IMG 1592(ASI) Perugia. Un lungo viaggio che affonda le radici in oltre 400 anni di storia, ma anche e soprattutto stretto radicamento nella contemporaneità e matrice fortemente identitaria per l'Umbria: la Quintana di Foligno lancia la propria candidatura a patrimonio immateriale dell'Umanità dell'UNESCO.

Lo ha fatto dal palazzo della Provincia durante una conferenza stampa alla quale sono intervenuti l'assessore regionale alla cultura, Fabrizio Bracco, il presidente della Provincia e sindaco di Foligno, Nando Mismetti, il consigliere provinciale Riccardo Meloni, il presidente dell'Ente Giostra Quintana, Domenico Metelli, Alessio Castellano in rappresentanza dei Priori dei Rioni, l'architetto Luciano Piermarini e la dottoressa Patrizia Cirino del comitato scientifico che sta curando l'iter necessario per centrare l'obiettivo. "Annunciamo la candidatura della Quintana a patrimonio immateriale UNESCO – ha dichiarato Piermarini -. Si tratta di un progetto che ci vede impegnati da anni come Comune di Foligno ed Ente Giostra e che proseguirà con una serie di iniziative, la prima delle quali nella seconda metà di gennaio con una giornata dedicata alla riqualificazione dei beni immateriali e materiali dell'Umbria". "Si tratta di una candidatura fortemente voluta dall'intera città che si è avvalsa della preziosa consulenza di tecnici esterni di grande valore – ha affermato Metelli -. Il riconoscimento UNESCO ci darà la certezza che la Quintana sopravviverà per altri 300/400 anni perché consacrerà questa festa di popolo non soltanto come bene di Foligno, ma di tutta l'umanità. Prova ne sono gli attestati entusiastici di tante personalità illustri che con noi vivono la manifestazione assorbendo il più autentico spirito quintanaro che non è soltanto festa di popolo, ma una necessità. Al punto che in un periodo di crisi come quello che si sta attraversando – ha detto ancora Metelli – l'Ente Giostra anziché ridimensionare l'evento ha aumentato le performance grazie all'attività incessante dei Rioni che vivono e fanno vivere la città tutto l'anno coinvolgendo scuole e attività a tutto campo". Il sostegno della Regione a una manifestazione che sempre più travalica i confini cittadini è stato assicurato da Bracco. "Il cammino che porterà al riconoscimento UNESCO è complesso – ha dichiarato l'assessore regionale – al momento in Umbria lo hanno già ottenuto il Sacro convento di Assisi, il Tempietto sul Clitunno di Campello e la basilica di San Salvatore di Spoleto. Sono certo che anche la Quintana entrerà a pieno titolo tra i beni dell'umanità perché può rispondere ai requisiti richiesti: rigore scientifico, radicamento nella storia, forte attrazione anche per chi umbro non è". "La città è la Quintana, la Quintana è la città – ha dichiarato Meloni -. Un evento importantissimo vissuto con impegno e passione, ma che non è solo patrimonio cittadino, ma un valore per tutta la Regione che deve ripartire dalle proprie radici e dalla propria identità per far crescere coesione e sviluppo". Certezze sulla possibilità di raggiungere l'ambito traguardo sono state fornite dalla dottoressa Cirino. "La Quintana risponde ai cinque criteri chiesti dalla carta dell'UNESCO 2003 – ha dichiarato la studiosa -. Si va dal rispetto dei cavalli la cui cura e salvaguardia è elemento essenziale di questa manifestazione al presidio culturale che rappresentano i Rioni, un luogo protetto dove ci si confronta sin da bambini. La Quintana, facendo rivivere un evento storico, inoltre nasce per ricostruire il tessuto sociale dopo il dramma della seconda guerra mondiale con l'obiettivo di pacificare. La Quintana sa accogliere ed ospitare tutti. E' inoltre dentro la contemporaneità e non ancorata solo al passato. Ci si preoccupa di salvaguardarne il patrimonio con attività nelle scuole per trasmettere i saperi. Inoltre intorno a questo evento è nata un'imprenditoria culturale di prim'ordine con laboratori orafi, del tessile e del costume. Una cultura valorizzata in termini economici senza svenderla".
Soddisfazione è stata espressa da Meloni: "Seppure non direttamente coinvolto, in quanto cittadino di Foligno da sempre ho vissuto la Quintana con trasporto. L'ambizioso riconoscimento è alla sua portata in quanto nel tempo non ha rappresentato soltanto la città, ma anche la Provincia e la Regione. Sapere che i cinque parametri sono rispettati è una soddisfazione enorme perché consentirà alla manifestazione di proseguire nel suo cammino che è anima di un popolo, ma anche fonte di ricchezza grazie alle numerose professionalità che sono nate intorno ad essa non ultimi i lavoratori di altissima specializzazione apprezzati in tutta Italia e nel mondo".


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