Fra le opere previste, il restauro del primo chiostro di San Pietro e il nuovo Stabulario
(UNWEB) Perugia. Ben 12 cantieri, per un totale di circa 3 milioni di euro: sono quelli in corso di riattivazione e attivazione ex novo, in questi giorni, da parte dell'Università degli Studi di Perugia con l'avvio della cosiddetta Fase 2. Si tratta di interventi che, in questo particolare momento, rappresentano un'opportunità importante per imprese, lavoratori e indotto produttivo, dopo il blocco delle attività provocato dall'emergenza COVID-19, un fermo che rischia di avere conseguenze molto gravi sul piano economico.
Fin da lunedì scorso, 4 maggio, sono stati già ripresi, infatti, i lavori del cantiere relativo al restauro del primo chiostro del Complesso monumentale di San Pietro, sede del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari ed ambientali, l'ultimo dei tre rimasto ancora da riportare all'antico splendore. L'articolato intervento, che riguarderà anche il rifacimento delle facciate degli edifici che si affacciano sullo storico spazio nell'antica Abbazia, impegnerà risorse per circa 470.000 euro.
Entro circa un mese, inoltre, partiranno 11 nuovi cantieri, alcuni di significative dimensioni - fra questi, quello del Centro Servizi Stabulario Centralizzato -, insieme ad altri di minori dimensioni, per un investimento complessivo pari a circa 2,5 milioni di euro. L'intervento relativo allo Stabulario (circa 1 milione e 450mila euro) consentirà la realizzazione della nuova sede di questa struttura che riveste un ruolo di primo piano per lo svolgimento delle attività di ricerca scientifica, in località Sant'Andrea delle Fratte, presso le strutture già occupate dai Dipartimenti di Medicina: una volta ultimata, nella nuova sede saranno trasferite tutte le attività attualmente svolte in via Enrico Dal Pozzo.