Il Cda dell'Azienda regionale risponde agli Assessori Aniello e Maggi del Comune di Terni su interventi di manutenzione
(UNWEB) Terni In merito alle recenti dichiarazioni espresse sui giornali dal Comune di Terni e segnatamente dagli assessori alle manutenzioni Mascia Aniello e ai lavori pubblici Giovanni Maggi, sulle condizioni degli immobili di edilizia residenziale pubblica e sulla lamentata attività di manutenzione svolta da Ater, l'Ente tiene a puntualizzare quanto segue con riguardo alla campagna di discredito di cui è destinataria da diversi mesi.
Ater Umbria tiene innanzitutto a sottolineare il costante impegno e lavoro per assicurare la qualità dell'abitare dei cittadini. Dal 2020 al 2024 gli investimenti complessivi ammontano ad oltre 40 milioni di euro nel comune ternano. Di questi, per il 2024, oltre 24 milioni, provengono da Delibera Cipe, PNRR e PNC. Ricordiamo che la governance del precedente quinquennio aveva stanziato soltanto 4 milioni di euro per il territorio, quindi aver decuplicato i fondi non ci sembra sintomo di una mancata attenzione da parte dell'attuale amministrazione dell'Ente.
Complessivamente il numero degli alloggi interessati da tutti gli interventi di manutenzione è di 2844, quelli ristrutturati e rimessi nel mercato sono 124, i nuovi alloggi realizzati o da realizzare sono 47.
Con riguardo alla richiesta di confronto del Comune di Terni sugli interventi manutentivi, Ater Umbria è sempre stata disponibile, ma rimane in attesa della convocazione di un tavolo da parte della Regione che è il primo destinatario della missiva del Comune inoltrata nei giorni scorsi.
L'Ente regionale tiene inoltre a specificare che, su questo tema e su tutto ciò che è stato genericamente segnalato dall'Amministrazione comunale, non si presta a strumentalizzazioni da campagna elettorale ed affronterà i problemi degli immobili con serietà, come ha sempre fatto, coniugando la dignità degli inquilini con la necessità di mantenere i conti in ordine.
Con riguardo alle aree per le quali sono state indicate "circostanze oggettivamente più critiche" va precisato che la questione non può essere ricondotta semplicisticamente alla responsabilità dell'Ente, ma evidentemente si dimentica che le stesse si trovano su porzioni di aree di proprietà comunale e demaniale, su cui insistono anche fabbricati di proprietà dello stesso Comune e dunque non ricadenti nella gestione di Ater; riguardano porzioni di aree, intestate all'Ater, ma di fatto costituenti parti comuni di fabbricati a totale proprietà privata e/o di fabbricati a proprietà mista Ater/privati; porzioni di aree, ancorché intestate all'Ater, che sono oggetto di convenzione con il Comune di Terni per le quali non risultano ancora perfezionati dal Comune i relativi atti di retrocessione e per le quali l'Azienda ha portato più volte all'attenzione la necessità di provvederne alla regolarizzazione; porzioni di aree comuni a fabbricati di proprietà esclusiva di Ater, costituiti in "Autogestioni" nei quali sono ricompresi anche immobili locati allo stesso Comune; porzioni di aree esclusivamente private.
Non è dunque possibile puntare l'indice – in particolare in periodi di campagna elettorale – nei confronti dell'Ente quando i problemi si risolvono fattivamente con la collaborazione di tutte le Amministrazioni interessate.
Ater Umbria ricorda al riguardo che nel corso del 2023 è stata intrapresa con gli uffici del Comune di Terni un'importante attività tecnico-ricognitiva finalizzata alla stesura di un accordo per una razionalizzazione del patrimonio tra i due Enti.
Restiamo quindi in attesa, da parte del Comune, della sottoscrizione dell'accordo, già approvato dal Cda di Ater, anche al fine di poter "adempiere ai propri doveri istituzionali" per quelle aree tuttora in carico ad Ater ma che giuridicamente dovrebbero essere, già da anni, in piena proprietà e gestione dell'Amministrazione comunale.
Ater si è sempre fatta parte diligente - anche per gli interessi di pubblica incolumità - e promotrice, nel corso degli anni, nei confronti dei vari soggetti interessati, tra cui la stessa Amministrazione comunale, di interlocuzioni e di attività tecniche, per trovare soluzioni che potessero superare le difficoltà di gestione delle aree sia a livello di singolo edificio che di quartiere.