(UNWEB) Perugia. Lo spirito, il coraggio e la cattiveria agonistica stavolta non sono mancati. Ma la cronica difficoltà ad andare in gol ha tarpato le ali al Grifo, che si lecca le ferite ed è costretto a recitare in un altro scenario. Non più le luci della grande ribalta, almeno per ora, ma un teatrino di provincia senza troppo richiamo. Dai play off ai play out il cammino è breve, ma il salto è pericoloso.
La sconfitta interna con l’Empoli, immeritata e beffarda per come è arrivata (all’89’ e dopo una ripresa in cui il Perugia ha fatto più dei toscani quanto a proposizione di gioco e palleggio) trasforma la prossima trasferta di Pisa in un delicato scontro salvezza. Il Perugia soffre nel primo tempo le ficcanti verticalizzazioni dei toscani sull’asse Fiamozzi-Frattesi-Tutino e riesce a costruire le proprie iniziative solo a fiammate e sempre con scarsa precisione nell’ultimo o penultimo passaggio. Il 4/3/3 mascherato messo in campo da Cosmi, con Mazzocchi esterno d’attacco insieme a Buonaiuto e Di Chiara più arretrato a sinistra, copre comunque bene il campo e contiene, sia pur a fatica, l’Empoli nella sua fascia più pericolosa, quella sinistra. Poche le situazioni pericolose, migliori quelle dei toscani. Nelle ripresa Cosmi, oggi in gradinata per la nota squalifica, inverte gli esterni d’attacco e fa avanzare il Perugia di una ventina di metri. L’Empoli non riesce più ad uscire e verticalizzare, il Grifo può dare continuità alla propria iniziativa. Ma le occasioni sono poche e mai pulite, come la palla che capita a Mazzocchi nell’area piccola, con il tiro del numero sette biancorosso che si stampa sul corpo di un difensore. L’Empoli fa poco o niente ma, quel poco, lo sa tradurre in un’occasione (Ciciretti fuori di un dito con deviazione decisiva di Rajkovic) e in un gol, quello di Frattesi nel finale. La differenza sta tutta qui, nella capacità di creare situazioni e occasioni, che il Perugia proprio non riesce ad esprimere. E non è poco, perché è un vizio congenito con cui i grifoni si ha l’impressione dovranno convivere fino a fine stagione. E quando si segna poco, ma un folletto lo si prende sempre, la strada è in salita. San Cosmi avrà un bel lavoro da fare. Però potrà ripartire almeno dallo spirito giusto che oggi i grifoni hanno messo in campo. Poco? Si, ma meglio di niente, di questi tempi.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia