20210813 192627 scaled(UNWEB) Un inizio scintillante, i grifoni incantano per organizzazione, aggressività e capacità di arrivare efficacemente  alla conclusione. Poi, gli episodi si incaricano di riportare il Perugia sulla terra, complici anche alcuni errori che sono si individuali, ma indotti anche dall’assetto a tre dietro, che spesso lascia l’uno contro uno agli avversari.

Dal 2-0 dopo dieci minuti al 2-2 di fine primo tempo, la storia è questa. Il Perugia fa un gran bel figurone finché può giocare come sa, aggressivo alto, propositivo e manovriero. Con davanti Carretta in stato di forma scintillante, Murano incisivo, Falzerano intraprendente. Poi, due episodi simili, con un uomo che fugge nell’uno contro uno. Sul primo ne nasce una punizione dal limite per fallo di Dell’Orco e, sulla battuta di Criscito, il fallo di mani istintivo di Burrai viene punito col rigore, che Criscito trasforma. Poi, su palla persa da Sgarbi, Curado è costretto a fare fallo da ultimo uomo su Bianchi. L’arbitro, rigorosamente, lo espelle. Il Perugia sbanda, sostituisce Carretta con Angella e perde gran parte del suo potenziale offensivo. Il Genoa ne approfitta, attacca e pareggia con Hernani che tira sul primo palo e sorprende Chichizola, non irreprensibile nella circostanza. Il primo tempo finisce col Perugia in comprensibile sofferenza e la ripresa  si sviluppa allo stesso modo. Il Perugia comunque regge dietro e mostra anche una buona tenuta difensiva, nonostante l’uomo in meno e le bocche di fuoco messe dentro da Ballardini a inizio della seconda parte di gara. Le sostituzioni di Alvini (Rosi per Falzerano, Santoro per Kouan e Vano per Murano) non cambiano sostanzialmente l’assetto dei grifoni, ma cercano di dare nuove energie. Burrai deve necessariamente giocare più schiacciato sulla linea difensiva, il Perugia riparte poco ma  è attento e organizzato e subisce il gol su un’iniziativa individuale di Kallon a pochi minuti dal 90’. Sembra tutto finito, ma l’orgoglio dei grifoni, il coraggio chiesto a gran voce dalla panchina da Alvini, porta in avanti la squadra per un’ultima occasione, un colpo di testa di Vano che esce a lato di poco. È sconfitta ed eliminazione, ma il Perugia può davvero marcare come positiva la partita al Ferraris/Marassi. La squadra ha mostrato organizzazione, aggressività, idee, capacità di costruire e, oggi, anche di difendersi con ordine. E personalità. È già molto, in attesa però di quel 40 % di mercato da completare di cui ha parlato il presidente Santopadre. Sarebbe un peccato non dare ad Alvini gli uomini giusti per impreziosire e rendere competitivo un  meccanismo che sembra già buono.

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia


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