(UNWEB) Fa più male al Perugia la sconfitta che, recuperi a parte, consegna 8 punti di vantaggio al Padova, ormai fortemente indiziato per la vittoria del girone; o il modo in cui è arrivata, cioè senza nemmeno provare a giocarsela?
Il Perugia per la seconda partita in tre giorni sbaglia la partita davanti; il Padova non fa molto di più in un confronto tutto tattico ma, alla fine, la vittoria dei veneti è sostanzialmente giusta perché gli uomini di Mandorlini hanno provato di più a vincere, hanno impedito ogni sortita al Perugia, hanno messo in campo una fisicità e una cattiveria (leggasi contrarsi e seconde palle ) che i grifoni non hanno mai saputo avvicinare. I veneti hanno chiuso tutti gli spazi a Elia, Minesso e Melchiorri (deludenti) dopo la sostituzione di Falzerano, che tra le linee avrebbe potuto fare molto comodo. E hanno provato di più anche a costruire negli ultimi venti metri, mentre la squadra di Caserta non è proprio pervenuta oltre la tre quarti. Troppo poco affidarsi solo al “prima non prenderle” e non fare niente in attacco in uno scontro diretto per una squadra che punta alla vittoria del campionato. Il Perugia non è mai stato pericoloso e Caserta anche stavolta è mancato di coraggio nel provare a cambiare qualcosa a metà gara, quando era chiaro che il Perugia non riusciva a costruire nulla. Forse Bianchimano o Vano in mezzo all’area avrebbero permesso alla squadra di salire di più, visto che Melchiorri da prima punta non riusciva a trovare spazi e scambi con Elia e Minesso, causa l’atteggiamento arcigno della retroguardia patavina. La sconfitta è alla fine rovinosa e forse costringe il Perugia a ripensare gli obiettivi della stagione, visto che per sperare nel primo posto d’ora in poi non potrà più sbagliare niente nella forsennata rincorsa delle prossime settimane e sperare che davanti le altre sbaglino invece qualcosa. Ma il Perugia visto con la Samb e col Padova, non sembra dare queste garanzie.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia