini di curarsi e di avere accesso a servizi, determinanti per una buona qualità della vita.
La sanità pubblica è un bene imprescindibile ed inalienabile e come tale va aggiornata, qualificata e riallineata con le mutata esigenze di una società che sta cambiando veloce-mente.
Il PD provinciale di Perugia, ha da tempo intrapreso un percorso di partecipazione, incon-trando professionisti del settore, associazioni, cittadini confrontandosi con proposte , sia sul piano sociale che sanitario.
In questi incontri è emersa la necessità di affrontare una serie di temi: tempi di attesa troppo lunghi per alcuni esami, visite mediche e pronto soccorso, rilanciare la medicina del territorio anzi che ricorrere alle strutture ospedaliere, razionalizzare i servizi ed investire in preven-zione, affrontare con decisione il tema della non autosufficienza e dell' integrazione al red-dito per le tante famiglie umbre che si sono trovate ad affrontare una crisi lunga e dura .
Il quadro che ne esce è quello di una forte spinta a rigenerare nuove politiche per la nostra sanità.
Nei vari incontri sul territorio si è nettamente percepita la necessità di cambiare passo, di valorizzare le cose positive fin qui fatte, di continuare ad investire nella buona sanità in-tervenendo però sulle cose che non vanno.
Un cambiamento che è a fondamento anche della nostra proposta politica e su cui è stato chiesto un mandato nella recente campagna elettorale .
Le sfide a cui tutti noi siamo chiamati, devono essere affrontate con decisione e con "spirito di corpo", definendo una strategia politica che rilanci la medicina nel e del territorio, spe-cializzi la rete ospedaliera, semplifichi e razionalizzi funzioni e spese , che ragioni in termini di sanità interregionale che valorizzi professionalità e faccia della meritocrazia la stella polare di riferimento per chi è chiamato a dirigere la sanità a tutti i livelli, ricollocando la nostra Regione realmente al centro di un percorso di rinnovamento .
Una Regione che per le sue dimensioni e caratteristiche deve continuare a rappresentare un punto di riferimento per innovazione dei progetti e realizzazione degli stessi.
La nostra sanità deve riappropriarsi di competenze e professionalità in grado di capire, af-frontare e risolvere le sfide di riorganizzazione imposte dalle nuove normative, sia in rela-zione ai nuovi criteri qualitativi ospedalieri sia in rapporto alla ridefinizione di una nuova organizzazione del lavoro. La sfida è di quelle particolarmente impegnative e ma proprio per questo ancor più affascinante.
I tagli economici progressivi e lineari, fatti dai vari governi, hanno gravato sul sistema sanità, spesso a spese degli operatori e degli utenti, l’Umbria ha sempre fatto la sua parte, ma oggi dobbiamo conciliare il recupero di competitività, con il mantenimento dell’eccellenza qualitativa del sistema. Essere una regione di riferimento e virtuosa da un punto di vista della gestione economica è un punto di forza, ma “scivolare” verso il basso nelle graduatorie che misurano il livello qualitativo e delle prestazioni sanitarie testimonia delle difficoltà che non possono essere negate e anzi devono essere affrontate con tempestività e decisione.
Le esigenze ed i bisogni dell'utente devono essere messi al centro della nuova organizza-zione sanitaria uscendo dall'autoreferenzialismo troppo spesso praticato in questi anni dal “ sistema sanità”.
La nostra sanità è un bene prezioso, ed in questi anni è stato , difeso, supportato, governato da politiche serie , ma oggi occorre uno slancio in più. Ciò passa attraverso un radicale cambiamento delle politiche fatte e da un nuovo atteggiamento dei vertici dell'organizza-zione sanitaria. Una nuova politica che deve coinvolgere tutto il sistema, incidendo radi-calmente sui punti nevralgici e nodali dell'organizzazione, nel rispetto delle reciproche competenze , la politica deve indirizzare le scelte ed i manager debbono attuarle, un corto circuito su questo punto diventerebbe incomprensibile ed addirittura dannoso.
Quindi nuove politiche in grado di realizzare nuovi progetti con un'ottica di innovazione e crescita, che vada a beneficio di tutta la comunità.
In questo quadro complesso in un momento storico decisivo per la nostra regione, convinti che le prossime sfide che ci troveremo ad affrontare siano determinanti per la qualità della vita dei cittadini e che non partiamo certo dall’anno zero, riteniamo imprescindibile che i prossimi Direttori Generali che saranno chiamati a gestire il sistema nei prossimi anni siano scelti sulla base delle capacità di progettare innovativi percorsi gestionali, di un impegno non formale nel nominare delle donne ai vertici della sanità, che siano in discontinuità con alcune scelte del passato ed in grado di conciliare le esigenze di razionalizzazione della spesa con il miglioramento del livello di garanzia della salute . Tale cambiamento è ne-cessario.
Oggi più che mai la politica deve indirizzare i processi di cambiamento , il fine è quello di una sanità che garantisca una qualità della vita buona e all'altezza delle sfide che i cambiamenti ci pongono.
Attardaci su questi punti in una discussione non di merito e autoreferenziale sarebbe un errore imperdonabile.
Il PD provinciale di Perugia auspica una discussione ed un progetto dove la sanità pubblica in tutte le sue componenti sia valorizzata e veda il cittadino al centro delle scelte”.