(UNWEB) Spoleto. “I nuovi spazi del pronto soccorso di Spoleto sono la dimostrazione plastica che gli impegni assunti con i cittadini vengono mantenuti e certificano l’attenzione verso l’ospedale San Matteo degli Infermi, una realtà che funziona e su cui continueremo a scommettere anche nell’ottica di una forte collaborazione con il nosocomio di Foligno per realizzare in questo territorio il terzo polo ospedaliero dell’Umbria”.
Lo ha detto l’assessore alla Sanità, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, intervenendo, stamani, all’inaugurazione dei nuovi locali del pronto soccorso del San Matteo degli Infermi a Spoleto, presenti, fra gli altri, il vice sindaco della città, Elena Bececco, il direttore generale della Usl Umbria 2, Imolo Fiaschini, il direttore sanitario del presidio ospedaliero, Luca Sapori.
I lavori – il cui costo complessivo è stato di 307mila euro – hanno permesso di ottenere un’ottimizzazione degli spazi, con ambulatori più ampi e funzionali anche per la gestione multidisciplinare delle emergenze.
“È stato migliorato l’intero percorso assistenziale – ha evidenziato l’assessore – ponendo particolare attenzione alle esigenze degli utenti, per dare risposte più adeguate ai bisogni. I pronto soccorso rappresentano il biglietto da visita della nostra sanità, sono una sorta di hall degli ospedali ed è importante che siano accoglienti, funzionali e di qualità”.
Barberini ha anche effettuato una visita non programmata ai reparti dell’ospedale di Spoleto, incontrando gli operatori sanitari della struttura “per testimoniare la vicinanza delle istituzioni a chi sta ogni giorno in prima linea nella gestione dei bisogni di sanità”.
“Ho trovato una bella realtà – ha commentato l’assessore – che presta attenzione non solo alla salute dei pazienti ma anche al loro benessere psicologico, con un approccio molto umano e risposte di qualità. Voglio ringraziare tutti anche per l’importante risposta data nella gestione dell’emergenza post sisma, quando in poco tempo abbiamo tirato fuori dal cratere oltre 500 persone indirizzandole verso altri presidi sanitari, assicurando un servizio adeguato grazie all’organizzazione e all’etica umana e professionale del personale”.
Barberini ha quindi colto l’occasione per fare il punto della situazione sulle prospettive dell’ospedale di Spoleto: “Escono sistematicamente notizie o interrogazioni – ha detto – sul futuro di questa struttura, che spesso generano inutili allarmismi”.
“Voglio rassicurare tutti – ha sottolineato - sia il punto nascita sia la rete emergenza-urgenza verranno garantiti anche nel nuovo Piano sanitario regionale, perché entrambi i servizi soddisfano gli standard numerici e di qualità previsti dalla legge. Inoltre, non ho mai parlato di integrazione fra gli ospedali di Spoleto e Foligno, perché tale parola presuppone forme di fagocitazione di strutture e servizi, ma di forme concrete di collaborazione per migliorare la qualità delle prestazioni e realizzare insieme il terzo polo ospedaliero più importante della regione”.
L’assessore ha infine evidenziato la necessità di “costruire un nuovo modello di sanità umbro, che superi la visione ospedalocentrica tipica degli anni ’70 e ’80, articoli meglio la collaborazione fra ospedali e territorio e punti di più sulla prevenzione per dare risposte più adeguate ai bisogni delle persone”.