(UNWEB) “La Provincia di Perugia vanterebbe un debito monstre di almeno 23 milioni di euro per il pagamento di prestazioni eseguite su funzioni regionali attribuite alle Province. Una cifra da capogiro, capace di mettere a repentaglio la stabilità dei conti e sulla quale serve chiarezza”. Lo afferma il consigliere del Partito democratico, Tommaso Bori, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per “conoscere quale sia oggi la situazione dei reciproci rapporti economici tra Regione Umbria e Provincia di Perugia”.

Il consigliere regionale Bori ricorda “le dichiarazioni a mezzo stampa dell’ex presidente della Provincia in merito ad un debito della Regione nei confronti della Provincia di 23 milioni di euro derivanti da funzioni regionali attribuite in merito ad ambiente, trasporti e viabilità regionale. Ci risultano essere stati diversi solleciti per incontri che potessero portare ad una soluzione, senza che la Regione incontrasse nessuno. Il 30 settembre 2021 il Consiglio provinciale, a maggioranza, aveva deliberato di trasmettere alla Corte dei Conti dell’Umbria tutti gli atti, corredati da una precisa relazione contabile e amministrativa che ripercorre le tappe della vicenda. La voce relativa alla viabilità regionale sarebbe quella più onerosa, ammontando a 23 milioni di euro il debito accumulato dal 2016 dalla Regione per la gestione della rete stradale regionale”.

“Una scelta – continua Tommaso Bori – quella di trasmettere tutto alla Corte dei Conti, dovuta all’esigenza di estinguere il credito per poter utilizzare i relativi importi per opere legate a funzioni essenziali della Provincia come viabilità provinciale ed edilizia scolastica. Nel 2020 il Servizio gestione della viabilità della Provincia aveva addirittura scritto al Prefetto, sottolineando il mancato trasferimento delle risorse finanziarie essenziali. La lettera evidenziava anche ‘quanto la mancata esecuzione negli anni delle necessarie opere di manutenzione per l’assenza di adeguate risorse finanziarie e di personale, sommata ad eventi calamitosi, tra cui anche il terremoto, avessero portato le condizioni delle strade, in tanti casi, al limite del collasso’. Per la Provincia di Perugia erano necessari: ‘un piano di verifiche di vulnerabilità per un costo maggiore ad 1 milione di euro. Emergeva, inoltre, un’esigenza per la loro messa a norma, di oltre 30 milioni di euro. Si sommavano gli oltre 700 chilometri di barriere con un raggio di curvatura inferiore a 250 metri e per le quali, per legge, era necessario pianificare specifici studi ai fini della loro messa in sicurezza per ulteriori 500mila euro all’anno. I 47 dissesti idrogeologici che erano stati censiti aggiungevano ben 25 milioni alle necessità precedenti’. In conclusione, si evidenziava l’assoluta inadeguatezza dei fondi stanziati per le attività di manutenzione”.

“Lo scorso 1 marzo si è tenuto un incontro tra Provincia e Regione per riconciliare i debiti pregressi. Occorre, alla luce di quanto evidenziato, chiarire se esiste un enorme credito che la Provincia di Perugia vanta nei confronti della Regione e quale sia il preciso ammontare e quali siano le intenzioni per saldare tale debito e, se sussistente, quale sia il piano di rientro predisposto per saldare quanto dovuto senza creare ammanchi nel bilancio regionale”. 


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