(UNWEB) Legnago. La vittoria della concretezza. E della maggior qualità che ha pesato negli episodi. Il Grifo non brilla sul Quadrilatero legnaghese, ma per tutta la partita dà sfoggio di solidità agonistica e senso pratico. Inizia pungendo (Melchiorri tira alto dal limite) rischia qualcosa su un’incursione veloce a sinistra di Grandilfo e la girata a fil di palo di Rolfini.
Poi, su un lancio lungo, Melchiorri si incunea tra i centrali e beffa il portiere veneto con un tiro tutt’altro che irresistibile, ma quanto basta per insaccare. Il vantaggio ha però l’effetto di far tirar fuori al Legnago tutte le sue doti agonistiche. I veronesi guadagnano metri e danno continuità alla loro azione perché il Perugia si difende soltanto, anche se efficacemente. Però, non riesce a ripartire con azioni a terra, causa anche la mancanza di un uomo capace di far girare il centrocampo. Dragomir, Moscati e Sounas, piú i quinti di centrocampo, Crialese ed Elia, non riescono ad articolare nessuna azione in uscita e, col passare di minuti, gli attaccanti restano così fuori dal gioco. Però, il Grifo resiste con lo spirito di squadra, umile e di sacrificio, voluto da Caserta, che ad inizio ripresa comincia ad aggiustare le cose con le sostituzioni. Favalli per un Crialese poco lucido e anche ammonito, e la fascia sinistra diventa meno praticabile per il Legnago. Poi, Falzerano e Bianchimano al posto di Dragomir e Murano, e la maggior qualità della panchina, unita alla stanchezza affiorante dei veneti, alla lunga ha fatto la differenza. Come sull’episodio del 2-0, quando Falzerano ha caparbiamente insistito da sinistra, fino a premiare Bianchimano, al posto giusto per la stoccata del raddoppio. La partita ha anche evidenziato la capacità della squadra di saper leggere la partita nelle sue varie fasi, capendo quando doveva accelerare e quando tener palla e abbassare i ritmi. Questo è un sintomo di crescita e di maturità, che certo può molto aiutare Caserta a costruire un altro pezzo del percorso verso un campionato di vertice. Con umiltà e concretezza, ancora.