(ASI) Perugia. Due a zero e palla al centro. Trattasi di una metafora tipicamente calcistica, ma che si può applicare tranquillamente ad una situazione come questa. Due infatti sono le vittorie della DHL Modena in questa serie della finale scudetto e ora domenica prossima gli uomini di Lorenzetti possono chiudere. Peccato davvero perche i Block Devils per larghi tratti hanno dimostrato di potersela giocare contro uma squadra che non ha impressionato particolarmente sotto l’aspetto del gioco, ma che ha saputo approfittare di alcune imprecisioni dei perugini, specie in attacco (39% contro il 48% di Modena).
Si può gettare il cuore oltre l’ostacolo, cosa che stasera non è certamente mancata, ma se non c’è la necessaria lucidità può non bastare. E peccato anche perchè il pubblico, come di consueto, la sua parte l’ha fatta come meglio non poteva: la scenografia è da pelle d’oca. Un enorme tricolore costruito con dei palloncini accuratamente gonfiati ha avvolto tutti i settori del catino perugino, ad eccezione del settore dove erano sistemati i circa cento sostenitori arrivati da Modena. Dopo l’inno nazionale, cantato all’unisono da tutti i presenti, si comincia. Entrambi i tecnici restano fedeli agli schieramenti di partenza, anche perchè cambiare a questo punto della stagione nemmeno avrebbe senso.
SI PUÒ FARE DAVVERO – Lo slogan coniato in questi ultimi giorni carica a mille i Block Devils, che scendono in campo con il piglio giusto e con il loro atteggiamento aggressivo mettono in difficoltà il 6 + 1 di Angelo Lorenzetti sin dalle prime battute. Sembrerebbe funzionare tutto alla perfezione, con la ricezione nettamente più in palla rispetto a domenica così come il muro (Birarelli ne stampa due). Poi ci pensano naturalmente Atanasijevic e Russell a fare il resto, permettendo a Perugia di giocare un set, quello iniziale, di altissimo tenore, portandosi anche sul +7. Ngapeth con un paio di ace vincenti cerca di riaprire i giochi, ma i bianconeri tengono e riescono a chiudere sul 25-21.
MODENA ALZA IL MURO E LA SIR SOFFRE – Nel corso di questa stagione l’altro fondamentale che ha lasciato più a desiderare, oltra la ricezione, è stato il muro. La seconda frazione non ha fatto che confermare questo aspetto e la DHL ha chiuso per ben quattro volte la porta in faccia ad Atanasijevic e questo non ha fatto che caricare a molla i gialloblu che molto presto hanno preso il largo (4-8). Russell prova a riaprire i giochi con un colpo che infiamma la platea (9-11) ma le illusioni di una rimonta vengono presto spente. Modena vola sul 21-14 e pareggia i conti in scioltezza.
KALIBERDA ALIMENTA NUOVE SPERANZE, MA IL TIE BREAK DICE ANCORA MODENA – La Sir Safety ha però il merito di ricompattarsi e, in un terzo set in cui sono sono tante le battute sbagliate (14, di cui ben 11 da parte di Modena), torna a fare il suo gioco, e alla fine riesce ad avere ragione ai vantaggi. È Kaliberda a fare esplodere gli oltre 5000 presenti si capovolge nuovamente nel quarto set, anche se i Block Devils non smettono mai di crederci e riescono a recuperare da 17-23 a 23 pari grazie a diversi ace, specie di Russell. I canarini però riescono a vincere 25-23 grazie anche ad una buona dose di fortuna. Si va quindi al tie break dove i bianconeri, pagando probabilmente questa incredibile rincorsa sul piano fisico e mentale, tengono fino al cambio campo per poi inchinarsi all’avversario. E ora si fa veramente dura.
SIR SAFETY CONAD PERUGIA – DHL MODENA = 2-3
(25-21, 17-25, 26-24, 25-23, 10-15)
PERUGIA: Atanasijevic 20, Russell 17, Kaliberda 11, Buti 7, Birarelli 6, De Cecco 2, Giovi (L), Elia 1, Fromm, Tzioumakas, Fanuli. N.E. – Dimitrov, Holt. All. Slobodan Kovac e Carmine Fontana.
MODENA: Vettori 21, Ngapeth 20, Saatkamp 16, Petric 11, Mossa de Rezende 3, Bossi 2, Rossini (L1), Nikic 6, Sartoretti 1, Sens Thiago, Sighinolfi,. N.E. – Soli, Casadei, Donadio (L2). All. Angelo Lorenzetti e Lorenzo Tubertini.
Note – spettatori 4’930.
Durata dei set: 28’, 27’, 34’, 31’, 16’.
Arbitri – Daniele Rapisarda (UD) e Vittorio Sampaolo (MC).
SIR (b.s. 18, v. 6, muri 10, errori 11)
DHL (b.s. 23, v. 5, muri 14, errori 14).
Enrico Fanelli - Agenzia Stampa Italia