LUNGA FASE DI STUDIO - Che fosse una partita diversa dalle precedenti era già chiaro da subito: contro un avversario forte tecnicamente è opportuno limitarne il gioco. Ne scaturisce un primo tempo privo di emozioni, con le due squadre che cercano di approfittare di eventuali errori dell'una o dell'altra. Quello di Zanandrea rischia veramente di costare carissimo: al 28' si fa rubare palla al limite della sua area, si inserisce Rodriguez che, complice il disturbo di Angella, non crea eccessivi problemi a Chichizola. L'unica vera occasione, su azione di contropiede, porta la firma di De Luca, che al 12' potrebbe servire un Olivieri meglio posizionato, ma preferisce andare in porta da solo facendosi murare da un difensore.
IL (POTENZIALE) PATATRACK - Ancora un direttore di gara protagonista: dapprima fischia al 41' una punizione dubbia per presunto fallo di mano commesso da De Luca in anticipo sull'avversario; da ciò scaturisce il fallo di mano in barriera che costa ancora un doppio giallo a Kouan (il primo molto discutibile). Per la terza partita di fila il Perugia sarà costretto a giocare in dieci ed è una cosa sicuramente di cui bisognerebbe parlare e tanto.
L'UOMO IN MENO NON SI SENTE - E' la grande determinazione di questo gruppo che permette di annullare di fatto l'inferiorità numerica. Il Perugia capisce di potersela giocare e inizia a creare seri problemi alla retroguardia leccese. Al 22' il gol del vantaggio biancorosso: Burrai taglia il campo per Olivieri che aggira Bleve e mette dentro. Ci si attende l'assalto della capolista, ma il fortino biancorosso regge bene: le loro iniziative sono estemporanee e tra queste menzioniamo quella di Majer al 78', attento Chichizola. Purtroppo quasi a tempo scaduto arriva il pari: coda trasforma non senza difficoltà il rigore concesso per mani in area di Santoro. Ma non è finita: il Lecce potrebbe compiere il sorpasso con Lucioni e Rodriguez, ma non sarà così. Una beffa del genere sarebbe stata francamente eccessiva.
PERUGIA: 22 Chichizola, 5 Angella, 6 Segre, 9 De Luca (43′ st 18 D’Urso), 11 Olivieri, 23 Falzerano (1′ st 21 Curado), 25 Santoro, 28 Kouan, 32 Zanandrea, 39 Sgarbi, 44 Lisi (1′ st 8 Burrai). A disp.: 27 Zaccagno (GK), 31 Megyeri (GK), 4 Gyabuaa, 8 Burrai, 10 Matos, 14 Murgia, 15 Dell’Orco, 16 Ghion. All.: Massimiliano Alvini
LECCE: 21 Gabriel (17′ st 1 Bleve), 5 Lucioni, 7 Ragusa (40′ st 99 Asencio), 9 Coda, 13 Tuia, 19 Listkowski (13′ st 14 Helgason), 29 Blin (13′ st 37 Majer) 30 Barreca (40′ st 25 Gallo), 33 Calabresi, 42 Hjulmand, 99 Rodriguez. A disp.: 12 Borbei (GK), 6 Simic, 17 Gendrey, 23 Bjorkengren, 27 Strefezza, 44 Dermaku. All.: Marco Baroni
ARBITRO: Alberto Santoro di Messina (Fabrizio Lombardo di Cinisello Balsamo e Vittorio Di Gioia di Modena) IV Ufficiale: Andrea Ancora di Roma 1 VAR: Antonio Di Martino di Teramo AVAR: Rodolfo Di Vuolo di Castellammare di Stabia
RETI: 22′ st Olivieri, 45′ st (rig.) Coda
NOTE: giornata nuvolosa e fredda. Presenti 4663 spettatori di 963 ospiti. Ammoniti Listkowski, Kouan, De Luca, Rodriguez, Blin, Calabresi, Tuia, Majer. Espulso al 43′ pt Kouan per doppia ammonizione.