(UNWEB) Perugia. Il Perugia regala la vittoria al Como ed allunga la sequela dei rimpianti. Perché nel primo tempo i grifoni hanno ben costruito, pur senza brillare, diverse occasioni limpide, senza riuscire a segnare. Mentre nella ripresa sono scomparsi dal gioco, perdendo smalto, distanze tra i reparti e lucidità.
La formazione iniziale schierata da Alvini prevede di punta il solo De Luca, con dietro D’Urso e Kouan, a metà campo Falzerano, Segre, Ghion e Beghetto. Linea difensiva con Sgarbi, Curado e Zanandrea. L’apporto di Ghion e Segre è soprattutto in chiave tattica, perché equilibra la squadra. D’Urso gioca molte palle, non tutte con i tempi e la precisione giuste, anche se offre a De Luca un assist pregevole, ma sulla conclusione dell’attaccante il portiere lariano Facchin, il migliore dei suoi, compie uno dei tre interventi che tengono su la squadra ospite nei primi 45’. Nella ripresa, poi, nonostante le sostituzioni che disegnano un Grifo più offensivo (Olivieri per D’Urso e Burrai per Ghion già dopo otto minuti) la squadra non riesce a trovare l’assetto giusto e, per cercare maggior profondità, perde un po’ le linee di manovra. Col passare dei minuti il Como chiude tutti gli spazi. La squadra di Gattuso non impressiona ma è sorniona e profitta dell’unica situazione concessa dal Perugia, un corto rinvio di Chichizola, per andare a segno. Dopo il gol, la strada per i grifoni si fa tutta in salita. Probabilmente riemerge qualche scoria della beffa subita tre giorni prima contro la Spal. Fatto sta che in campo si è vista solo una reazione nervosa del Perugia, ma niente lucidità in fase di costruzione. La sconfitta frustra, anche se non annulla, le ambizioni di play off del Perugia. La sosta dovrà servire a recuperare infortuni ed energie psicofisiche per affrontare il rush finale nel quale si grifoni sarà chiesto di non far pesare i tanti rimpianti accumulati.
Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia